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Da: Tiziano 
(Roma)
  concia delle pelli
[23-06-2007]  
volevo avere, da chi ha esperienza, qualche indicazione sulla concia delle pelli, sul tipo di pelle da usare e sui vari procedimenti necessari per la fabbricazione di tamburelli , cupa cupa e quant'altro, ad esempio come fissare la pelle alla cornice dei tamburelli o al bordo del barattolo o bidone del cupa cupa, nel mio tentativo di fabbricazione del putipù o caccavella ho utilizzato la pelle di un vecchio tamburello, che opportunamente bagnata ho fissato al bordo del bidone utilizzato con dei rivetti metallici, il risultato è buono e da qualche anno tiene. Grazie per quanto vorrete comunicarmi e a presto!

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[46]   
Da: Salvo  
(sicilia)
  Re: concia delle pelli
[26-06-2009]  
Ho letto un po cosi,per caso questa pagina, non so se posso essere utile. sono un pianista friscalettaro e zampognaro, costruisco friscaltti siciliani doppi flauti flauti traversi ecc... di recente ho costruito delle zampogne di canna molisane,ormai rare e introvabili... il nome di tale struento è scupina,ed ha come particolarita' come detto....le canne sonore in arundo donax e pelle di capra o pecora. appena posso mando qualche foto delle mie zampogne e qualche delucidazione sulle pelli. vedete i miei video su you tube intanto... basta scrivere:ferlito zampogna.

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[47]   
Da: giancarlo 
(molise)
  Re: concia delle pelli
[26-06-2009]  
Ciao salvo!
Mi sa che ci conosciamo un pò... vero? :-)

Quante ore avremmo passato a parlare di flauti di canna, di zampogne, di pelli, di scupina ecc.ecc.?
centinaia o migliaia?
...Posso testimoniare a tutti che sei un vero maestro costruttore ed un esecutore sopraffino, oltre ad essere uno dei miei migliori amici!

Saluti, Giancarlo!



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[48]   
Da: Alfonso 
  Re: concia delle pelli
[25-02-2010]  
qualche fase della concia..











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[49]   
Da: alfonso 
  Re: concia delle pelli
[10-02-2012]  
la concia per i tamburelli sappiamo come si fa, ma qualcuno sa come si concia una pelle di capretto per renderla accettabilmente morbida e mantenendo intatto l vello ?

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[50]   
Da: Piero 
(Tusa (Me))
  Re: concia delle pelli
[07-02-2013]  
Salute a tutti.

Da anni mi diletto a portare avanti la tradizione siciliana tramandatami dai miei avi, costruisco friscaletti e tamburellinon a scopo di lucro ma solo per passione.
Indico come si effettua la concia di una pelle di capra, equivalente a quattro pelli di capretti circa.
*Procurarsi la pelle di capra e meglio di capretto, appena scuoiate dall'animale, togliere ogni residuo di grasso o carne, un bravo macellaio, la tira via dall'animale, non lasciando residui.Lavarla in abbondante detersivo per piatti e un po di soda, attenti agli occhi.

* preparare prima un recipiente contenente circa 8-9 litri di acqua e disciogliere 1,5 kg di sale da cucina. In un recipientea parte mediante mezzo litro di acqua, disciogliere 300 gr di allume di rocca, non comprarlo in farmacia, costa troppo, ma nei negozzi che vendono detersivi lo vendono 100 gr circa 1 euro.Lasciare raffreddare l'acqua e l'allume disciolta e mescolarla con la precedente salamoia.

*Immergere la pelle di capra o di 4 capretti, mescolarla ogni 6 ore circa e larsciarla a bagno per 48 ore.

*In qualche maniera costruitevi dei telai, o in legno o con delle canne al fine di tendere la pelle alla fine della concia. Trascorsi le 48 ore, , pulire la pelle con acqua fresca, lasciare sgocciolare e mediante delle piccole pietre di mare "arrotondate", e del filo tipo spago, fate delle legature nelle estremità della pelle e poi tirata il più possibile e legatela al telaio che precedentemente avete costruito.

*lasciate la pelle o le pelli a stagionare in luogo ventilato e riparato dalla pioggia per 30 giorni circa.

*Trascorsi i 30-35 giorni, tirare via le pelli dai telai, e metterle nuovamente a bagno e rinvenirle.
preparate in un recipiente un miscuglio di acqua e calce in polvere, sino ad ottenere una soluzione tipo "jogurt", in questa aggiungete un po' di soda comprata alla ferramenta, circa 1/2 bicchiere di plastica per 5 litri di acqua e calce. Immergete in questa soluzione la pelle rinvenuta e lasciatela per circa 48 60 ore.(il tempo varia, basta provare con cautela e vedere quando viene via il pelo con le mani).Trascorso il tempo, in un tavolino piano e mediante un rascietto in plastica, con santa poazienza asportare il pelo, lavare la pelle e stenderla nuovamente nel telaio per circa altri 5 o 6 giorni, il tempo di asciugatura e stiratura della stessa. nel contempo con la pietra pomice , levigare dalla parte carne della pelle, per togliere ogni residuo di piccole pellicine che si trovano prima del cuoio della stessa pelle. A quasto punto la pelle è pronta per essere tagliata a misura e fare il tamburello, ovviamente dopo averla rinvenuta e con la giusta tensione porla nel cerchio precedentemente lavorato e forato e rinforzato che ospiterà la pelle .














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[51]   
Da: Pino Pontuali 
  Re: concia delle pelli
[07-02-2013]  
Grazie Piero e complimenti per la spiegazione.
E' la stessa ricetta, tranne la parte per togliere il pelo, con cui mia madre conciava le pelli di coniglio per farne i colli dei cappotti 60 anni fa. Lei poi aggiungeva un bagno con dell'uovo acqua e farina farina, dopo l'asciugatura, le stropicciava per rendere il pelo lucido.


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[52]   
Da: Piero 
(Tusa (Me))
  Re: concia delle pelli
[08-02-2013]  
Ciao Pino
L'uovo e la farina, viene utilizzata, per ammorbidire la pelle conciata a pelo, quindi per fare un bel tappeto o altro senza togliere il pelo alla pelle. Nel caso dei nostri tamburelli, la calce è l'unico rimedio efficace, ma bisogna far attenzione agli occhi ed usare guanti e per evitare che la stessa poi venga buttata inultilmente, la calce può essere usata e strofinata nei tronchi degli alberi di pesco o altro frutto, come disinfettante e antinsettco da terra, quindi non si inquina.
Anticamente i miei avi, non reperendo facilmente l'allume di rocca o meglio per risparmiare, usavano la cenere pura di legna di camino o stufa. Quest'ultima, se si conciava la pelle in salamoia, dopo la prima concia, si prendeva la cenere e la si stendeva uniformente sul lato carne della pelle e poi si intelaiava per 30 giorni. Invece per certi casi, si salava la pelle lato carne con sale grosso e fino, poi sempre lato carne, si prendeva la cenere e si cospargeva uniformemente ed abbontante dopo si piegava a mo di salsicciotto e si adaggiava in una bacinella, ogni tanto, si scolava eventuale liquido che fuoriusciva dalla pelle fresca per 30-40 giorni, poi, si lavava per bene, e seguiva la procedura con calce per togliere il pelo, o viceversa se la pelle è con pelo, la si lascia a bagno per circa 12 ore in salamoia e allume di rocca, poi si prepara per 5 litri di acqua 150 gr di rossi d'uovo, e 150 gr di farina di grano, impastarla sino ad ottenere una pappetta tipo jogurt e versarla nella soluzione conciante ove era rimasta la pelle per 12 ore, tenerla per 12 ore altre e poi stenderla all'ombra stirandola ogni tanto sino ad ammorbidirla e farla dinventare bella bianca e morbita, dopo la stagionatura, con la p. pomice si tolgono eventuali residui lato carne, la si lava per bene e nuovamente ad asciugarla ed avete realizzato un bel tappeto, un bel paio di scarpe da notte Ha Ha ha!!!! Se andiamo indietro come per ora, vedrete che queste nozioni serviranno. saluti a tutti i lettori. Quando ho tempo, illustrerò per bene come faccio io i tamburelli.. Piero Tusa (Me)

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[53]   
Da: Aldo 
(Gallipoli (LE))
  Re: concia delle pelli
[26-03-2013]  
Ciao a tutti, da poco mi sono procurato delle pelli di agnello, alcune le ho congelate ed altre messe sotto sale nell'attesa di approfondire le informazioni sulla concia delle pelli (per tamburello). Leggendo questo post ho notato che nella concia descritta da Alfonso non viene utilizzato l'allume di rocca che invece viene menzionato in quasi tutti gli altri metodi di concia eseguiti. Volevo chiedere ad Alfonso qual'è la differenza tra l'usare o meno l'allume? Una pelle non conciata all'allume ed in generale non risentirebbe molto di più degli effetti dell'umidità? Io vivo in prov. di Lecce e quì da me quando è scirocco l'umidita penetra nelle ossa quindi mi chiedevo perchè non conciare la pelle? Quali sono pro e contro?
Grazie.
Aldo

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[54]   
Da: alfonso 
  Re: concia delle pelli
[27-03-2013]  
ciao Aldo, ti premetto che non sono un esperto nella concia, ma posso tentare di fare alcune considerazioni:

dal nostro tirrenico punto di visto consideriamo il leccese "la terra dei tamburelli", immagino quindi che in quei luoghi gli artigiani abbiano svilluppato e adottato una tecnica di concia che almeno in parte tenesse conto ed affrontasse e risolvesse quantomeno parzialmente il problema della sensibilità alla umidità, essendo noto agli "indigeni" il problema del tragico ammosciamento del tamburello nelle sere sciroccose. Devo quindi pensare che per conoscere il "segreto" dovresti interrogare gli artigiani del luogo..

se parliamo del Cilento per la concia in generale cioè quella fatta per ogni uso delle pelli nei tempi passati prevedeva anche un passaggio della pelle in una soluzione di semplice cenere di brace, se poi consideraimo che per quanto riguarda i tamburelli, come noto, il Cilento era, fino a pochi anni fa, ZONA DETAMBURELLIZZATA, possiamo accettare che non vi era una grande tradizione di concia, ti basti sapere che per esempio al FESTIVALANTICHISUONI di Novi Velia, la manifestazione cilentana più esplicitamente dedicata alla musica di tradizione che fino a qualche anno fa era considerata il momento di raduno di tutti i suonatori dell'area nonchè del Vallo di Diano e zone limitrofe, vi conveniva 1 (uno) solo suonatore di tamburello !!!

riguardo allo specifico problema dell'assorbimento della umidità pensandoci bene sembra essere un problema solo salentino.. difatti nell'area napoletana ho visto suonare (e ballare) le tammurriate anche con tammorre "mosce" senza che questo presentasse un grosso problema, fors'anche perchè le tecniche della tammurriata sembrano contare più sulla "violenza" dell'impatto mano-membrana rispetto al rimbalzo-veloce usato nel Salento

se poi diciamo che nell'ampia area del Pollino usano spesso, prima sella suonata, umidificare la parte interna della pelle del tamburello con spruzzate di acqua o vino, sembra davvero che il problema dell'umidità sia "molto sentito" solo dalle vostre parti, quindi solo lì potrai trovare la soluzione..

ultima considerazione: ho l'impressione che il problema sia esasperato dal recente uso forzatamente parossistico dello strumento.. ma non voglio sollevare polemiche.. anche se questo mi sembra il posto adatto !

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[55]   
Da: quirino 
(Roma- Portuense)
  Re: concia delle pelli
[27-03-2013]  
L'uso parossistico certo, richiede tamburelli in efficienza; però da quel poco che si ricordano i miei parenti molto molto anziani appenninico centro italici, il problema dell'umidità e dei suoi effetti sulla pelle dei tamburelli c'era pure per le suonate a saltarello e stornello (alcuni addirittura sostengono un calo dell'efficienza anche delle zampogne e degli organetti) e veniva risolto semplicemente accendendo un fuoco per far asciugare la pelle. Vi assicuro che in una valletta boscata, magari attraversata da fossi d'acqua, la sera può scendere una umidità che affloscia le pelli peggio dello scirocco.
Certo, la tecnica di suonata influisce molto sulle necessità di efficienza delle pelli; ovvio che una pizzica suonata con la tecnica che oggi va per la maggiore, se la pelle è molto umida, si possono avere problemi grossi, perché la mano affonderà nella pelle. Magari, già suonata con la tecnica che si usa nelle Murge è diverso.

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[56]   
Da: Aldo 
(Gallipoli (LE))
  Re: concia delle pelli
[27-03-2013]  
Sono d'accordo nel non esasperare, anche perchè io credo che tutto è relativo! La mia era semplice curiosità visto che vorrei costruire il mio primo tamburello, non ho provato ad avvicinarmi agli artigiani tamburellari della zona perchè prima di dutto mi piace fare da solo, sbagliare ed imparare, sono per natura "anticonvenzionale" e poi perchè credo che ognuno di loro abbia un piccolo segreto da rivelare solo in punto di morte e non di certo a mè! Per quanto riguarda le giornate umide di scirocco so che qui da noi si usa passare la pelle su di una candela accesa prima di esibirsi, come anche detto da Quierino.
Comunque via con le sperimentazioni!!
Vi ringrazio
Aldo

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[57]   
Da: Aldo 
(Gallipoli (Le))
  Re: concia delle pelli
[25-04-2013]  
Ho "conciato due pelli, una con il sale e l'altra cin allume. La prima dopo asciugatura si presenta traslucida mentre la seconda è diventata bianchissima e sembra più spessa, in controluce infatti non filtra nulla



Concia al sale





Concia all'allume


La scorsa settimana ho levigato il lato carne delle due pelli con lapietra pomice e si è evidenziata un'altra differenza cioè un leggero effetto scamosciato sulla pelle all'allume.


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[58]   
Da: Aldo 
(Gallipoli (Le))
  Re: concia delle pelli
[25-04-2013]  
Scusatemi per la dimenzione delle foto, le prossime le ridimziono!
Un paio di giorni dopo aver levigato le pelli si è girato uno scirocco molto umido, tant'è che a Gallipoli ci siamo svegliati con una forte foschia (evento eccezionale). Sulla pelle conciata all'allume ho notato delle chiazze scure che il giorno dopo si erano notevolmente estese, ho toccato la pelle e dal lato carne era completamente bagnata da minuscole goccioline, il lato pelo invece era asciutto. La pelle ovviamente si era ammorbidita, su quella conciata con il sale non ho notato niente di strano, quindi contrariamente a quanto pensavo la concia all'allume ha risentito molto di più degli effetti dell'umidità!









effetto scamosciato



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[59]   
Da: Aldo 
(Gallipoli (Le))
  Re: concia delle pelli
[25-04-2013]  
Riscusatemi, evidentemente devo ridimenzionare ulteriormente!

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[60]   
Da: alfonso 
  Re: concia delle pelli
[25-04-2013]  
ciao Aldo, se le inserisci della dimensione giusta poi cancello queste grandi

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