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Stai rispondendo al messaggio di: Betsabea
[10-03-2010, a  14:43]
Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
E daje co' sta tradizione!! Valerio.. con tutto il rispetto questo è un posto dove le cose si possono chiamare col proprio nome! Io sono convinta che tu devi provare a fare un buon festival di musica popolare (e ti invito a dare una occhiata al nostro Vacanze Romane che è alla terza edizione www.leradicidelsuono.blogspot.com) e lasciare perdere la parola "tradizione"!!

Noi consideriamo musica tradizionale quella di tradizione orale, quella musica cioè caratteristica di un posto che era (o è) funzionale ad una comunità, quella con la quale una comunità si esprime direi quasi quotidianamente o quantomeno in quei momenti comuni, familiari o pubblici, che sono le occasioni di festa ecc. quindi una comunità ha un suo “suono” che è quello generalmente riconosciuto, un suo modo di ballare e delle sue “regole” di svolgimento della musica e del ballo..

Ora, ci sono posti in calabria, in realtà pochissimi, dove la musica tradizionale (così come si è intesa prima) è rimasta viva fino ai giorni nostri, tipo la valle del sant'agata e molte zone del reggino e della locride, in piccole comunità nelle serre, in sila via via fino al pollino.. poi ci sono tante altre zone (la maggioranza) dove è completamente scomparsa, non c’è stato il ricambio generazionale, il suono non è stato tramandato e quindi conservato, si è smesso di suonare e ballare e non se ne ha più memoria..

A Caulonia il suono tradizionale si è perso e nessuno potrà farlo tornare… la “tarantella” è stata ri-importata da altre zone e infatti non è più quella del luogo ma è diventata una danza “metropolitana” generica fatta di un mix di movenze prese qua e la e private della simbologia e del significato originario..Quindi anche se c’è un festival in cui mezza Calabria viene a ballare e ci sono gli stage e tante altre cose belle (per carità) questo non significa che “la tarantella” sia di nuovo viva in quella comunità (pensa al resto dell’anno), infatti i cauloniesi non ballano alle feste, ai battesimi, in famiglia, come rituale nelle feste..

In più non ci sono (e non stiamo contribuendo a far si che si formino) persone che hanno cercato di ricostruire quella che era la propria tradizione musicale.. ci sono (così come in molte altre zone della calabria) tutta una serie di giovani e neo-appassionati che fanno (riuniti in gruppi musicali e in occasione di spettacoli organizzati) un mix di musica calabrese (dalla cantata dei pescatori di Bagnara ai canti del crotonese, alle mottette reggine..) al ritmo di strumenti nuovi, ri-arrangiando tutto in chiave moderna.. un repertorio ibrido insomma.. spesso eseguito ben, molto più spesso con modalità piatte e monotone e sanremesche.. la ripresa della musica tradizionale in se non è un male, intendiamoci, ma sicuramente questo modo superficiale di avvicinarsi non contribuisce alla conoscenza, alla conservazione o diffusione di una cultura, alla ripresa di coscienza di una identità.. ma è solo la reiterazione dei soliti 10-20 brani più di successo incisi da qualche primo gruppo musicale su CD che alla fine si assomigliano tutti…



Questo per dire due cose.. che a me “Caulonia roccaforte della tarantella” mi sta pure bene.. ma solo perché.. “la tarantella” non è tradizionale, è proprio quella che si fa a Caulonia! che a Roma ci sta tanto bene la tarantella ma.. ci sta come un pesce fuor d'acqua la "tradizione"..

.. tu vuoi rappresentare non la tradizione musicale calabrese o della locride ma il movimento di revival della musica popolare in calabria e nella locride!! vai così.. ma non confondiamo le due cose perfavore cerchiamo di rendere un buon servizio alla conoscenza della musica tutta!!

;)



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