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Conosciamoci meglio
[08-02-2007]
Internet , la rete delle reti, offre molte occasioni per estendere le proprie
conoscenze. Questo forum, per noi amanti e sostenitori della cultura popolare, calza proprio a pennello. Al di là di quello che può essere un rapporto di tipo virtuale non è esclusa la possibilità di incontrarsi e conoscersi personalmente.
Quello che ora propongo è di conoscerci un pò meglio!
Per esempio, di Alfonso so abbastanza perchè visito questo sito da diverso tempo.
So com'è fisicamente e so come canta grazie ai suoi video clip. Conosco la sua attività di costruttore e di organizzatore di eventi.
Di Pino so che è un bravo stornellatore ed organettista. L'ho visto in foto ed in video clip.
Di Gioia so che è una pesona dotata di una grande sensibilità, è simpatica ma non so altro.
Di Ronna Paulina so che vive in Emilia, ha una bella voce, l'ho vita più volte in foto ... ma so poco della sua attività artistica.
Conosco personalmente Domenico di San Calogero ma non credo che lo conoscano gli altri.
Angelo Guccione so chi è, so cosa fa ... ma non so ancora abbastanza.
Marcello Vitale lo conosco attraverso il suo sito internet.
Di Avvocatista, di Betsabea, di Maruko, di Salvatore Venerato .... non so niente!
Chi vuole è invitato a presentarsi e a dire qualcosa di se.
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Re: Conosciamoci meglio
[08-02-2007]
Ciao a tutti! Ci chiamiamo Mascia e Remì, la prima nata a Ferrara da genitori napoletani, il secondo irpino di Montella, siamo marito e moglie, da sempre appassionati di politica, musica, danza e tradizioni popolari; ci piace cantare e ballare; spesso svolgiamo animazioni per bambini nelle scuole come cantastorie; a me (Mascia, Maestra e bibliotecaria) piace anche molto leggere la storia delle Donne, per es. il materiale folklorico e religioso antico e moderno, quello storico e antropologico sulla criminalizzazione della stregoneria come malefica e sovversiva da parte del potere istituzionale; mi piace conoscere il sincretismo pagano-cristiano del Sud Italia e i temi demartiniani su pratica magico-cerimoniale lucana, tarantismo salentino,… analizzati nelle splendide ricerche che sono ancora oggi i classici dell’antropologia; conoscere le ragioni antropologiche della persistenza di credenze, rituali e feste pagane nel folklore attuale; le pratiche magico-protettive e magico-propiziatorie delle antiche tradizioni e religioni celtiche e greco-romane... Quando insegno una danza etnica a un gruppo di giovani, faccio in modo che non sia pura "ginnastica", ma che si comprenda che dietro quelle allegre movenze ci sono secoli di storia... Forse a volte divento un pò ... pallosa, ecco che il ruolo antididattico, sdrammatizzante e discolo di Remì diventa fondamentale, perchè noi due insieme riusciamo a rispondere uno ai bisogni cognitivi e l'altro a quelli affettivi e di relazione del gruppo di persone che ci chiama ad animare una serata... Non siamo bravi musici, ma a fine serata o pomeriggio, le persone ci comunicano che con noi "sono stati bene"... e non è poco!
Il nostro sito è:
www.musicaedanze.da.ru
Il resto, alla prossima puntata!
Mascia e Remì a Bologna
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Re: Conosciamoci meglio
[08-02-2007]
Di me mi vengono in mente solo cose cattive.. : )
Io suono-leggo-studio per i fatti miei, gestisco adaria e sono spesso zziccata in cose che si organizzano qua e là, mai per soldi, solo per.. boh.. ma chi me lo fa fare infatti?
Non so se è capito che non mi piace il folkclore, non mi piace la riproposta, non mi piacciono le contaminazioni, i mbischiatini, il facciamo tanto per fare. Allo stesso modo mi fanno ridere i puristi, lo zoccolo duro che crede di essere il detentore unico della tradizione.. mi piace solo "esserci" discretamente (quando posso) là dove le cose ancora accadono, quando accadono, ma questo ormai succede sempre più raramente..
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Re: Conosciamoci meglio
[09-02-2007]
Caro Carlogos, devi sapere che ho incominciato a suonare all'età di 6 anni.
Avevo una bellissima batteria di latta tutta colorata, ma le bacchette non erano adatte al mio stile. Così, presi un vecchio manico di scopa, lo spezzai in due e cominciai a suonare.
Dopo pochi minuti la mia cara mammina entrò nella stanza e, senza dire nulla, aprì la finestra, prese la MIA batteria, la buttò dalla finestra, e uscì.
Da allora non ho mai più avuto uno strumento musicale, fino al 25 luglio del 2000 quando ebbi la malaugurata idea di acquistare un bellissimo tamburello vesuviano (Mimmuzza).
E' stato l'inizio della fine.
Da allora ho cominciato a frequentare corsi di tamburello, tammorra, danza popolare, etnomusicologia, etnotamburellogia, conferenze sull'origine aliena della tarantella, demonologia coreutica, comitati di studio sulle capacità del tamburello di modificare le onde alfa del cervello, corsi di formazione sulla costruzione faidate dei cimbali in argento e uranio arricchito, tecniche di allevamento delle capre da pelle sonante.
Ho percorso 520.000 chilometri per partecipare a tutte le feste religiose del mondo, dal deserto del Tagikistan alla tundra Spendendo decine di migliaia di euro.
Poi, finalmente, il grande giorno. Mi invitano a suonare in una ronda. Ero pronto, allenato, istruito, carico e pure un po' mbriaco.
Attendo il momento giusto, eccolo, il polso parte, il pollice incontra la pelle di Mimmuzza.
Ma Mimmuzza si piega, emette un urlo stridulo e vola, vola, vola via.
La sala rimane attonita, il mio Maestro assume un'espressione di disgusto e vomita, gli altri tamburellisti si fermano, immobili, qualcuno piange.
La mia donna sviene dalla vergogna.
Le numerose ballerine vengono prese da una crisi isterica ed incominciano a strapparsi i vestiti di dosso. Neppure il lancio di nastri colorati riesce a calmarle.
Qualcuno chiama la croce rossa.
Intanto Mimmuzza si abbatte su una lira calabrese del 1845, ricavata da un ulivo di 1200 anni, poi, con un sinistro sibilio di cimbali, recide il bordone e l'otre di una zampogna lucana da 50 palmi, per finire la sua corsa schiantandosi sulla fronte di uno degli ultimi ballerini di tarantella scherma locrese, che da quel giorno vaga per la locride con un radione sulle spalle ed Eminem a tutto volume.
Attento Carlogos,
il mio nome è Ezum, Ezum Valgemom
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Re: Conosciamoci meglio
[09-02-2007]
Mi chiamo Maruko e vengo da Ragol. Io suono da anni, ma ancora nessuno mi apre. La mia carriera di rompiballe inizia su pizzicata.it, dove nell'arco di anni sono riuscito a fare andare via chi era interessato solo a guardarsi nello specchio e tutti gli esibizionisti che di costruire discussioni forti, seriamente divertenti ed ossimoricamente con un senso non ne volevano sapere. Mi piace suonare nelle bettole e amo la buona carne arrostita e sono parechcio di compagnia con il 98% delle persone. Ci canto, ci gioco, mi metto a disposizione, divido il cibo, le sigarette, il vino e anche i soldi, pure con il primo venuto. Poi c'è la statistica del 2% che di solito è composta dai saputelli e dagli sparaposa che, suonandomi 50 tamburelli nell'orecchio si accorgono che quando m'incazzo sono parecchio dannifico, cattivo, lesionista, bastardo e fuorilegge. La cosa che più non sopporto e quando uno non capisce e non fa niente per capire, mentre amo alla follia il capretto arrostito e annaffiato con il miglior frappato e mi piacicono le persone coerenti. Coerenti in ogni caso. Esco pazzo per il capretto in costata arrostito. Si, ha, l'ho detto? Mi piace sollevare qualche piccola polemica, perchè a scrivere si capisce subito che tipi si è... C'è il professorone, lo scopritore, il rompiballe (la gilda mia), il bravo padre di famiglia, l'amicone, la peperina, la dottoressa, e, credetemi, tutte degne di attenzione... C'è anche chi le polemiche le capisce e le interpreta per quelle che sono... c'è chi invece si offende perdendo tutto il mio interesse e rispetto. Poi mi piace il crasto arrostito. L'avevo gia detto? E che odio gli sparapose e gli esibizionisti? Ah, pure? Allora, scusate, tolgo il disturbo e vado via... non so, c'è bisogno di sapere altro? Faccio pubblicità al mio gruppo? Dicendo tutte le cose migliori per esso? Dette da me che ci faccio parte saranno credibilissima... no? Allora vado:
"Il mio gruppo si chiama 'Ambarabbà e i 40 Sermoni', facciamo musica tradizionale armena, ma ci ispiriamo ai tamburellanti di Torrepaduli. Poi facciamo, rispettando la tradizione, anche i giri di saltarelli con batteria e una farfisa f7... si, ma andiamo a dire in giro che è tradizionale lucana, così tutti quelli malcapitati che ci sentono sanno cosa imparare e portare avanti. Nel repertorio abbiamo la tarantella di cernusco sul naviglio, una nuova composizione perchè secondo noi la tarantella è un evoluzione costante e deve cambiare come vogliamo noi. Poi facciamo gli stornelli salentini ma ci suoniamo la TAMBURRIATA così la gente balla quello che vuole, tipo la pizzica della taranta o la taranta. La tarantella calabrese, tipo saltarello, unica e sola da Gioiosa Ionica a Al Pollino, la suoniamo così tutti possono ballarci la pizzica di cui sopra. Lo stesso con la tarantella siciliana, unica e sola da Zancle e Pachino e Marsala, la suoniamo con l'ausilio di un fender jazz con bass-boost della boss: è più carismatico. Abbiamo tre anni di esperienza, abbiamo suonato a svariati festivals e svariate sagre, svariati PAB e svariati matrimoni e per questo, il nostro compact disc copincollato e piatto fatto con cubase, è nato, perchè CI ABBIAMO QUALCOSA DA DIRE. E ci abbiamo da farci conoscere, vedere, suonare, guadagnare, dire fare baciare... poi partecipiamo a tutti i concorsi seri, così riusciamo a farci vedere in giro e nella rete internet. Ci andiamo ai festivals anche così conosciamo nuova gente che suona e gli possiamo imporre i nostri patetici modi di vedere ed intendere la piccola responsabilità che portiamo in copp' a schiena... che fesserie sono, possiamo fare quello che vogliamo tanto... è musica..."
Bah, che andazzo...
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