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LEGNI
[16-05-2008]
chi conosce la tuya ?
la tuya viene spesso usata come legna da ardere e invece è un legno bellissimo, durissimo e odoroso, poco resinoso rispetto alle altre conifere (credo che sia una conifera), la sua radica poi è veramente bellissima tanto che viene usata per fare piccoli gioielli in legno e per decorare e nobilitare tanti oggetti
se avete bisogno di legni particolari e non li trovate nelle segherie potete dare un'occhiata qui http://www.riwoods.com/quotazionilegni.asp , ci sono stato un paio di anni fa e posso dire che il proprietario è molto gentile, se venite in treno da Milano siccome la ditta è a circa 1 km dalla stazione se può vi viene volentieri a prendere alla stazione ferroviaria,
e se non vi passa nemmeno per la testa di andarci potete scegliere il legno sul sito e farvelo spedire tranquillamente a casa, se si tratta di materiale già pronto (con pagamento tramite bonifico online) in 4 giorni dall'ordine vi arriva comodamente in braccio, l'unica cosa è che dovete fare un ordine minimo di 150 euro
io l'ho usata per farci i sonagli di legno per un tamburello che potete vedere qui http://www.alfonsotoscano.it/forum/Subject.asp?S_ID=483&H_ID=36&pageid=2&show=1
per chi fosse in possesso di altre informazione (foto, carattersitiche) sulla tuya vi prego di contribuire perchè non sono riuscito a trovare niente su questo legno, le uniche informazioni che ho le ho desunte dall'uso di alcuni pezzi di tuya raccolti qui e là
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Re: LEGNI
[24-09-2008]
caro Tiziano,una volta le chitarre si costruivano esattamente come si fa oggi. I liutai che costruivano strumenti di pregio si procuravano, per il piano armonico, il famoso abete di risonanza (non necessariamente il declamato abete della Val di Fiemme..), quelli che non se lo potevano permettere utilizzavano i legni a portata di mano (i famosi strumenti popolari..). Non ho capito bene se vuoi rifare completamente la tavola armonica, o ,(cosa che ti consiglierei) riparare quella esistente.
Nel primo caso puoi acquistare il legno da una segheria specializzata tipo Rivolta di Desio, Goth di Cazzano (sic!) di Tramigna ecc. Dovresti ordinare anche i listelli per le catene.
Nel secondo caso ti puoi procurare un generico pezzo di abete (la trave della cucina della zia, il pallet nel negozio di elettrodomestici, o più semplicemente andando in un brico faidate a comprarti un listello), lavorarlo allo spessore e forma voluta e fare l'intarsio.
Riguardo le chitarre Di Giorgio la mia opinione coincide esattamente con la tua.
Nonostante vengano tuttora ritenuti strumenti di un certo pregio, la maggior parte delle Di Giorgio presenti in Italia sono un pò delle ciofeche.
La famiglia di liutai brasiliani Di Giorgio (di evidente origine italiana) fino agli anni 70 fece strumenti di ottima fattura, fatto che ne accreditò la meritata fama.
Durante gli anni 70 si verificò una sorta di decadimento, a livello mondiale, nella costruzione delle chitarre acustiche dovuto alla produzione di massa a livello industriale per rispondere alle mutate richieste di mercato. E' all'incirca in quegli anni che lo strumento chitarra ritorna ad interessare un numero sempre maggiore di persone e lo fa secondo una logica consumistica. Se abbassi il prezzo devi sacrificare la qualità.
Se guardi i filmati dell'epoca ti accorgerai di come anche affermati autori, cantanti, esecutori utilizzavano degli strumenti abbastanza dozzinali (con esclusione dei musicisti classici che hanno sempre pagato soldini per avere una buona chitarra di liuteria).
Il merito della fine di questa decadenza spetta ai liutai giapponesi, Hiamaha in particolare, che sul finire dei '70 propose sul mercato strumenti industriali di ottima fattura a prezzi più che ragionevoli.
Seguirono le storiche marche liutaie americane.
Di Giorgio negli anni settanta era diventato un mito e una moda perchè effettivamente nei negozi di strumenti erano le chitarre più belle e costose ( le altre erano cose impressionanti -ne posseggo alcune- in quanto a ssole).
Riguardo all'uso del compensato non si devono avere pregiudizi tout-cour. Già nel '500 alcuni liutai si cimentarono nell'uso di questo materiale resistente e, all'epoca, estremamente costoso e difficile da costruire.
Il problema del compensato è che ha delle caratteristiche vibrazionali che lo rendono assolutamente non idoneo per strumenti con grandi tessiture armoniche come la chitarra o il violino.
Al contrario è particolarmente adatto per contrabbassi jazz, arpe, dulcimer ecc. dove oltre a non influire negativamente sulla timbrica dello strumento ne aumenta notevolmente la resistenza meccanica.
Nel salutarti con un abbraccio mi firmerò per esteso assumendomi a pieno la responsabilità di quanto detto su Di Giorgio anni'70 convinto che farà rizzare i capelli a più di una persona di quest'italietta reazionaria e conservatrice che stiamo vivendo.Ciao
Carlo Lo Cascio, liutaio in Udine
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Re: LEGNI
[29-09-2008]
caro Michele, direi che non c'è una soluzione magica nè una regola fissa, certamente una buona soluzione è quella di utilizzare vecchi mobili, ogni parte può essere riciclabile, il manico della mia prima battente lo feci con le assi laterali (in faggio) di un cassetto di una scrivania di truciolato da buttare, oltre ad avere la larghezza e la lunghezza giusta avevano anche (una volta incollati sovrapposti) lo spessore giusto ! e certamente la scrivania aveva più di cinque anni, forse dieci..
la cassa la ricavai dal fondo di un vecchio mobile bar, anche in quel caso lo spessore era quello che ritenevo "giusto"
spesso, più che procurarsi il legno, è difficile portarlo alla misura giusta con la dovuta precisione, se ti fai tagliare un asse da un falegname per farne un manico, e ti raccomandi sulla precisione del taglio, alla fine ci sarà sempre un millimetro di differenza, che per lui non è niente, difatti se glielo fai notare ti manda a quel paese, ma per un manico è tutto.. e per togliere 1 mm di spessore da un asse con gli utlensili manuali è una tragedia..
almeno i pezzi ricavati da vecchi mobili hanno misure precise, che è comunque una buona base di partenza,
nei bricocentri spesso poi si trova del legno già tagliato con una buona precisione, faggio, mogano, abete, ma conviene comunque farlo stagionare non meno di due anni,
per le tavole armoniche credo che non ci sia alternativa all'acquisto presso i fornitori della della val di fiemme, portare una tavola di abete a 3 mm di spessore è opera da esperti artigiani..
comunque la casistica è vastissima..
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Re: LEGNI
[15-02-2009]
Caro maestro,
non ho mai costruito strumenti però
ho una buona manualità visto che sin da piccolo
ho frequentato botteghe di falegname e di liutai.
Sono da 40 anni che suono e ho quasi semre effettuato da solo piccole operazioni
di riparazione sui miei strumenti (soprattutto chitarre).
Il mio lavoro di architetto inoltre, mi ha portato
a disegnare tanti mobili in legno e pormi problemi connessi al tipo
di essenza e di lavorazione.
Fra qualche anno andrò in pensione e mi sto attrezzando
per realizzare, quando finalmente avrò tempo, qualche strumento per mio
uso e consumo o per gli amici.
Questa premessa per chiederle, visto che lei utilizza molto i legni
autoctoni del Cilento, cosa che vorrei fare anch'io con quelli della mia zona (Piceno)
se i legni delle mie parti e cioè olivo, castagno, ciliegio, mandorlo, acero, gelso, noce, pioppo, abete, larice, olmo e le varietà d quercia (rovere e roverella) sono adatti per lavori di
liuteria e, inoltre quanto tempo minimo hanno bisogno per
la stagionatura.
Complimenti per i suoi strumenti.
La prossima primavera farò un giro nel Cilento (così Alfonso sarà contento)
e verrò sicuramente a trovarla così potro apprezzarli dal vivo.
La ringrazio anticipatamente
Pier Filippo
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