Stai rispondendo al messaggio di: Pino Pontuali
[19-03-2007, a 10:37]
Re: Ballarella
Ho paura di dire delle corbellerie, ma credo che la ballarella sia una danza di transizione territoriale, cioè di passaggio tra il saltarello e la tarantella.
Infatti mentre per una fascia molto ampia (Marche, Umbria meridionale, Lazio centro nord, Abbruzzo) il saltarello è (o era) la danza più diffusa e per tutto il sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabbria e Sicilia) è la tarantella che la fa da padrona,
c'è una fascia molto ristretta (Molise, prov. di Frosinone e prov. di Latina) dove il ballo predominante è la ballarella (chiamata a volte dagli stessi indigeni Saltarello).
Ma proprio perché è un ballo di transizione, non ha caratteristiche uguali in tutti i luoghi.
E', partendo dal nord della fascia, un saltarello che si modifica e, man mano che si scende verso sud, avvicinandosi sempre più alla tarantella.
Le sue origini credo si possano collocare con le origini delle transumanze (credo si trattra di una danza di contaminazione) ed il ballo è molto diverso da paese a paese.
Dal punto di vista melodico, partendo dal nord della fascia, il ritmo, dallo sfrenato e ossessivo saltarello, rallenta con l'aumentare della distanza territoriale dal saltarello. Raggiunge la lentezza massima nella ballarella ciociara per poi confondersi, scendendo nella Campania nei ritmi della tammorriata. Anche la danza, da ballo di coppia del saltarello, diventa ballo di gruppo nella ciociaria, pur conservando il carattere di ballo di corteggiamento.
Un esempio musicale di una ballarella ciociara suonata da me (con velocità quasi doppia rispetto al brano adatto alla danza) lo puoi trovare su questo sito alla prima sezione dei video credo nella seconda metà dell'undicesimo filmato (2° raduno degli stornellatori a Mazzano).
Ciao
Pino
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