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PUTIPU', bafù, caccavella
[21-04-2008]
http://www.alfonsotoscano.it/artig-hobbysti-vari.htm
Tiziano o chi per te...all'attaccatura del putipu' intorno alla mazzetta cos'è che l'avvolge? gomma piuma?...a prima vista mi viene in mente che sia per assorbire l'acqua e non fare bagnare la pelle..ma se è cosi'..il suono non cambia?..o meglio..non viene ammortizzata almeno in parte la vibrazione?
....o forse mi rispondo da solo ed è usato al posto della spugnetta....?
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Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[27-01-2010]
In questi giorni a Vienna, nel Kunsthistorischen Museum ho notato due quadri con suonatori di tamburo a frizione.
Uno il famoso "Carnevale contro la quaresima" di Pieter Brueghel del 1559 .
Uno, del 1670 circa, del pittore fiammingo Jan Steen (1626-1679), attivo ad Harlem e Leyda. Si raffigura nei panni del suonatore.
In Olanda il putipù è conosciuto come rommelpot.
Altri pittori fiamminghi, come Jan Miense Molenaer, Frans Hals e altri, lo hanno raffigurato.
Posto la foto, fatta come potevo senza flash, del quadro di Jan Steen; ne ha fatti anche altri e li trovate in internet.
Lorenzo
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Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[27-01-2010]
Premesso che sono un suonatore di cupa cupa, e che generalmente eseguo i canti di Altamura (Bari) e di Grottaglie (TA), dove la cupa cupa è molto popolare, vi faccio un regalo e vi posto un estratto di intervista sulla cupa cupa e i relativi canti di questua a Monteiasi, paesino di 5000 abitanti presso Grottaglie appunto.
INTERVISTA SULLA CUPA-CUPA A MONTEIASI
(...)
Intervistatore (ascolta il gruppo di pizzica in sottofondo che sta eseguendo un canto sulla cupa-cupa di Grottaglie): Era questa la cupa-cupa?
Uomo (ascolta): Eh!...la cupa-cupa.
Intervistatore: E si faceva di Carnevale.
Uomo: Di Carnevale.
Intervistatore: Solo la cupa-cupa suonavano. O altri strumenti?
Uomo: Cupa-cupa.... e cupa-cupa.
Donna: E generalmente la bottiglia. Cioè, stavano la fisarmonica, accompagnava....
Intervistatore: Il tamburello no.
Uomo: No no. La cupa-cupa, e la fisarmonica, e la chitarra pure, e 'sta bottiglia: “pli-pli, pli-pli”....
Intervistatore: A ne m'hanno detto che la cupa-cupa a Monteiasi l'hanno portata i calabresi? E' vero?
Donna: E ce sò vecchia? (ride)
Intervistatore: No, a me un ragazzo di trent'anni me l'ha detto.
(...)
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Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[14-02-2011]
Carissimo Mario,
l'idea potrebbe essere buona,potresti inserirci un cilindro di canna di calibro superiore, ma credo che debba avere almeno un perno passante poiche' non credo che la sola colla possa tenerlo saldo, ci provero' anche io e vediamo se ne viene fuori qualcosa di buono, la canna purtroppo dopo un po' che la si suona perde parte della lucidatura riducendo il frizionamento, quando accade questo la sostituisco, molti cupa cupa adesso vengono fatti con pezzi di canna da pesca in fibra di vetro laccata che conserva piu' a lungo la lucidatura, come gia' detto nel Gargano ho visto cupa cupa fatti senza pelle solo con il coperchio in plastica dei grossi bidoni di vernice perforato al centro, quindi come vedi non si finisce mai di creare, addirittura ne ho visti di non fissati alla pelle, ma con estremita' arrotondata e solo poggiati sulla pelle
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Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[04-07-2011]
Cari amici,
vi posto un articolo che ho scritto sulla cupa cupa a Grottaglie (TA). Spero vi piaccia.
Damy
LA CUPA-CUPA DI GROTTAGLIE
A Grottaglie, ormai defunzionalizzato come canto di questua, ma ancora vivo nella memoria dei cantori di detto paese (specie Ciro "Zirretta" Galeone e Francesco "Franchittone" Motolese) sopravvive il canto sulla cupa-cupa, anticamente diffuso in tutta la provincia jonica come nel resto della Puglia (una testimonianza d'archivio lo dà presente a San Pancrazio Salentino, come canto di questua di Capodanno, nel 1547). Importato dalla vicina Basilicata (regione denominata dall'antropologo Ernesto De Martino come "il paese dei cupa-cupa"), ne conserva alcune strofe, come qui riportato nel canto grottagliese.
La cupa cupa
La cupa-cupa mea vene da Pistizza (x 2 volte),
azate patrunu, t'aggiu 'nduttu la sazizza (x 2 volte).
Aggiu saputu ca teni la figghia bona (x 2 volte),
ieu so' vinutu si me la vuò dare (x 2 volte).
Si la figlia toa non me la vuò dare (x 2 volte),
intra la piazza pubblica l'aggia spubblicare (2 volte).
Aggiu saputu ca tu no teni nienti (x 2 volte),
pigghia lu bastune e dallu ntà li denti! (x 2 volte)
M'aggiu pigghiare na vigna a Santa Lea (x 2 volte),
tutta 'ntorniciata de meli cutugni (x 2 volte).
Traduzione:
La cupa-cupa mia viene da Pisticci,
alzati padrone, ti ho portato la salsiccia.
Ho saputo che tua figlia è bella,
io sono venuto se me la vuoi dare.
Se la figlia tua non mi vuoi dare,
la diffamerò nella pubblica piazza.
Ho saputo che non hai niente,
prendi il bastone e dàglielo nei denti!
Mi devo prendere una vigna a Santa Lea,
tutta circondata da meli cotogni.
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Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[10-07-2011]
questi sono interrogativi a cui solo Alfonso può sperimentarsi a risolvere. Comunque quello che determina il tono della caccavella è quanto è bagnata la pelle.
Tradizionalmente, comunque, il cupa cupa lo facevano le donne in casa durante l'uccisione del maiale con una tovaglia a cui legavano una canna e il tutto lo stringevano attorno a una bagnarola. Il suono del cupa cupa deve ricordare il verso del maiale, infatti anticamente ( ma ancora in lucania penso si faccia) ciò insieme al flauto, serviva a placare la sofferenza del maiale che all'epoca veniva scannato vivo.
Potrà sembrare strano ma il cupa cupa era uno strumento prettamente femminile.
Inoltre, come è anche citato da Carlo Levi in "cristo si è fermato a Eboli", durante l'uccisione del maiale (che avveniva spesso nella festa di ognisanti o a carnevale) i bambini giravano a fare questua per il paese con il cupe cupe e la faccia dipinta di bianco. Quindi si può dire che non è tanto legato al carnevale, bensì all'uccisione del maiale che avviene di solito in inverno da ottobre a febbraio, quando l'aria è fredda (a seconda dei luoghi) in modo che il sangue non si rovina, Per la mascherata bisogna collegarsi ai riti antichissimi del sacrificio e del totem incarnato in questo caso nel maiale (importantissimo e vitale per le famiglie di un tempo).
Beh....spero si veda che ho studiato!!!
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Re: PUTIPU', baf¨´, caccavella
[12-07-2011]
Caro Pino,
il Buf¨´ ¨¨ uno strumento soggetto, come tutti gli altri, alle leggi della fisica.
Per accordarlo o progettarlo in una determinata tonalit¨¤ (come si dovrebbe fare per le tamorre e tamburelli vari), si pu¨° intervenire su tre fattori principali: raggio della membrana (e contenitore), tipologia della mebrana, tensione della membrana.
Anche la citata "pelle umida" produce una minor tensione, quindi nota pi¨´ bassa e viceversa.
Lo spessore maggiore ed il diametro maggiore, alla stessa maniera produce una nota pi¨´ bassa.
Pi¨´ in generale, possiamo dire che una membrana circolare corrisponde ad una corda ideale, anche se i suoi modi di vibrazione hanno una differente simmetria.
In una membrana fissata al bordo, la formula che ci da la frequenza (cio¨¨ la nota emessa) ¨¨:
f= 0.382x1/r x radice quadrata di T/¦Ì
I simbolo usati sono:
r raggio della membrana m
T tensione della membrana N
¦Ì densit¨¤ superficiale della membrana kg m-2
unit¨¤ di misura nel sistema SI
-Chiaramente questa ¨¨ la formula di una membrana generica, nel buf¨´ c'¨¨ la variabile dell'asta...
che tende ad annullarsi, tanto pi¨´ ¨¨ leggera, sottile, centrata.
Felice di essere, eventualmente smentito e corretto, saluto.
Giancarlo.
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