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Da: giancarlo 
(molise)
  Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[03-02-2013]  
Ho voluto aprire questo nuovo argomento, dopo aver consultato qualche amico, con la certezza che possa essere un importante motivo di discussione.
L'argomento è "La zampogna" di ogni modello e/o provenienza geografica, con particolare riferimento ai materiali, techiche di costruzione e misure.


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Pagina 1

[1]   
Da: alfonso 
  Re: Zampogna: materiali, tecniche, misure.
[05-02-2013]  
caro Giancarlo certamente è un bell'argomento, molto interessante, che mi ha portato ad una riflessione sulla importanza delle misure per alcuni strumenti

per quanto riguarda la chitarra e gli strumenti a corde in generale non c'è bisogno di misure nel senso che basta rispettare grossomodo le dimensioni standard dello strumento per ottenere uno strumento efficiente, insomma qualche centimentro in più o in meno di lunghezza o larghezza o profondità dello strumento non ne inficiano l'efficienza anche se potrebbero influire sulla qualità acustica ottimale, l'unica "misura" della quale non si può fare a meno è, egli strumenti provvisti di tastiera, la distanza fra un tasto e l'altro, che si ricava da una formula matematica ben nota

da quanto ho potuto constatare inece non è così per la zampogne, per le quali si ottiene uno strumento accordato solo combinando nel giusto modo la cameratura interna e la distanza dei fori

per questo motivo le misure delle zampogne rappresentano un dato prezioso e chi ne è in possesso è quindi restìo a diffonderle, ma noi siamo fiduciosi

intanto una domanda che mi sono sempre posto: esiste un legno universalmente riconosciuto "più migliore" per realizzare una zampogna o anche in questo caso ci sono varie usanze o correnti di pensiero?



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[2]   
Da: giancarlo 
(molise)
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[08-02-2013]  
Caro Alfonso,
intanto ti ringrazio per aver portato il tuo contributo.
Ho impiegato un bel pò di tempo a riflettere sull'opportunità o meglio sull'utilità di aprire questo argomento.
Avevo una sentore che sarebbe andato deserto, anzi più che un sentore era un certezza, almeno per quella parte che riguarda le misure.
E' chiaro che chi le ha difficilmente le renderà di publico dominio, ma spero che col tempo, si verifichi quello che poi è successo per i flauti o per le notizie relative alla concia delle pelli.
Daccordo per quanto riguarda le chitarre e gli altri strumenti a corde, anche se sono convinto che le misure non fondamentali e variabili, tipo quelle della cassa o altro, sarebbero importantissime per i neofiti.
Mi rendo anche conto che alcune notizie potrebbero rappresentare la perdita di un primato economico ed allora mi chiedo, perchè per gli strumenti più piccoli, tipo flauti o altro, è più facile che queste notizie vengano rivelate? Solo perchè costano di meno o perchè essendo più semplici, sono anche meno "i particolari" da conoscere?

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[3]   
Da: alfonso 
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[08-02-2013]  
caro Giancarlo, non capisco bene cosa intendi quando dici che le misure non fondamentali e variabili sono importantissime per i neofiti, non so per gli altri strumenti ma per quanto riguarda le battenti non mi stanco mai di chiarire che queste non hanno nessuna importanza,

e cito la realtà: per il figlioletto di un caro amico mi sono divertito a farne una con un diapason di 28 cm, per me ne ho fatta una con un diapason di 700 cm

l'unico limite che mi sono posto è stato l'ergonomia ossia la possibilità di metterci le mani sopra agevolmente, ogni altra misura compresa fra 28 e 700 è suonabile e soprauttto accordabile, ecco quindi che non è indispensabile essere in possesso di misure per costruirne una (a meno che non si voglia realizzare una copia di un particolare strumento)

mentre invece per la zampogna non è così, se non si hanno in partenza le misure delle canne, la cameratura interna, la distanza fra un foro e l'altro sulle canne e il diametro di ogni foro, sicuramente si ottiene uno strumento difficilmente accordabile, inservibile, inutlizzabile

conclusione: le misure di una chitarra si possono stabilire "mentula canis", le misure di una zampogna no, è comprensibile quindi che le misure di quest'ultima possono essere considerate un dato che, reso noto, comprometterebbe un primato economico,

ma è pure ovvio che queste considerazioni sono valide solo fra i "piccoli" costruttori, un costruttore "vero" sa che il vero primato deriva dalla pratica ossia come dice zì 'Ntonio Forastiero dalla "maestrìa", e non certo dal possesso delle misure

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[4]   
Da: giancarlo 
(molise)
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[09-02-2013]  
Ciao Alfò!
Conoscevo bene il tuo pensiero a riguardo e quindi non posso che essere totalmente daccordo con quanto hai esposto in maniera chiara ed esaustiva.
Non hai però detto la tua in merito al "perchè per gli strumenti più piccoli, tipo flauti o altro, è più facile che alcine notizie (misure ecc.) vengano rivelate? Solo perchè costano di meno o perchè essendo più semplici, sono anche meno "i particolari" da conoscere?".
Per quando riguarda invece "misure non fondamentali e variabili importantissime per i neofiti", volevo dire che per chi non è mai fatta una, di chitarra, sapere che la tastiera deve essere larga circa 5 cm (sto buttando giù dei numei a caso), il manico alto circa 4 cm, la larghezza cassa proporzionata alla lunghezza del manico nel rapporto di 1/2 ecc., possa essere oltremodo utile.
Saluti e a risentirci.
:-)
Piccola precisazione: per i flauti e le canne di zampogne avviene, più o meno quello che succede per la tastiera di una chitarra: formulette e proporzioni matematiche, mettono in relazione lunghezza, cameratura, e distanza fori. Il resto misure esterne, misura campana ecc, non hanno tanta importanza.

PS: sono daccordissimo con te riguardo "all'esperienza": alcuni giorni fa, nel post dei flauti, dicevo a Salvatore che" solo l'esperienza" non può essere clonata (o copiata)! :-)

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[5]   
Da: marco 
(Subbiacu)
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[11-02-2013]  
Buongiorno, volevo dire la mia su questo argomento, e dare anche una spiegazione sul fatto che non abbia "coinvolto" al pari degli altri. Sicuramente il fatto di possedere le misure di una buona zampogna e quindi spesso e volentieri di averne acquistata una, magari a caro prezzo, potrebbe scoraggiare qualcuno a condividerne i " Segreti", ma per quanto mi riguarda la cosa è legata più che altro alla incredibile mole di lavoro che comporterebbe fare una rilevazione accurata e fedele di tutti i particolari dello strumento. Non condivido infatti quanto dice Giancarlo relativamente alla scarsa importanza delle misure esterne e delle campane. Questo perché esse non sono ininfluenti sotto il profilo timbrico e della qualità dello strumento. Infatti il profilo esterno della canna della zampogna determina anche la " profondità" dei fori digitali e di accordatura, cosa che influenza in maniera importante l'intonazione e la timbrica dello strumento, per quanto riguarda le campane, la maniera con cui sono cavate è fondamentale. La differenza, ad esempio, tra la cavatura di una campana di zampogna a chiave "Lucana", che è molto scavata, e quella delle zampogne del Lazio che hanno una scavatura meno accentuata oppure sono a " Campana aperta" determina importanti differenze timbriche tra i due strumenti. Se bastassero solo le formule matematiche, invece che il sommarsi dell' esperienza di secoli e secoli di prove ed errori basterebbe qualche programmino informatico, ed invece siamo ancora qui ad arrovellarci la capoccia su pezzi di legno, tenuti insieme da spago e cera, trovati in qualche soffitta, che suonano meglio di tante zampogne che vengono costruite al giorno d'oggi.
Salutoni.


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[6]   
Da: zammarelli 
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[11-02-2013]  
condivido a pieno il commento di Marco e aggiungo: per una reale standardizzazione dello strumento (perchè di questo si parla se vogliamo dei codici di costruzione precisi) bisogna prima di tutto decidere quale modello standardizzare. Infatti come detto da Marco le zampogne sono quasi tutte differenti. Inoltre bisognerebbe valutare anche la differenza tra legni che non hanno lo stesso comportamento sonoro e stagionativo. In secondo luogo interviene anche il fattore ance, che tanta parte prende nella zampogna, quindi: ance di canna o sintetiche? Ance dure o leggere? Ance strette o larghe? Mi pare chiaro quindi che in quest'ottica molto personalizzata risulta ancora difficile dare delle misure. Certo è che seguendo i modelli che per secoli si sono migliorati e stabilizzati, non si fa alcun danno, anzi finora è l'unico modo di costruire una zampogna affidabile. Certo con l'uso ormai totale di ance sintetiche bisogna fare qualche modifica per esempio al buco mastro (sulla manca) perchè questo era il primo che si alterava con le ance di canna, mentre con la plastica è molto più stabile.

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[7]   
Da: Alessandro 
(Abruzzo)
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[11-02-2013]  
Buongiorno, da apprendista suonatore e semplice appassionato dello strumento, provo a dire la mia: se si è in possesso della letteratura prodotta sino ad oggi sulla zampogna (dalle ricerche del prof. Leydi, a quelle della prof. Tucci o alla monumentale opera curata da Mauro Goielli) non è difficile visionare una buona quantità di disegni e schemi. Anche la rete offre, tramite vari siti e forum, diverso materiale (lo stesso Alfonso Toscano ha prodotto un consultatissimo disegno di una ciaramella cilentana).
Quindi, a mio parere, il problema non è la mancanza di fonti, quanto piuttosto la loro incompletezza: un dato difficilissimo da rilevare, ad esempio, è la cameratura conica per gli strumenti ad ancia doppia, possibile solo ai raggi X (!) o sezionando lo strumento (!!!). Se aggiungiamo poi che ogni costruttore adopera tecniche e utensili diversi per ottenerla, entriamo nella vaghezza più assoluta.
E' per questo che il primo passo di chiunque abbia cominciato a costruire una zampogna è stato inevitabilmente acquistarne una e … copiarla.
Condivido le osservazioni di Gianluca in merito al "fattore K" della questione: le ance. E' ovvio che esse rappresentano il vero nodo di una possibile standardizzazione dello strumento. A questo punto entriamo in un "campo minato"…ahi, ahi.

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[8]   
Da: giancarlo 
(molise)
  Re: Zampogne: materiali, tecniche, misure.
[11-02-2013]  
Ringrazio tantissimo Marco, Gianluca ed Alessandro che, inutile sottolinearlo, hanno espresso pareri al pari della loro fama.
Condivido nella totalità quanto da loro affermato, con la necessità di fare qualche precisazione per far capire meglio l'obbiettivo della presente discussione.
Più di ogni altra cosa mi preme chiarire che sono contro ogni tentativo di “standardizzazione” delle zampogne ( e sottolineo delle zampogne al plurale! ) e di essermi sempre adoperato in tal senso a tal punto da essere citato, insieme ad altre persone, come esempio positivo, nel documento che il Circolo della Zampogna emanò proprio per dissentire dalla possibile “standardizzazione”.
Per un mero errore nel titolo della discussione ho scritto “Zampogna” al singolare.
Il titolo originario doveva essere: Zampogne e Ciaramelle: "materiali, tecniche di costruzione, misure", proprio per evidenziare, esaminare ed esaltare le differenze fra le varie tipologie costruttive.
Dopo essermi consultato con Alfonso, sull'opportunità o utilità di aprire una tale discussione e studiato alcuni titoli, abbiamo convenuto, per problemi di carattere tecnico (titolo troppo lungo in primis) di correggerlo ed accorciarlo in: “Zampogne: materiali, tecniche, misure.”
E' stato eliminato anche il termine “ciaramella”, perchè esiste già una discussione su tale strumento.
Detto questo, aggiungo che con l'affermazione: “Il resto misure esterne, misura campana ecc, non hanno tanta importanza”, non volevo dire che hanno “scarsa importanza”, ma solo “leggermente minore” rispetto a quelle fondamentali e che, al pari che nelle chitarre, nelle zampogne le "misure non fondamentali e variabili (sono) importantissime per i neofiti".
Per Alessandro: tu sai bene che possiedo e conosco tutta la letteratura sulle zampogne e concordo nel rilevare che molte sono le carenze presente nelle stesse, ma è anche vero che comunque rappresentano un ottimo punto di partenza, dal quale affacciarsi in un mondo affascinante e particolare come quello della costruzione.
Qualche amico comune (mio e tuo) è partito proprio da quelle misure incomplete per ri-costruire splendidi esemplari di zampogne.
Per quanto riguarda la rilevazione della conicità, aguzzando l'ingegno, si riesce a rilevarla senza ricorrere al “sacrificio” dello strumento, ma di questo parleremo un'altra volta! :-)

Un saluto ed un grazie a voi tutti.

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