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Torna all'elenco argomenti | Messaggi | Giovedi 9 Maggio 2024

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Stai rispondendo al messaggio di: Avvocatista
[06-11-2007, a  15:48]
Re: Il costo degli strumenti popolari
Caro amico,
come dice Antonio Forastiero: "La pratica è maestria".

Sul Web ci sono diversi manuali/filmati che illustrano queste tecniche, ma solo osservando i vecchi o i loro allievi si impara. Quello che posso fare è trasferirti le mie conoscenze, ma tra il dire e il fare...

Quanto al tuo quesito ne sono completamente a digiuno, ma per onorare la tua richiesta ti invio alcune informazioni su come costruire le ance di canna.

Costruzione delle ance doppie per ciaramella

Il primo problema da risolvere, nella costruzione delle ance per ciaramella (ma anche per la zampogna), è la selezione delle canne.

A questo proposito alcuni anziani costruttori consigliano di tagliare le canne a gennaio/febbraio in giornate senza luna (in effetti, in quei giorni, le canne hanno un minore contenuto di linfa).

Per la stagionatura le opinioni variano molto (dipende dalla zona di costruzione, dall'altitudine, dal tasso di umidità, ecc...)

Alcuni consigliano di farle stagionare per 6 mesi, altri addirittura per 5 anni; tutti consigliano di farle stagionare in un luogo ombreggiato e asciutto, alcuni, di sigillare gli estremi con pece, cera, ecc...., altri, di far stagionare le canne solo dopo aver tolto la parte esterna (con carta vetrata o un pezzo di vetro).

Quali canne?

Si tratta sempre di canne comuni (Arundo Donax) di "sesso" maschile (quelle col pennacchio), anche se i costruttori parlano spesso di "Canne Marine" canne, cioè, che crescono in prossimità del mare.

Famose (in Molise e nel Lazio) sono le canne della zona di Terracina (nel Lazio), poi, quelle lucane (del metapontino), le sarde e le siciliane.

Su quali canne tagliare, tra quelle presenti nel luogo di raccolta, si potrebbe scrivere un libro.

Molti sconsigliano di raccogliere quelle presenti ai margini del "cespo", quelle troppo esposte al sole o troppo in ombra. Il criterio dovrebbe essere quello di raccogliere canne che non abbiano subito forti escursioni termiche.

Una volta in possesso delle canne stagionate, occorre lavorarle.

Utensileria minima necessaria: un coltello affilatissimo, lamette, carta vetrata di grana molto sottile, tubicini di ottone/rame, spago, resine vegetali (anche qui si varia molto, ma in genere si usa quella di conifere) o pece, oppure semplice Vinavil.

In realtà, i costruttori tradizionali dispongono di utensili costruiti ad hoc: sgorbie, lame curve, supporti, ecc...

La dimensione dell'ancia (e quindi della canna da tagliare) dipende dal tipo di ciaramella sulla quale la vuoi montare (molisana, laziale, totarella lucana, pipita, ecc...) e dal tipo di intonazione che le vuoi dare.

In particolare, l'intonazione della ciaramella, la sua capacità di sbavare o meno le note e la quantità d'aria richiesta per suonare le note alte e quelle basse, dipende dalla lunghezza e dalla larghezza in testa dell'ancia (oltre che dalla lunghezza e dal diametro interno del corpo della ciaramella)

In generale, la ance doppie per ciaramella sono lunghe tra i 5 ed i 7 centimetri (tubicino compreso) e larghe in testa tra 1 e 1,5 centimetri.

Pertanto, le canne da utilizzare dovrebbero avere un diametro esterno compreso tra 1.8 e 2.4 centimetri.

Lavorazione:

La canna deve essere divisa in striscioline larghe 2/4 mm in più della larghezza che vuoi dare alla testa dell'ancia, e lunghe 10/15 centimetri.

Elimina (con molta cautela) la parte interna della canna con una sgorbia tonda (si usano anche attrezzi costruiti ad hoc per questo scopo) fino ad asportare tutti i canali linfatici (li riconosci guardando in sezione la canna).

Appena ottenute le striscie di canna, le metti in acqua appena tiepida per 30 min/1 ora e poi incidi (con una lametta a punta o, meglio, con un bisturi) la metà della parte INTERNA della strisciolina, piega la canna e ne otterrai 2 pezzi (qui occorre la mano ferma di un chirurgo).

A questo punto, a partire da circa la metà di questi due segmenti, asporti due triangoli di canna dai suoi due lati, in modo da ottenere una sagoma simile all'ancia finale.

Adesso lega la canna - preferibilmente con spago impeciato da calzolaio - e poi inserisci un cuneo nell'alloggiamento del tubicino.

Lascia essiccare per 2/3 settimane

Continua...

P.S. Vedrai quante critiche mi beccherò, ma ben vengano.

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