Stai rispondendo al messaggio di: Bacone
[11-02-2008, a 23:55]
Re: autodenucia....
Cara Tullia
Leggendo i tuoi interventi in questo forum sono tornate a suonare, nella mia memoria, delle melodie antiche che non più speravo ascoltare.
Un fraseggio,Tullia,una modulazione che anche se strumentale sembra cantare delle gesta dei venti.
Di quei venti,o Tullia che nascono dalle cavità intestine,di quei venti che sorgono dalle viscere,
di quei fieri venti le tue parole mi parlano.
Di chi non ha vergogna di manifestare apertamente che una tale tempesta si agita in lui,"si essere uomini è anche questo!" sembrano dire.
Una musica che fà fuggire,come un rombo minaccioso,con un boato funesto,coloro che sono intorno e che non partecipano di tale liberazione.
Oppure una musica flebile,come di oboe a volte, come un soffio altre,un soffio che nessuno ascolta eppur tutti sentono.
Tullia leggendo i tuoi scritti sembravano risuonare tra le righe queste note,le lettere che vanno a comporre il testo di questa eterna ,inevitabilmente eterna canzone:
http://www.musicacittadina.it/data/suoni/tuba.wav
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