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[22-03-2010, a 22:30]
Re: musica etnica popolare tradizionale
Caro Maestro.
Premesso che non conosco in modo aprofondito il Carnevale della Val Caffaro, spero un giorno di poterlo vedere dal vivo. Sicuramente mi picerebbe seguire l'esecuzione di un brano nel corso della sua evoluzione.
Mi picerebbe scoprire lentamente quali leggi segue un brano del Carnevale...
Ho fatto questa premessa per dire cosa per me rappresenta una registrazione di questo tipo, poi mi dirai se anche tu la pensi così o meno alla luce della mia interpretazione...
Io immagino una coscienza collettiva (che puo' essere composta anche da poche persone) generatrice di nuove melodie basate su una conoscenza condivisa. La conoscenza condivisa sono le sei facce di un dado.
Ogni nuovo brano (o la modifica di uno giàesistente) è rappresentata dal lancio di un certo numero di volte del dado, a questo punto la registrazione sarà ad es.: 2,4,5,3,1,6,4,5,6,6
quindi esclusivamente la registrazione di quella sequenza e niene altro.
Nella vità della Val Cafffaro sulla stessa coscienza condivisa c'è già chi pensa ad un'altra sequenza
4,6,5,4,4,3,2,2,1,2. Poi magari ancora un'altra e così via
Quindi per me la sequenza incisa ha un "valore" cristallizzato cioè un valore di reperto se interpretato dal punto di vista tradizionale in un ambiente del genere.
Ad ogni modo l'esempio che hai fatto è uno dei tanti esempi della mancanza completa di tutela del patrimonio immateriale, l'unica cosa che ci aiuta sta nel fatto che i diritti durano solo 70 anni mi sembra.
Di questi casi in Italia se ne contano a migliaia non esclusa "Ronna Paulina" o "Mena la funa" ;-) e di tanti altri brani a partire dagli anni venti, potrei fare un elenco lunghissimo per quanto riguarda le registrazioni moderne... Altro analogo discorso si potrebbe fare da 600 al ai Primi del 900 es. il primo corale di Bach è ispirato a ... Cari Saluti
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