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Vincenzo De Bonis indirizzo cercasi
[05-12-2007]
qualcuno potrebbe aiutarmi?
mi servirebbe l'indirizzo e il numero di telefono di Vincenzo De Bonis o qualsiasi altro contatto. grazie
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Re: Vincenzo De Bonis indirizzo cercasi
[18-12-2007]
Caro Gianfranco, non venderò nessuno strumento!
Chiaramente la mia era solo una provocazione, magari anche stupida, ma per dire una cosa: gli strumenti popolari DEVONO essere accesibili a tutti! Diversamente non sono POPOLARI!
Saranno sicuramente splendidi a vedersi, perfetti a sentersi, madreperlati da far impazzire chi li fa e che li compra... ma non sono popolari!
Chi mi conosce sa che i miei flauti, quasi sempre li regalo! Per farne uno impiego almeno due giorni.
Per farne 100, ne impiegherei almeno 200 giorni effettivi di lavoro, cioè circa un anno.
Regalandoli quanto fa? ...zero. Vendendoli, farebbe poco di più eppure ...mangio!
Mangio facendo un altro lavoro, il mio, quello con cui vivo, e faccio il resto... per passione!
Mi rendo conto che non tutti dobbiamo ragionare alla stessa materia, ma in tanti anni mi sono accorto che molti strumenti costano TROPPO!
Sono ottimi, ma costano sicuramente troppo!
Saluti, Giancarlo.
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Re: Vincenzo De Bonis indirizzo cercasi
[18-12-2007]
Caro Giancarlo, sono più che certo che non venderesti i tuoi strumenti.
figurati se poi non so che il prezzo di certi strumenti è elevato, ho sentito questo problema direttamente sulla mia pelle.
Mi mettevo dalla parte del liutaio che alla stregua del contadino fa solo un mestiere/arte
la questione che proponevo è: se una persona fa solo quel mestiere e non ha altre risorse, poi, come campa?
Se invece teniamo conto che c'è anche la figura di liutaio che fondamentalmente ha altre risorse per cui non ci deve campare con quel mestiere allora è tutto possibile. anche fare una chitarra molto elaborata
e farla pagare poco. una settimana in più o due e hai il tempo di intarsiare parecchio, non è il tempo il parametro fondamentale ma penso il piacere che la persona ha nel fare quell'oggetto.
allora la definizione ultima diventerebbe che il liutaio che fa strumenti popolari è unicamente la persona che ha un'altra attività, penso che sia più che possibile.
per la prima categoria invece ci sono grossi, grossi problemi.
parlo di quelli che lavorano gli strumenti a pizzico come rifacimento di strumenti antichi tipo liuti, arciliuti, tiorbe, chitarre ecc. e vivono solo di quello.
la crisi è enorme, la richiesta di strumenti non solo di pregio ma anche fatti con un certo criterio è praticamente inesistente.
le botteghe dei liutai italiani in tempi neanche lontanissimi, solitamente avevano due produzioni. strumenti intarsiati ecc. più costosi, poi strumenti più 'spartani' molto più accessibili economicamente ma sempre costruiti ad arte ( fatti per intenderci come comunque deve essere fatto il vino buono).
bene, cioè male, l'industrializzazione, l'avvento degli strumenti di fabbrica ha dirottato gli acquirenti su altri siti. A questo si aggiunge un fatto basilare che è quello delle scelte culturali di molti addetti ai lavori (fatto molto, molto problematico). ultima considerazione penso sia la mutazione del contesto e le relazioni in cui si è sempre mossa la musica popolare. il contesto è radicalmente cambiato e alterando alcuni delicatissimi equilibri molte sono le distruzioni che si sono verificate.
tornando infine al liutaio quello carestoso, parlo mediamente ci sono poi le eccezioni, se la passa semplicemente male, anzi peggio. Viene contattato raramente. Se invece la domanda fosse più consistente penso che i prezzi scenderebbero.
Gianfranco P.
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Re: Vincenzo De Bonis indirizzo cercasi
[19-12-2007]
"...tornando infine al liutaio quello carestoso, parlo mediamente ci sono poi le eccezioni, se la passa semplicemente male, anzi peggio. Viene contattato raramente. Se invece la domanda fosse più consistente penso che i prezzi scenderebbero..."
Gp,
ma non è il contrario ? se le leggi del mercato sono applicabili anche ai mercati di nicchia com'è questo (non lo so) i liutai sarebbero carestosi perchè hanno troppe richieste alle quali non riescono a fare fronte, se è così vuol dire che ci vogliono più liutai..
comunque stando così le cose è proprio vero che ai liutai non conviene fare strumenti economici, paradossalmente dovrebbero lavorare il doppio per avere le medesime entrate, e chi glielo fa fare ? non solo, ma chi glielo fa fare studiare anni e anni per diventare liutaio per poi mettersi a fare strumenti economici ?
e non so quanto possa essere vero che il costruttore di strumenti popolari (e qui "popolari" è riferito al prezzo) lo può fare solo chi ha una seconda attività che gli assicuri il reddito, perchè c'è "il caso" dei costruttori di zampogne..
ho fatto una piccola analisi del mercato in base alle mie conocenze:
- per quanto riguarda lire calabre, tamburelli, castagnette, flauti, ciaramelle, flauti e organetti, si trovano facilmente tre versioni:
1) la versione "souvenir"
2) la versione "econonica" (che corrisponde allo strumento popolare)
3) la versione "da arredamento" ( il termine è volutamente provocatorio..)
ed ogni costruttore si dedica alla realizzazione di una sola versione;
- per quanto riguarda scetavajasse e triccheballacche si trova facilmente:
1) la versione "sounvenir"
2) la versione "economica"
spesso realizzate dai medesimi costruttori;
- il discorso è sottilmente diverso per quanto riguarda la zampogna, e qui troviamo:
1) la versione "souvenir"
2) la versione "da zampognaro"
3) la versione "da zampognaro evoluto" (in cui il costo più alto è giustificato da accorgimenti o dimensioni particolari)
ed anche qui ogni costruttore si dedica esclusivamente ad una sola versione;
- per quanto riguarda la chitarra battente abbiamo:
1) la versione "economica" (rarissima)
2) la versione "da arredamento" (che rappresenta il 98 % del mercato)
ed anche qui ogni costruttore si dedica esclusivamente ad una sola versione;
come vediamo è una situazione peculiare per questo strumento, dovuta secondo me al fatto che se ne sono impossessati i liutai, cioè una categoria diversa dai costruttori di tutti gli altri strumenti menzionati
il poblema si risolve solo restituendo la battente alla "giusta" (o vogliamo dire "tradizionale" ?) categoria di costruttori..
nes pa ?
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