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Stai rispondendo al messaggio di: Emilio
[15-11-2008, a  18:17]
Re: scambiamoci le canzoni
Egr. Pier Filippo.
A me il concetto di purista mi puzza un po' "dietrologia"... ovvero quello che appartiene al passato è tutto buono quello che appartiene al presente al futuro è tutto sbagliato. Ovvero, quello che canta mio nonno è buono quello che canto io è sbagliato. Così mi raccontava mio nonno di suo nonno :-)
Secondo me quello che regge è la preparazione , lo studio, insomma la passione, concetto estremamente relativo all'individuo...
Non c'è cosa meno rigida della tradizione popolare: non dobbiamo cadere nel concetto positivistico-romantico in cui si credeva di poter risalire al Giorno Zero della musica tradizioniale.
Questa è una cosa che era in evoluzione, è in evoluzione e sarà in evoluzione ...
Se leggi i pionieri della etnomusicologia (allora ricerca folklorica) che so tipo V. Embriani, Il Pitrè,C. Nigra, A. D'ancona, L Sinigaglia oppure G.Fara per la Sardegna traspare un pensiero di fine della musica tradizionale italiana, un po come il Sig.Damiano, eppure son passati più di cento anni... ed il Carnevale Barbaricino esiste ancora... Stessa cosa nel settecento ...
Quindi è tutto in trasformazione, in perenne ...mutamento...come l'uomo ...
Sulla subalternità della musica tradizionale è stato scritto è riscritto... così come i latini americani oggi sostituiscono i lisci la quadriglia sostituì la furlana nell'ottocento...
Allora la quadriglia era la cultura dominante oggi tradizioanlissima ... tutto scorre... oggi essendoci i mezzi di registrazione a portata di tutti ... tutto si somma...
Questo mio intervento deve essere visto come uno stimolo all'approfondimento (per tutti i lettori, incluso il sottoscritto)
Cordiali Saluti.
Emilio





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