Stai rispondendo al messaggio di: Giancarlo
[22-02-2008, a 10:45]
Re: Costruttori di flauti di canna.
Ciao Michele.
Premetto che ho l'impressione che tu faccia un po di confusione di nomi, tra Giancarlo e Calogero, esempio: (Calogero! Ma è tutto ok) non dovrebbe essere: Giancarlo è tutto ok!??
Poi dici: "In compenso, grazie ad un suggerimento del mitico Calogero, sono riuscito a ridurre i 4 cm a 3 cm e mezzo!!! avvicinando i fori alla finestrella di 1/2 cm e ottenendo lo stesso un buon risultato e una maggiore potenza sonora!"
Qual'è il suggerimento dato da Calogero? (ci piacerebbe conoscerlo)
Non sono stato forse io (giancarlo) a parlarti della relazione tra i famosi "circa 4 cm" e le altre misure dello strumento??
Voglio precisare che non è una regola fissa e che dipende dal diametro e dalla lunghezza della canna evoglio ribadire, visto che l'ho già detto tra le righe, che non é assolutamente necessario partire conoscendo tale misura, perchè viene di conseguenza, partendo con i fori dal basso!!!
Se non vuoi forare in maniera tradizionale, "ferro fatto fuoco" col trapano puoi anche farli i fori, ma più piccoli di quelli che saranno alla fine. Li allargherai man mano con una limetta.
La tonalità dipende, e lo dico per l'ultima volta, SIA dalla lunghezza CHE dal diametro della canna!
Quindi se lo vuoi in La, a diametro A, corrisponde per forza lunghezza L1.
Per diametro B, corrisponde lunghezza L2.
Se lo vuoi bello brillante, che faccia bene tutte le note, il diametro deve stare in un certo "margine", nè troppo piccolo, nè troppo grande, rispetto alla lunghezza!
Quindi quando dici "in La, lungo x centimetri, dove la "x" rimane invariata a prescindere dalla grossezza della canna" ......ti sbagli!!!!!!
Però te ne eri gia accorto!
Il foro nel nodo, influisce si, ma non in maniera così determinante!
Hai ragione quando dici "Se in tanti leggono questo forum e si cimentano sulla costruzione di uno strumento tradizionale, è una vittoria per coloro che vogliono salvaguardare il patrimonio culturale".
E' la voglia di tramandare e far sopravvire il nostro patrimonio culturale che ci spinge a spendere tanto tempo nella divulgazione di certi argomenti.
Il tutto in maniera disinteressata, anzi a volte spendendo un sacco di soldi per poter comprare da altri, quello che noi regaliamo!!
Vabbè... non si può fare nulla!
E' una malattia!
Saluti, Giancarlo.
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