Stai rispondendo al messaggio di: Pino
[18-12-2006, a 11:10]
Re: Musica etnica, musica minore?
Carissimi, naturalmente, parlandone tra noi, sfondiamo delle porte aperte. Dovremmo trovare il modo di esternare le nostre convinzioni anche ai "NON ADDETTI", e comunque mi piace dire come la vedo.
La musica popolare, se misurata col metro del ritorno economico, e visto che non è appannaggio delle mafie dei media, è musica minore, se invece la misuriamo col metro delle sensazioni che genera il suo ascolto o che addirittura genera in chi la suona allora è musica sublime.
La musica "COLTA" (sia che faccia cassetta, sia che no la faccia) è prodotta da un singolo individuo e, se il fine non è solo economico, trasmette più o meno quello che il compositore ha nella testa o nel cuore senza che ciò sia necessariamente condivisibile o a volte comprensibile.
La musica popolare è prodotta da un popolo e perciò ha il contributo di una moltitudine di "compositori" con tutte le emozioni vissute e viventi, inoltre è una musica viva in continua evoluzione proprio in virtù del fatto che non è scritta.
Anche io, come tanti, ho cercato materiale per il mio repertorio tradizionale nei paesi e nelle campagne e sono sempre stato comquistato dal semplice saltarello (o ballarella, o tarantella, o ecc.) suonato dal vecchio contadino. Mi è successo di far suonare più volte lo stesso brano dallo stesso anziano suonatore e rimanere comquistato dalla infinità di inconsapevoli variazioni; ogni volta mi arrivava un messaggio in più della volta precedente. Insomma mi si dispiegava davanti la vita di quell''uomo, le sue gioie, le sue sofferenze, la consapevolezza della sua lotta per la continua sopravvivenza.
Tutto questo non l''ho mai riscontrato nella musica "COLTA".
Pino Pontuali
|
|