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[04-02-2010, a 15:00]
Re: RICETTE FOLK
Il Santo della Gola e... le sue polpette.
"San Biaso, 'o sole p' 'e ccase", sentenziava immancabilmente mia madre, ogni anno, il 4 di febbraio. Lei sosteneva che, seppure fosse stata una giornata scura e piovosa, San Biagio, vescovo, martire e dottore della chiesa, non avrebbe dimenticato di far apparire un raggio di sole, in un'ora qualsiasi di questa giornata a lui dedicata.
E per onorare e ringraziare il patrono della gola e "d' 'o cannarone" di quel piccolo "miracolo", io già sapevo che, al ritorno dalla scuola, avrei trovato ad attendermi, in cucina, un bel piatto di "Polpette di San Biaso"... no, non le polpette fatte con la carne trita, l'uovo, il parmigiano, aglio, prezzemolo, mollica di pane imbevuta nel latte, e poi fritte e/o magari passate nel sugo di pomodoro, no... ma quelle fatte esclusivamente con un impasto di uova e pecorino, più una piccola percentuale di patate e pane raffermo,...
In qualcuna delle vostre case c'è/c'era un'usanza simile?
Come cuocevate queste polpette?
Qualcuno conosce l'origine o il significato di questa scelta culinaria?
Oppure qualcuno se ne ricorda, ma- che so- si chiamavano forse "polpette della Candelora" o di Carnevale?...
Raccontate, così vediamo se è un uso regionale, locale, o chissà...
Tra l'altro (nota personale) quest'anno ho un motivo in più per ringraziare/ricordare San Biagio, avendo dovuto consegnare un mese fa - me nuda, inerme e indifesa - una ghiandoletta endocrina a forma di farfalla situata nella mia gola al bisturi di coloro che si son presi la responsabilità di liberarla "a malo", compito che è stato svolto in maniera così professionale che oggi, 4 febbraio, San Biagio, son potuta ritornare al lavoro fresca di ricamino e colma di speranze in un radioso futuro, seppur alleggerita di metà... farfallina (quella nella gola, intendiamoci!)
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