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Stai rispondendo al messaggio di: Luigi
[16-01-2008, a  12:25]
Re: Costruttori di flauti di canna.
Ciao e grazie per le informazioni,

quello che avevo letto io non era uno studio organologico completo ma solo delle informazioni su internet.... per questo chiedevo a degli esperti come voi....

Grazie per la dritta sulla fisica del flauto, di solito ci sono anche dei riferimenti a questo semplicemente sui i libri di fisica delle superiori....

Riguardo a questo volevo fare una piccola riflessione essendo io un neo-fisico di mestiere, anche se non ho mai seguito un corso di acustica:
la fisica acustica sta alla base del funzionamento di un qualsiasi strumento musicale e la sua conoscenza dal punto di vista modellistico-sperimentale è essenziale per la mia impostazione culturale (ammetto che sono però abbastanza ignorante in questo ma cercherò di trovare del tempo per studiarla)... ma non basta. Esiste a mio parere una conoscenza empirica del fenomeno e della costruzione degli strumenti che deriva da centinaia di anni di prove e riprove.

Questo è il sapere che a me interessa, più che la soluzione dell'equazione di d'Alembert delle onde che può essere ricavata per una corda tesa o per una membrana (esmplificazioni fisiche di una chitarra, di un flauto e di un tamburello).

La modellistica fisica non è alla portata di tutti (nel senso che richiede un minimo di conoscenza di base di matematica e fisica e del calcolo numerico)... ma la "scienza applicata" derivata dalla tradizione e completamente accesibile a tutti....
Allora mi viene da chiedere a VOI portatori di queste arti se non sia il caso di divulgare e rendere partecipi noi tutti delle vostre conoscenza acquisite sul campo piuttosto che rimadare a concetti di acustica...

Il metodo scientifico si basa sulla condivisione del sapere in maniera omogenea e ripetibile, io credo che questa sia un modo di pensare che possa essere facilmente estendibile alla musica popolare e tradizionale.
Voi cosa ne pensate?

Mi faceva ridere non poco tempo fa un seminario tenuto dal professor La Vena a Bologna che diceva che i suonatori di organetto di Cardeto (RC) suonavano con lo strumento rivolto verso il basso per non dare la possibilità di vedere che "passate" facevano... Questo atteggiamento lo posso comprendere ma non accettare nel senso che questo implica, secondo me, una ulteriori chiusura ad una elite di naturalmente dotati verso la musica popolare... e lo dico in riferimento ai miei giovani coetanei del mio paese che reputano la musica popolare come qualcosa di vecchio e "rozzo", solo perchè secondo me ignorano il sapere e la conoscenza che ci sta dietro...

Mi farebbe piacere sentire il vostro parere... però scusandomi se sono andato fuori tema o vi ho annoiato con le mie parole
Luigi

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