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Torna all'elenco argomenti | Venerdi 17 Maggio 2024

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Da: Ronna Paulina 
(Emilia/Campania)
  Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[01-03-2007]  
In una discussione, Carlo (scherzosamente, non me la sono presa...) mi ha raccomandato, ora che è Quaresima, di fare digiuno ed astenermi dalle “cose grasse”, anche per salvaguardare la mia linea che “vedrebbe” compromessa (ma indove???). Intanto, io voglio che il mio grembo rotondo e i miei fianchi opulenti suggeriscano A CHI AMO il messaggio subliminale: questo è il rifugio sicuro al quale desidererai fare ritorno nei periodi di crisi, la base protetta della maternità, un santuario d’intimità e pace davanti alle sfide poste dalla vita, il tuo conforto, la consolazione e l’abbondanza. Affettività vs apparenze. Ogni protuberanza presente sul corpo femminile - ventre, glutei, seni, …- era un tempo sacra, e mò??? Il mio ideale di donna non è Twiggy ma la "steatopigia" delle Veneri del Paleolitico Superiore e del Neolitico... ehehe... ne sono ancora lontana, ma pian pianino ci arriverò... (Il mio ideale di uomo è Babbo Natale, florido e con la barba bianca e riccioluta, ingozzerò ancora Remì di parmigiana di melanzane e ce la farò...).
Ma ora seriamente, sulla Quaresima mi sento di dire questo: secondo la mia opinione, la mia sensibilità e il mio percorso umano, la Quaresima come periodo di penitenza ha molto a che fare con la dicotomia tra carne e spirito, con la convinzione che l’una sia nemica dell’altro, la contrapposizione manichea tra il Bene (l’astinenza dal cibo e dal sesso, la negazione dei piaceri terreni, l’autocontrollo necessario per mantenersi magri in presenza di risorse abbondanti, ...) e il Male (il contrario). Mi sento, dunque, in maggiore sintonia con i valori propizi al cibo e al sesso, aventi ambedue per fine sia la sopravvivenza di ogni specie, sia il principio edonistico (del piacere). Io, personalmente, comprendo chi tributa offerte e sacrifici, per mantenere la fertilità e l’ordine dei cicli della natura; ma la mia visione della vita non m’impone autoflagellazioni nè astinenze grottescamente ascetiche. Mi sento in sintonia con chi onora e placa i suoi dèi con libagioni e sacrifici, con cui spera di propiziarseli, mantenerne il favore, come espressione di gratitudine, con chi tributa loro delle offerte alimentari accompagnate da danze ed inni di lode, ma non fa seguire lo scambio ritualizzato di doni dal digiuno, bensì dalla condivisione del cibo. Però posso sbagliarmi: come vedete/vivete voi la Quaresima? Ha per voi e per le tradizioni popolari delle zone in cui vivete un significato particolare? C’è un nesso anche con la musica trad?

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[31]   
Da: RonnaPaulina 
(EmiliaCampania)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[07-03-2007]  
Alfonso, nun mmiscammo 'a lana cu 'a seta! Io, tra le attività dell'uomo maschile, avevo messo: arare, vangare il campo, spazzare il buco del camino; posso anche aggiungere pestare il pestello nel mortaio; ma pensavo proprio che "pigliare" la mazza toccasse alle donne femminili, ma se la vuoi pigliare anche tu anzichè offrirla, non ho nulla da eccepire, fatti tuoi, ognuno si guardi in casa sua; però una volta hai voluto sottolineare il contario... ... ma si fa sempre in tempo a cambiare idea, per carità, ammiro l'elasticità mentale... Preferisci il "mocio" come lavapavimenti?

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[32]   
Da: Salvatore Venerato 
(Kalukapu)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[07-03-2007]  
Da noi si dice:
Dove c'è gusto non c'è perdenza!!!!
Alfò credo che si sia capito che sto scherzando...
O poi l'hai detto tu che ti espresso chiaramente...
Un caro abbarccio... anzi no, non si sa mai...

Un saluto

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[33]   
Da: Alfonso 
(Rho)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[07-03-2007]  
ma inzomma su 'sta chiazza non si può parlare mai seriamente ? subito tutti pronti a cercare sottintesi e doppinsensi, sono una persona seria io ! mi sembra di stare all'avanspettacolo.. ! manica di terroni !

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[34]   
Da: RonnaPaulina 
(EmiliaCampania)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[07-03-2007]  
Hai proprio ragione, tutta colpa dell'Irpino come al solito, la mia bellissima risposta n. 22 è proprio sparita, sepolta dalle altre di dubbio gusto che sono seguite... Prima o poi quell'Irpino farà una brutta fine...

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[35]   
Da: Alfonso 
( )
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[08-03-2007]  
il prossimo che ci riprova gli taglio l'IPPI' , che qquà the candles burn out but the procession doesn't walk !


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[36]   
Da: RonnaPaulina 
(EmiliaCampania)
  Re: Quaresima e trad popol (pulizie pasq
[08-03-2007]  
Riprendiamo (attenendoci al tema) da: < voi che conoscete e immagino pratichiate tutte le pratiche ritual-tribali praticabbili, le avete cominciate le pulizie pasquali ?>
Secondo il trattato stipulato tra Romani e Sabini ai tempi del ratto, gli sposi delle ragazze rapite s’impegnarono a non imporre loro lavori umilianti, quali la macinatura del grano o la cucina... Questi compiti, stando a Tito Livio e Plutarco (ma in forma ipotetica), vennero presto affidati a degli schiavi (maschi), evidentemente nelle famiglie che potevano permetterseli.

Nel post 22 abbiamo accennato a: potere catartico della scopa; perchè non scopare via la polvere a casaccio dalla soglia e come farlo; nesso tra pulizie, anime dei defunti e commensali; perchè non si spazzano gli avanzi caduti e quelli lasciati in tavola. E poichè <the candles burn out but the procession doesn't walk >, andiamo avanti.

La scopa era carica di potere, era propiziatoria soprattutto nei matrimoni e nei parti, perciò veniva collocata accanto alla porta (ma in altre tradizioni, per l’eterno dualismo pagano, aveva connotazioni diverse; i pitagorici, per es., raccomandavano di non scavalcarla, molte popolazioni eseguivano il “salto della scopa a coppie” durante le feste di nozze). Ma nei casi in cui abbiamo detto che era preferibile non spazzare, non si facevano più le pulizie? Seeeh, magari! La pratica rituale era: si spingeva la polvere in un angolo e la si toglieva dopo la sepoltura, tre giorni dopo il decesso. Un altro particolare: anche oggi è da considerarsi maleducato spazzare mentre l’ospite sta ancora mangiando o bevendo, dov’è la differenza? Un tempo, non solo era considerato maleducato, ma questo atto poteva essergli nefasto, era un gesto simbolico di cattivo augurio, poteva portare malattie o liti (la vita dell’ospite è giunta al termine, mentre egli ne gode e ne beve il calice); dopo, le briciole e gli avanzi andavano raccolti in tovaglioli, al sabato venivano bruciati ai Lari (che per propiziare bisognava nutrire) e il pavimento lavato con stracci, spesso con acqua in cui erano stati macerati erbe e fiori come rose, gigli, capelvenere, ma soprattutto verbena, almeno quando c’erano banchetti importanti, non solo per ragioni di profumazione, ma sempre magico-simboliche.
Si può scorgere l’origine di qualche consuetudine odierna in queste antiche pratiche?



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[37]   
Da: RonnaPaulina 
(EmiliaCampania)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[08-03-2007]  
Io ci vedo Bukowski e l'uomo che fa (o non fa) le pulizie di casa :
"Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e, 5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale. Charles Bukowski, 27 giu. 1967, alla 19° birra.
Mostratemi un uomo che abita solo e ha una cucina perpetuamente pulita e, 8 volte su 9, vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale. Charles Bukowski, 27 giu. '67, alla 20° birra. Spesso lo stato della cucina riflette lo stato della mente. Gli uomini confusi e insicuri sono dei pensatori; le loro cucine sono le loro menti, ingombre di rifiuti, stoviglie sporche, ma essi sono coscienti del loro stato mentale e ne vedono il lato umoristico…. L'uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco. Diffidatene. Lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita e la sua mania per l'ordine, dentro e fuori, è solo un complesso difensivo e consolatorio. Basta che l'ascolti per dieci minuti e capisci che lui, in vita sua, non dirà mai altro che cose insensate e noiose, sicchè: se cerchi un uomo vivo, dà un'occhiata alla sua cucina, prima, e ti risparmierai un sacco di tempo. "


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[38]   
Da: Salvatore Venerato 
(kalukapu)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[13-03-2007]  
approposito di quaresima, stamattina mi è venuta in mente una cosa che facevo durante la quaresima quando eo piccolino:

La bambola della quaresima!!!
Era un fantoccio di pezza che ognuno abbelliva a modo suo, ma importante era la patata che si metteva sul fondo...
Quando la patata "fioriva", era arrivata la Pasqua...



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[39]   
Da: Alfonso 
( )
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[13-03-2007]  
questa invece l'usanza del Cilento:

"Resiste ancora in alcuni paesi la simpatica usanza di fa' la Quarajésema, cioè di costruire una bambola di stoffa dalle sembianze di vecchia ed appenderla ad una finestra, subito dopo che si è sciolto il corteo di Carnevale. Ha le stesse caratteristiche della maschera e in più le viene attaccata sul posteriore un'arancia, sulla quale sono infilzate sette penne di gallina scacàta, cioè che non fa più uova. Queste vengono poi tolte una per ogni venerdì e bruciate. Infine il Venerdì Santo viene bruciata la Quarajésema con l'ultima penna e l'arancia.

Tutti i riferimenti mitologici di questo rito sono connessi con i simboli della Morte che sembra aver preso momentaneamente il sopravvento sulla Vita. Lo stesso pupazzo della Quarajésema è una pupa re pèzza, cioè una bambola di stoffa, ma che ha i caratteri della non prolificità e della non-festa (è a lutto, è vecchia, reca le penne di una gallina che non fa uova); mentre la bambola è sempre nei giochi delle bambine il simbolo della maternità.

Ecco come la Quaresima è cantata in queste strofe, nelle quali emergono i caratteri che la fantasia popolare attribuisce alla maschera:

Quarajésema cuossi-stòrta
Ja girànno pe into l'òrta
Se jettào pe nu muro
E se ruppètte l'uósso ru culo
Quarajésema cuossi-stòrta
Ja arrubbànno menèstra a l'òrta
La `nguntrào Carnulevàro
E `a pigliào cu nu palo
Quarajésema cuossi-stòrta
A lu spitàle se ne jètte
E ncapo re quaranta juórni
Accussì dda' fernètte."


.............
Tratto da: AMEDEO LA GRECA, Guida del Cilento 2, Il Folklore, Centro di Promozione Culturale per il Cilento, Acciaroli, 1990




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[40]   
Da: RonnaPaulina 
(Emilia/Campania)
  Re: Quaresima, magro/grasso, trad popolari
[14-03-2007]  
Bella, Salvatore, la tradizione di tramandare ai bambini il concetto di ciclicità del tempo e delle stagioni attraverso la germinazione della patata! Ricordo gli esperimenti coi fagioli di quand'ero maestra, ...
Alfonso, anche Propp concorda col significato funebre della bambola, così siamo tutti d'accordo. Grazie di aver socializzato i vostri ricordi. Intanto, per dare a Cesare quel che è di Cesare, anch'io posto una piccolissima bibliografia da cui ho tratto le osservazioni fatte nei post precedenti (casomai non l'avessi fatto):
D. Waldemar e R. Marcel -A tavola con i Romani- Pratiche Ed.
D. Waldemar-Il simbolismo dell'acrobazia antica- Medusa
A. Stevens- Il filo di Arianna : una guida ai simboli dell'umanità- Corbaccio
Detienne –Vernant- La cucina del sacrificio in terra greca- Boringhieri



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