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Forum: clicca qui per aprire un nuovo argomento   
Da: Giancarlo Petti 
  Costruttori di flauti di canna.
[06-07-2007]  
Vogliamo provare a fare un censimento dei costruttori di flauti di canna, magari per Regione?

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[106]   
Da: Avvocatista 
(Grande Lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[15-01-2008]  
Caro Calogero,
appena torno a casa ti mando il sw.

Cosa intendi quando dici "il suono era perfetto"?

Il suono è perfetto per te, che forse sei abituato ad ascoltare strumenti moderni, ma potrebbe essere terrificante per chi è abituato al suono di strumenti tradizionali.

Sapessi che brutte facce fanno i miei cari vecchietti quando sentono una zampogna con le ance di plastica.

Se si adottasse il tuo principo, inoltre, dovremmo buttare a mare tutti gli strumenti popolari che non usano le moderne scale musicali.

E i cori popolari che cantano variando in continuazione le battute o che ricercano i battimenti (ossia che fanno l'opposto dei cori "culti"), che facciamo? Li buttiamo?

Hai mai sentito una chitarra sarda? Sembra scordata come una campana, invece - per i sardi - non lo è affatto.

La bellezza e l'interesse della musica di tradizione è proprio tutto questo universo (non solo musicologico) che è ancora sconosciuto ai più.

Allora cos'è meglio?

Un flauto di plastica che suona "bene", magari su una scala cromatica del sistema temperato occidentale, o un flauto di canna che suona come ha suonato per centinaia di anni, magari su una scala usata dai berberi nel medioevo?

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[107]   
Da: calogero 
(licata)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[15-01-2008]  
grazie anticipato per il sw.
sul perfetto, intendevo l'intonazione.
anch'io sono dello stesso parere tuo... non butterei mai via anni e anni di tradizione per un 'pezzo di plastica'... solo che, onestamente, questa cosa mi aveva incuriosito e volevo sapere cosa ne potessero pensari gli amici (concedetemi questo termine) del forum.
ah 1 altra cosa la scorsa settimana mi sono trovato fra le mani un flauto di canna di costruttore ignoto di ribera (Ag ), che a differenza di quelli che ho sempre visto presentava la particolarità di avere nel tappo, nella parte terminale, a contatto con la finestrella un taglio orizzontale (fatto a circa 1/8, guarbando dalla finestrella alla parte inf )con dentro una scheggia di legno. a mio avviso credo dovrebbe servire a convogliare il flusso d'aria verso l'alto. onestamente il suono che esce è molto limpido e corposo e con una facile emissione di fiato.. (come ne avro la possibilita metterò delle foto)
credi che questo escamotage possa influire sul suono? se no, a cosa potrebbe servire secondo te?
io purtroppo ho la mania di incuriosirmi troppo... e mi piace apprendere tecniche nuove nella costruzione dei flauti e divulgarle per non far scomparire queste antiche tradizioni...
e questo forum credo sia proprio l'ideale!!!
con affetto
calogero.


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[108]   
Da: Avvocatista 
(Grande Lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[15-01-2008]  
ftp://ftp.bw.edu/Physics/phoekje/pub

Qui trovati il sw, e questo formulario credo possa esserti utile.

Basic Calculations for Flute Making

These were recommended by Peter Hoekje (Hoekje@uni.edu) on the newsgroup rec.music.makers.builders.

Below is a medium length description of the details; the reader is advised
to skip it if you're not interested.

There are a few important physical quantities you need to
keep in mind. First, let's define some measurements:
2a = bore diameter in the vicinity of the hole
2b = hole diameter
2s = hole spacing (e.g. from this hole to the next open hole)
t = physical length of hole, e.g. thickness of wood
te = effective acoustical length of open hole, approx. te=t + 1.5b
x1 = distance, in a conical bore, from the hole to the hypothetical
apex of the cone.

Benade defined some length corrections for various cases, and I will
list these below. These length corrections describe flattening effects
which must be subtracted from each hole's idealized position (measuring
from the mouthpiece end).

First, if only one hole is open, then define D as the distance from
the center of this hole to the open end of the bore. The effective
bore is not perfectly open at the hole, but appears to extend beyond
the hole by a distance Cs ("s" for single hole)
te
Cs = ----------------------------
(2b/2a)^2 + te*(1/D + 1/x1)

If the topmost open hole is followed by at least one more open hole,
then the bore from the open hole downward can be usefully represented
as a semi-infinite lattice constructed of similar holes and bore.
The open-hole lattice correction, Co, is

Co = 2s * (0.5) *

But, if there are any closed holes _north_ of the first open hole
(i.e. in the main bore before the first open hole), they also provide
a flattening effect. Each closed hole adds the correction Cc

Cc = (0.25) t (2b/2a)^2

Another very important physical quantity is the "cutoff frequency" fc.
This marks the boundary between low frequencies, which are reflected
by the tone holes back into the instrument to form strong resonances,
and high frequencies which leak freely out through the tone hole row.
The cutoff frequency also marks the division between the low-frequency
isotropic radiation pattern (energy radiates in all directions equally)
and the high frequency directional radiation patterns.

Anyway, fc can be estimated by
c 2b 1
fc = --- * -- * -----------
2pi 2a (te*2s)^0.5

_IF_ this expression is evaluated for all the tone holes and the numbers
are consistent across the instrument, _THEN_ this is a useful
approximation.
Virtually all reasonable musical instruments with tone holes share this
feature.

So, if for example one were going to design an instrument from scratch,
here's a sketch of the process:

1. Calculate the ideal lengths of the bore for each note, assuming no
holes and the bore were going to be cut off clean (and no end effects)
2. Choose a cutoff frequency (fc=1500 Hz is a good start for treble
instruments; it scales pretty well with the base pitch of the
instrument).
3. Choose tone hole sizes (2b) and spacings (2s) which are manageable
by the hands of the player, consistent with fc.
4. From the bottom of the instrument, working up, apply the corrections
for each hole relative to the ideal lengths, starting with Cs for the
first hole and then Co after that.
5. Now you pretty much know the rough layout, so now calculate the closed
hole corrections, adding up the effects for all the closed holes for
each fingering.
6. Now repeat steps 4 and 5 until you don't get much change from one
iteration to the next.
This works quite nicely on a spreadsheet, for example.

Good luck. Feel free to drop me a
line if you have any questions. Hoekje@uni.edu


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[109]   
Da: Avvocatista 
(Grande Lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[15-01-2008]  
S'è incollato na schifezza, ma googlando lo ritrovi

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[110]   
Da: giancarlo 
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[16-01-2008]  
Carissimo Avvocatista, ma come... ci conosciamo da un bel pò ormai e non mi segnali prima siti come quello a cui fai riferimento?
Sicuramente possono essere molto utili ai super appassionati, come Calogero!
Hai ragione, quando lasci capire quanto sia difficile definire il suono o il timbro di uno strumento "perfetto".
Non è facile stabilirlo, perchè diversi e soggettivi sono i criteri per farlo.
Secondo me puo definirsi "perfetto" quando si adatta "perfettamente" allo scopo ed al contesto in cui "tradizionalmente" lo strumento è stato concepito e realizzato.
Bello l'esempio della chitarra: rende perfettamente l'idea.

A calogero cosa posso dire?
E' capitato anche a me di vedere ad Aosta, due anni fa, un Maestro Siciliano, che si esibiva in maniera egregia con un friscaletto siciliano ...di plastica!!
Come suol dirsi: "mi sono cadute le braccia!"
Molti applaudivano, ma molti ...scuotevano la testa: la bellezza della musica era, in maniera indelebile, offuscata e sminuita dal "pezzo di plastica gialla" che spiccava tra le mani del virtuoso maestro!
...Non sarà mai la stessa cosa!

Anche lo stagionare le canne nel forno a micro onde, non mi sembra nè utile nè necessario.
Chi lo fa, probabilmente è spinto dalla fretta e dall'esigenza di realizzare velocemente, il maggior numero di strumenti possibili... magari da vendere!!
E' come invecchiare il vino con i trucioli di legno.
Purtroppo non sono daccordo! Non è questo lo spirito giusto!

Sono stato in Sicilia, l'anno scorso, prima nel messinese, zona di Brolo, Naso, Capo d'Orlando, poi successivamente nella zona di Siracusa, Avola,Noto, Modica, Ragusa.
Dappertutto ho trovato delle ottime canne, e soprattutto degli ottimi esecutori.
I costruttori invece, seppur bravi, sono rarissimi e ...carissimi!
Anche cento euro per "frischitto"!
Le tipologie di flauto riscontrate sono diverse: 6+2 fori, 7+1, 4+1, 6+1 e flauti doppi.
A siracusa, nella zona del teatro greco, sulle bancarelle c'erano dei bellissimi "frischitti" in SOl e in Do.
Costavano 2 euro! Suonavano malissimo, ma con qualche piccolo ritocco funzionano perfettamente!
Saluti, Giancarlo.



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[111]   
Da: Luigi 
(cerchiara/bologna)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[16-01-2008]  
Ciao e grazie per le informazioni,

quello che avevo letto io non era uno studio organologico completo ma solo delle informazioni su internet.... per questo chiedevo a degli esperti come voi....

Grazie per la dritta sulla fisica del flauto, di solito ci sono anche dei riferimenti a questo semplicemente sui i libri di fisica delle superiori....

Riguardo a questo volevo fare una piccola riflessione essendo io un neo-fisico di mestiere, anche se non ho mai seguito un corso di acustica:
la fisica acustica sta alla base del funzionamento di un qualsiasi strumento musicale e la sua conoscenza dal punto di vista modellistico-sperimentale è essenziale per la mia impostazione culturale (ammetto che sono però abbastanza ignorante in questo ma cercherò di trovare del tempo per studiarla)... ma non basta. Esiste a mio parere una conoscenza empirica del fenomeno e della costruzione degli strumenti che deriva da centinaia di anni di prove e riprove.

Questo è il sapere che a me interessa, più che la soluzione dell'equazione di d'Alembert delle onde che può essere ricavata per una corda tesa o per una membrana (esmplificazioni fisiche di una chitarra, di un flauto e di un tamburello).

La modellistica fisica non è alla portata di tutti (nel senso che richiede un minimo di conoscenza di base di matematica e fisica e del calcolo numerico)... ma la "scienza applicata" derivata dalla tradizione e completamente accesibile a tutti....
Allora mi viene da chiedere a VOI portatori di queste arti se non sia il caso di divulgare e rendere partecipi noi tutti delle vostre conoscenza acquisite sul campo piuttosto che rimadare a concetti di acustica...

Il metodo scientifico si basa sulla condivisione del sapere in maniera omogenea e ripetibile, io credo che questa sia un modo di pensare che possa essere facilmente estendibile alla musica popolare e tradizionale.
Voi cosa ne pensate?

Mi faceva ridere non poco tempo fa un seminario tenuto dal professor La Vena a Bologna che diceva che i suonatori di organetto di Cardeto (RC) suonavano con lo strumento rivolto verso il basso per non dare la possibilità di vedere che "passate" facevano... Questo atteggiamento lo posso comprendere ma non accettare nel senso che questo implica, secondo me, una ulteriori chiusura ad una elite di naturalmente dotati verso la musica popolare... e lo dico in riferimento ai miei giovani coetanei del mio paese che reputano la musica popolare come qualcosa di vecchio e "rozzo", solo perchè secondo me ignorano il sapere e la conoscenza che ci sta dietro...

Mi farebbe piacere sentire il vostro parere... però scusandomi se sono andato fuori tema o vi ho annoiato con le mie parole
Luigi


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[112]   
Da: Avvocatista 
(Grande Lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[16-01-2008]  
Luigi, condivido perfettamente quello che dici, ma solo a livello teorico.

1. Esistono/vano tanti modi di costruire i flauti (ma questo vale per molti altri strumenti di tradizione) quanti erano i paesi moltiplicato per il numero di costruttori di quel paese, moltiplicato per i repertori che dovevano eseguire, moltiplicato per gli strumenti che dovevano accompagnare.

Il mio bisnonno era un fabbro e tra le altre cose costruiva campanacci per mucche e capre. Sai come accordava i campanacci? Sul suono della campana del paese. (Se poi vorrai ti spiegherò anche perchè i campanacci dovevano essere accordati ed anche con molta precisione)

Non dimentichiamo che le note musicali che conosciamo noi sono state codificate per consentire l'esistenza delle orchestre, altrimenti sai che casino.

Ma il La moderno è sicuramente diverso (in termini di frequenza) dal La che usavano a Roccacannuccia.

2. i flauti attribuiti ad una certa area hanno qualche caratteristica in comune, ma non tutte, soprattutto in termini di accordatura.

ecc...

In estrema sintesi, vedo molto duro applicare il metodo scientifico "moderno" allo studio di strumenti che sono stati concepiti in un sistema in cui la trasmissione della conoscenza avveniva per via orale.

Ma questo argomento mi stimola non poco, adesso ci penso.

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[113]   
Da: Giancarlo Petti 
(molise)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[16-01-2008]  
Ciao Luigi.
Sono perfettamente daccordo: è giusto che chi ha più esperienza e conoscenza metta a disposizione di tutti il "tesoro".

Questo vale per la cultura popolare e dovrebbe valere sempre!
Purtroppo non sempre accade!

Avrai notato, nel leggere questo forum, che il mio obbiettivo è appunto quello della divulgazione della conoscenza!
Lo faccio con piacere ed in nome della tradizione.

Ti assicuro però, che a me MAI nessun costruttore ha confidato il benchè minimo segreto!

Saluti, Giancarlo


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[114]   
Da: Luigi 
(calabria )
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[17-01-2008]  
Io sono contento di avere trovato in questo forum gente che riesce a stimolare la mia curiosità verso la tradizione e che soprattutto condivide il suo sapere il maniera genuina e semplice. Proprio come quello di cui si parla....

Quello che però intendevo io rispetto all'applicazione del metodo scientifico come linea guida nella diffusione della cultura popolare/tradizionale non si riferiva ad una certa standardizzazione del sapere. Non volevo dire assolutamente questo, anzi mi viene in mente l'esperienza basca in cui hanno costruito a tavolino una lingua comune a discapito dei migliaia di dialetti che si stanno perdendo....

Volevo solo dire che l'applicazione del metodo di Galileo sarebbe rispetto alla "riproducibilità" delle cose sperimentate (nel caso della scienza), invece costruite per il nostro caso...

I latini dicevano scripta manet, ma a volte vale anche verba manent (come nel caso della tradizione orale). Allora perchè non convogliare la tradizione orale in qualcosa di permanente (questa cosa già la state facendo in questo forum) e fruibile a tutti. Ma con le dovute differenze e diversità legate a quello che dicevi tu Avvocatista...

Le diversità costruttive degli strumenti legate ad aree geografiche, tradizioni ed esigenze pratiche diverse sono la linfa vitale di una comunità che cresce... Ma anche solo legate al singolo maestro artigiano che ha un tocco diverso dall'altro ben vengano... mi viene da dire il diverso è bello....

Poi mi sono incuriosito del perchè i campanacci devonno essere accordati?

saluti a tutti
Luigi

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[115]   
Da: Avvocatista 
(Grande Lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[17-01-2008]  
"Perché non convogliare la tradizione orale in qualcosa di permanente?"

Perché ci vogliono soldi, tempo, metodo e tanta buona volontà.

In questo forum, ma anche in altri, chi più chi meno ha del materiale.

Il problema è il come condividerlo, come acquisirlo, come catalogarlo, come tutelarlo dallo sfruttamento commerciale o accademico.

Sono settimane che mi trattengo dall'acquistare uno scanner "fotografico" per acquisire i miei libri e i miei documenti e metterli in rete, molti dei quali non ristampati e alcuni assolutamente introvabili.

Ma costa 1.000 euro e acquisisce una pagina ogni 3 secondi. Fatti due calcoli del tempo che occorre per ogni libro.

Ho contattato una società cinese che fa sto lavoro, vogliono 10 € a libro + spese di spedizione andata a ritorno.

Ho foto di strumenti musicali. Ma non saprei come catalogare queste immagini. Neppure l'Istituto centrale che si occupa di standardizzazione dei cataloghi lo sa.

E materiale non catalogato come si deve non ha alcun valore, soprattutto in rete.

Tu hai idee in proposito?

Quanto ai campanacci. Nascono per identificare le greggi o le mandrie.

Ogni gregge e ogni mandria ha un suo suono che serve ai suoi membri per non disperdersi, al pastore per riconoscere le proprie e le altrui bestie. Non a caso i pastori hanno una capacità uditiva superiore alla norma.

I campanacci, almeno dalle mie parti, erano talmente importanti e preziosi da entrare nelle doti e nelle successioni. Veri e propri stemmi sonori di famiglia.

Ma a questo proposito ci sono accademici che ne sanno più di me. Ad esempio, Steven Feld e anche un tuo conterraneo Antonello Ricci. Cerca su google: soundscape Feld Ricci.

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[116]   
Da: Luigi 
(calabria )
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[18-01-2008]  
Che storia quella dei campanacci... proprio vero che i contadini ne sanno una più del diavolo....

Ritornando al tuo problema di catalogazione... io no ho idee in proposito... ma lavoro con gente che si occupa di standardizzare cataloghi. Nel senso rende fruibili a tutti il mondo scientifico dati (che nel mio caso sono o sismologici o vulcanologici) in modo tale che ognuno possa avere libero accesso e che ci siano caratteristiche uguali per tutti...
Adesso io non sono assolutamente esperto in materia ma la cosa mi intriga abbastanza e avrei qui la possibilità di esporre i problemi a gente che secondo me ha le competenze giuste....Però bisogna sapere cosa bisogna fare nel senso che da quello che scrivi non capisco bene quale sia l'effettivo problema della standardizzazione di un catalogo.

Se ne hai voglia possiamo parlarne e se vuoi ti lascio il mio indirizzo passarelli@bo.ingv.it



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[117]   
Da: Giancarlo 
( )
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[22-01-2008]  
Ciao alfò!
Qualche foto dei flauti "rivestiti" in pelle di biscia o di "fiati" particolari l'hai scattata?
Spero di si!
Caso mai potresti metterle sull'altro topic?
Grazie, giancarlo.


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[118]   
Da: Alfonso 
(grande lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[22-01-2008]  
e come avrei potuto farne a meno ?!?

eccola








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[119]   
Da: giancarlo 
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[22-01-2008]  
Davvero belli!
Anche se in effetti sono un pochino "inquietanti"!
Hai avuto modo di parlare anche delle tecniche di costruzione?
Grazie ancora.
Giancarlo


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[120]   
Da: Alfonso 
(grande lucania)
  Re: Costruttori di flauti di canna.
[22-01-2008]  
macchè ! due ore sono volate, e gli appuntamenti si susseguivano l'uno all'altro e domenica non ho avuto il tempo di scollarmi dal banchetto dalle 9 di mattina fino al termine della serata se non per alcuni minuti

Orlando ci ha spiegato alcune cose sulle canne usate per le launeddas ma per i flauti non c'è stato il tempo.., ma penso che non basterebbe una giornata,

inquietante, sì, specialmente se pensi che li devi mettere in bocca.., ma sai, i pastori li mangiano pure i serpenti quindi loro li vedono da un'altro punto di vista..

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