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Costruttori di flauti di canna.
[06-07-2007]
Vogliamo provare a fare un censimento dei costruttori di flauti di canna, magari per Regione?
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[402] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[04-04-2008]
ma certo, il fràulo cilentano del post n. 403 è realizzato dal Maestro Gianluca Zammarelli,
e a proposito di quanto afferma Gianluca vi posto un esemplare miracolosamente conservato e ritrovato in occasione della ristrutturazione di un casale abbandonato da decenni (in pietra), il flauto era custodito in un vano della parete esterna protetto da una pietra, molto probabilmente la costruzione è antecedente al 1960, ha due fori più il portavoce e al momento del ritrovamento era integro ma privo di zeppa, nell'area del Cilento dove è stato ritrovato viene chiamato "fruscariéddo"

lo vedete esposto ad Arezzo dove l'ho portato in occasione della mostra di strumenti tradizionali nell'ambito della rassegna "Pifferi, Muse e Zampogne 2007", dove tra l'altro ho esposto strumenti dei maestri Zammarelli, Petti, Cernuto e Sollazzo
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[405] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[05-04-2008]
Zimmarelli dice:
"Il vero segreto del flauto di canna sta nei rapporti tra: tacca, foro di portavoce e foro di apertura finale. Nel cilento gli anziani iniziavano, dopo aver fatto la tacca, dal portavoce...e c'è un motivo...a voi scoprirlo!"
Per apertura finale si intende apertura all'internodo?
Per quanto riguarda le misure ne abbiamo già parlato e, anzi, Giancarlo è riuscito a correggere un mio grosso difetto, specificando il rapporto fra apertuta finale, finestrella e (non del portavoce ma) primo foro superiore...
Perchè si fa prima il portavoce? (che lo stesso Giancarlo chiama "foro come tutti gli altri"? forse per regolare subito l'ottava? Sto azzardando una risposta: quando costruisco uno strumento io, soprattutto se lo faccio ad occhio e senza misure prestabilite, cioè se lo faccio alla "come viene viene"... spesso regolo la distanza dei fori in in relazione alla comodità, ovvero la distanza che segno con la matita sarà di 1,5-2 cm, ma anche in relazione allo spessore e la lunghezza della canna e, a volte, mi rendo conto di aver sbagliato perchè poi alla fine, per intonare bene i fori devo ricostituire nuove misure; questo succede quando io ho già praticato almeno i primi due fori...
Il motivo perciò potrebbe essere questo: se si fa prima il foro "portavoce" si ha subito il rapporto fra nota più bassa e nota più alta, di conseguenza si possono dimensionare gli altri fori, quelli che stanno nel mezzo.
Ho azzardato una risposta nel tentativo di capire, aiutando così me e tutti coloro che vogliono che questo strumento sopravviva nella cultura della gente alla faccia di una cultura mediatica che non lascia scampo alla tradizione che per sua natura non porta etichette e non ha una marca nè una fabbrica.
Ringrazio vivamente il contributo!
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