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Iconografia della zampogna (2)
[14-02-2007]
vogliamo tentare una ricerca iconografica sulla zampogna ?
Zampogna gigante a chiave di Monreale (Sicilia) cartolina del 1900
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Re: Iconografia della zampogna (2)
[20-03-2007]
PER SAPERNE DI PIU', LEI DOVREBBE CONSULTARE LE SEGUENTI OPERE:
- Giovanni Lorenzo Baldano, "Libro per scriver l'intavolatira per sonare sopra le sordelline", Editrice Ligura, Savona, 1995;
- Mauro Gioielli (a cura di), "La zampogna. Gli aerofoni a sacco in Italia", 2 volumi, Iannone editore, Isernia 200.
La sordellina napoletana è stata la più sofisticata cornamusa della storia, ancor più evoluta della uilleann-pipe irlandese. E' stato uno strumento musicale di ineguagliabile livello ingegneristico e organografico, la cui invenzione è attribuita a Manfredo Settala.
Si hanno notizie di esemplari con oltre 50 chiavi !!!
Sono passati 3 secoli ma nessuno è stato più capace di costruire una zampogna altrettanto bella e complicata. Era "troppo" complicata, perciò s'è estinta.
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Re: Iconografia della zampogna (2)
[27-03-2007]
La foto, purtroppo, anche se ingrandita (se lo si fa è peggio... si sgrana), non mostra bene tutte le parti dello strumento. Non è ben chiaro, ad esempio, quante siano le canne rivolte verso il basso; inoltre non intravedo i fori digitabili, e ciò è importante per scartare l'ipotesi che la lunga canna slanciata in alto debba intendersi – secondo una irragionevole "licenza" pittorica – quale "manca" (chanter maggiore, solitamente il sinistro) collocata in modo del tutto improprio. Ma anche se si trattasse d'un bordone – come mi sembra sia e, quindi, come qui di seguito lo intenderò – la sua collocazione è fantasiosa (sarebbe corretta se fosse una piva e non già una zampogna).
Ciò premesso, aggiungo che gli aerofoni-a-sacco italiani, in senso generico, si suddividono in due grandi gruppi: le zampogne centro-meridionali e le pive settentrionali.
Le zampogne del centro/sud – fatta eccezione per quella pugliese di Panni – hanno delle caratteristiche ben distinguibili, tra cui il "monoimpianto" (ma anche il "doppio chanter"), ossia tutte le canne sonore (chanters e bordoni) sono innestate in un unico blocco di legno chiamato testata (oppure "ceppo" e in vari altri modi dialettali).
La zampogna di Conca non ha il monoimpianto, difatti mostra una canna (un bordone, fatto salvo quanto innanzi premesso) staccata e impiantata separatamente rispetto alle altre, in un punto diverso dell'otre (il piccolo cannello che si vede è l'insufflatore e non emette suono ma serve a convogliare aria nella sacca che funge da riserva d'aria).
La collocazione del citato bordone, stante le attuali tradizioni costruttive, è un'anomalia.
C'è da dire che fra le zampogne meridionali fa eccezione quella di Panni (Fg) che ha caratteri (polimpianto, un chanter, un bordone) strutturalmente comuni alle pive del nord. Queste ultime hanno un solo chanter e le canne sonore sono collegate in punti differenti dell'otre (il chanter in un orifizio, il bordone minore in un altro, il bordone maggiore in un altro ancora).
La zampogna del dipinto in questione, senza il lungo bordone indirizzato verso l'alto, sarebbe una ben standardizzata zampogna meridionale. Quel bordone, in realtà, è più da piva (e ancor più da alcuni tipi di cornamuse non italiane), sia per la lunghezza (forse un po' eccessiva) sia per la posizione.
Evidenzio che non pochi artisti realizzavano i propri lavori rifacendosi ad opere di altri pittori. E' probabile che Conca abbia tenuto conto della zampogna meridionale in quanto tale, ma si sia anche ispirato ad altrui quadri nei quali, forse, c'erano scene della Natività con suonatori di pive (o affini aerofoni-ad-otre con impianti multipli) e ne abbia ricalcato in parte (per il solo bordone staccato) le caratteristiche estetiche e strutturali. Questi "errori" si rilevano anche in altri documenti iconografici, di più artisti.
In non rari casi, l’immaginazione pittorica ci ha tramandato modelli di zampogne che, in realtà, non sono mai esistiti.
MAURO GIOIELLI
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Re: Iconografia della zampogna (2)
[03-04-2007]
Ringrazio il Maestro Gioielli per il suo graditissimo e chiarissimo intervento e vi segnalo che nel caso vi interessi avere altre notizie e immagini sulla citata zampogna di Panni potete cliccare sul link http://www.maurogioielli.net/Utriculus.htm dove troverete l'articolo "La zampogna di Panni. Primi appunti su una anomala cornamusa pugliese, anno VI, n. 3 (23), luglio-settembre 1997, pp. 5-7." pubblicato sulla rivista trimestrale "Utriculus".
per Avvocatista:
non cominciamo a fregare.., il topic è tuo ma il quesito era mio.. piuttosto la sua considerazione da te evidenzata "...In non rari casi, l’immaginazione pittorica ci ha tramandato modelli di zampogne che, in realtà, non sono mai esistiti...", unita alla mia innata curiosità mi fa sorgere spontanee tre domande:
1) se questo è vero per la zampogna, e se lo dice Mauro Gioielli ci possiamo credere, è vero anche per altri strumenti ?
2) se è vero anche per altri strumenti, che senso ha per i musicisti chiedere ai liutai di ricostruire gli strumenti musicali basandosi sull'iconografia ? non si rischia di dare vita a strumenti "di fantasia" ?
3) se è pratica usuale ricostruire strumenti basandosi sulla iconografia ciò è stato mai fatto per la zampogna ?
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Re: Iconografia della zampogna (2)
[03-03-2008]
Poichè è scritto che è proibito copiare, vi segnalo un interessantissimo sito francese,
http://jeanluc.matte.free.fr/circphotos.htm
tutto sull'iconografia della cornamusa in Francia, un fottìo di foto e immagini, specificazione del luogo, dello strumento, del secolo, ecc: c'è da perdersi gli occhi!!! Cliccando in basso su "suivante", si accede automaticamente alla foto seguente; allego a titolo semplificativo, solo la foto di J.L. Matte di questa statuetta "surmontant le petit buffet d'orgue", quindi sull'organo del 1633 della Chiesa d'Aire sur la Lys, (Pas-de-Calais), Collégiale St-Pierre, ispirata alla celebre "gravure" d'Albrecht Dürer, cui fa riferimento Peppino Di Rosa
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