Stai rispondendo al messaggio di: Tiziano
[24-04-2008, a 09:44]
Re: Il costo degli strumenti popolari
Avevo già notato il putipù della ditta che non cito per non fare pubblicità e che ritengo un vero furto, a meno che il dipinto sul bidone non sia un Cascella o un Mirò allora converrebbe acquistarne più di uno. Esistono strumenti che per la continua usura a cui vanno incontro debbono rimanere costruzioni artigianali e gestiti da chi sa' come poi metterci le mani, un putipù vuoi per effetto dell'acqua utilizzata per suonarlo che fa marcire il legno, vuoi per l'incuria nel trasporto e nel suonarlo, si rompe con grande facilità ed il punto debole è appunto la canna, soprattutto li dove si inserisce nella pelle, se si spezza va sostituita, quindi questo significa smontare la pelle, ripreparare la canna da sostituire rifissarla alla pelle e rifissare la pelle al barattolo,credo che molti decidano di gettare via il tutto (160E). Non si può pertanto pagare quella cifra un qualcosa che non si sa riparare.
I bufù Molisani sono fatti con una tela robusta, con la canna fissata ad essa con del fil di ferro o del semplice spago e la tela è fissata alla botte con una corda che viene stretta a mo' di torchio da un bastone, si rompe?... Allenti la corda smonti la canna ripratichi la tacca e la rifissi alla botte, basta un coltellino a serramanico, ma una pelle incollata, rivettata o altro come la smonti senza doverla lacerare?
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