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Sanremo
[28-02-2008]
Lo so che qualcuno mi maledirà, ma ho una domanda da porvi:
Che effetto vi ha fatto vedere una bettente sul palco del festival di Sanremo???
Salvatore
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Re: Sanremo
[05-03-2008]
Dunque non si critica l'operato di Bennato,dato che come decisamente risulta evidente il "mondo genuino" della tradizione non potrebbe avere il minimo danno da un cauntatore di musica leggera che usi il tamburello,così come il mondo della classica non ha certo da temere per il suo futuro da un suonatore tradizionale che usa il violino.
D'altronde un anziano suonatore o un ragazzo cresciuto in clima caratterizzato da una forte identità etnica non ha il minimo interesse per l'influsso sanremese probabilmente.
Dunque il rischio per la tradizione non è ingenerato dall'esibizione di bennato ma da un accostamento della sua esibizione alla tradizione.
Siamo ad un paradosso,bennato non fà musica popolare ma utilizza strumenti appartenenti alla tradizione,dunque anche non essendo nella tradizione di certo,ed ovviamente,si accosta,si avvicina espressivamente, alla musica di tradizione.
A questo punto la vostra critica perde un pò di senso,dunque:
Bennato si richiama dichiaratamente alla tradizione ma allo stesso tempo chiarisce come la sua sia una rilettura di atmosfere musicali di ispirazione mediterranea,e dunque chiarisce di non portare sul palco una tradizione pura(e come si potrebbe mai portare una tradizione fuori dal suo contesto e pretendere che sia pura),negli stessi discorsi riportati da voi nella discussione si rifà al sud,ai suoi problemi ed alla sua cultura in modo molto generale,e mai dichiara di portare sul palco dell'ariston l'autentica tradizione popolare.Chiarendo: criticare Bennato sù questa base significa criticare qualcuno perchè ha dipinto d'azzurro il tetto di una camera,imputandogli di aver voluto imitare il cielo in maniera approssimativa,ma che quello dipinto non è l'azzurro del cielo e potrebbe portare a confusione gli ignari che non sanno distinguere il cielo dal soffitto.
Sono convinto che la vostra intelligenza vada oltre una motivazione così debole,dunque torno a chiedervi qual'è il rischio,enunciabile razionalmente stavolta, che scaturisce dall'esibizione di Bennato che ha innescato questa polemica dalle poco chiare motivazioni?
Grazie intanto per le risposte che avete già voluto fornirmi e che spero mi fornirete.
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Re: Sanremo
[05-03-2008]
Si me ne rendo conto,dunque non c'è nulla contro bennato ,come logica vuole,dal punto di vista del rischio della tradizione in quel di sanremo ma perchè alcuni hanno consigliato di votarlo.ma hanno consigliato di votare bennato perchè faceva musica di tradizione?
P.S.Alfò sono trasformista ma come in teatro, quasi tutti hanno capito chi sono,d'altronde non faccio nulla per fingermi qualcun altro,dunque non è per prendere in giro ma per assumere un nuovo ruolo come se fossimo nel teatro classico,in cui in base ala maschera cambiano i caratteri. Il nome Gegè,generalmente il tonto o l'idealista vanesio della farsa napoletana, non è casuale,se avessi voluto fingermi un altro mi sarei registrato come Gennaro o Giacomina ed avrei celato l'IP,ma in quel caso sarebbe stato diverso e molto deprecabile.Però le domande non sono meno lecite per la comprensione di questa discussione e dunque prendile per serie hehe.
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Re: Sanremo
[06-03-2008]
Dunque posso andare al dunque con la mia ultima domanda per non essere troppo tediante:
Se un domani tra le fila dell'orchestra del festival,come di quella della Rai e via discorrendo cominciassero a comparire delle chitarre battenti(chitarre italiane) dei tamburelli,delle ciaramelle e quant'altro,così come accade in tutti i paesi in cui è stata conservata l'identità culturale di quel popolo in cui la zurna accosta l'oboe ed il tombak i timpani,sarebbe a vostro parere un male?
Vi anticipo la mia risposta
Laddove questi strumenti(etnici) venissero impiegati per le più svariate esigenze musicali così come accade nel resto del mondo, potremmo osservare anche in Italia che qualsiasi sia il genere suonato(dal rock alla classica) il timbro degli strumenti ci parlerebbe sempre della nostra cultura d'origine,senza intaccare la tradizione ma rivalutandola.
Questi strumenti con le loro tecniche e la loro storia sono i mezzi attraverso i quali è stata perpetuato ciò che resta del patrimonio immateriale,termine divenuto molto in voga sù queste pagine virtuali.
Non vi era stato chiesto di votare Bennato in quanto artista,era stato espresso un parere anzi sostanzialmente negativo sù quest'ultimo,vi era stato chiesto di votare per l'improvvisa presenza di una cosa tagliata fuori dalla cultura di massa italiana,di uno strumento che appartiene alla nostra tradizione,per la chitarra battente.Daccordo o no l'iniziativa non era certo deprecabile fino agli eccessi a cui ho assistito,e non meritava l'infamia che l'ha coperta
Quand'anche la chitarra battente sia stata tenuta in secondo piano sul palco dell'Ariston, è stata comunque presente,è stata anche ben udibile nel video segnalato da Salvatore,e proprio nella trance del festival più seguita dai giovani,ha potuto attirare curiosità,anche se in un numero di persone davvero limitato,è tornata fuori dalle cantine,fuori dall'attenzione esclusiva degli intelletuali della MP,degli etnoturisti da gita in pulmann Milano-Pagani alla ricerca della tradizione,per qualche giorno è stata in televisione,insomma per ciò che vale,poteva potenzialmente tornare all'attenzione di un'utenza più vasta.
Ci si è invece scontrati con dinamiche che facevano intravedere "troppo di personale",personale come lo scontro reciproco,e privato, che è oramai palese tra alcuni degli utenti,personale come il proprio giudizio negativo nei confronti di Bennato,o come il proprio personale piacere di aprir bocca anche se in maniera del tutto incostruttiva.
Io credo che se ne sarebbe potuto parlare meglio,e con più corretteza reciproca, sù queste pagine,di certo chi per un motivo chi per l'altro ce ne siamo fregati altamente della battente,chi troppo attento a mordere l'altro per chissà quali motivi chi per parlare ancora male di Bennato per l'ennesima superflua,inutile,volta,e della battente non ne ha parlato nessuno.Sta manfrina non la stò a fare per Bennato o per Trattino,ma per l' attegiamento mostrato da alcuni utenti.
Possiamo illuderci di essere nel giusto,che Bennato non era adatto come portavoce dell'esistenza dello strumento in questione,che ci saranno occasioni migliori....ma è un bene aver perso questa?Bho.
Vabbuò i' me ne vac,torno nella farsa da avanspettacolo che mi ha generato,ma prima ci tengo a dire che ,io,non parlo per nessuno soltanto per mè stesso,perchè,uagliù,se questa musica in epoca moderna è stata definita popolare c'è un perchè,questa è una musica che per essere fatta ha bisogno di una partecipazione collettiva,la tammurriata senza cerchio non è tammurriata,quà vi siete arroccati chi nel partito dei gialli, chi in quello dei rossi e chi in quello delle tasche sue, ed il fatto non và bene,ognuno è proprietario a comodo suo del bene tradizione,e non è così che funziona.
Avete dato secondo il mio modestissimo parere,e mò ce vò,di semplice osservatore una pessima immagine dei vostri propositi nei confronti della tradizione.
Spero che torniate a più miti consigli.
Chiudete il sipario
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Re: Sanremo
[06-03-2008]
La battente doveva essere un pretesto per porre un movimento, che ne fatti non esiste e non vuole essere organizzato, al centro dell'attenzioni di chi oggi deve decidere se le suggestive ed emozionanti voci dei nostri pastori o dei nostri contadini con il loro poveri strumenti musicali siano o meno meritevoli di essere tutelati.
Le grandi trasformazioni socio-culturali avvengono in genere dal basso ed il mio era un modo per agitarlo questo basso anche perchè questo basso si sarebbe in realtà dovuto indignare non del mio appello ma della riduzione della cultura popolare a macchietta e a folclorismo becero.
Ecco io mi indigno quando la cultura ufficiale propone dei paragoni che per essa neanche sono proponibili. Vi indigna il paragone fra il canto struggente di Andrea Sacco "povero core mio ferito ferito" e la dieta mediterranea?
A me si, esattamente come indignerebbe i cultori ufficiali che un loro romanzo, poema o rima venga paragonata allu Roto di Carpino e non perchè non sia meritevole... anzi ma non paragonabili.
Ma è questo che sta avvenendo.
Roto di Carpino- Preparazione - Ingredienti per 4 persone: 1 kg e mezzo di patate, 1 kg di costine di agnello, prezzemolo, aglio, olio extravergine d’oliva di Carpino, peperoncino, sale q.b., formaggio, "cip’duzz" (già cotte in acqua e sale), mezzo bicchiere d’acqua. Prepare il tutto in una casseruola ed infornare a 170° per un’ora. Nota: E’ possibile sostituire le costine d’agnello con i “turc’nedd” oppure con salsicce.
E' il disinteresse, l'ignoranza, ma soprattutto l'avversione della maggioranza degli italiani per queste nostre musiche che dovrebbe indignarvi.
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Re: Sanremo
[06-03-2008]
Caro Trattino, noi siamo indignati, e molto, da decenni di delusioni, ma abbiamo anche imparato a sopravvivere, e se stiamo ancora ad interessarci di musica popolare significa che vogliamo continuare a salvarla proponendola a chi ne è interessato e a chi, scoprendola, la troverà interessante.
Se la maggioranza degli italiani non ne vuol sapere, e questo lo esprime ignorandoci, può dipendere dal fatto che vuol dimenticare antiche sofferenze, oppure perché si è semplicemente fatta plagiare dai media. Imponendoci alla loro attenzione potremmo suscitare una avversione tale che ci potrebbe sopraffare.
La musica popolare merita rispetto anche a costo di essere ignorata.
Io continuerò a suonare ed a cantare per quelle poche decine di persone che vorranno riscoprire, ascoltandomi, valori e sensazioni in cui riconoscere le proprie radici, o semplicemente godere di sonorità "inusuali".
Ho già detto in passato che la musica popolare è tra le più alte espressioni della libertà. Volerla a tutti i costi evidenziare alla pari della musica commerciale vul dire forse schiavizzarla. La musica popolare non lo merita.
Un modo per unirci potrebbe essere quello di esercitare lo scambio delle culture tra regioni. Sarebbe bello far ascoltare nelle valli occitane la musica siciliana , calabrese, pugliese, ecc., e viceversa portare nel sud Italia le ghironde occitane, perché, prima delle parole e dei fatti, la musica, che è un linguaggio universale, trasmette veramente l'anima di un popolo.
Ma poi, alla fine, dovremmo fare i conti con gli euro necessari per realizzare tutto questo.
Forse questa è la vera utopia, oppure ho sbagliato argomento ?
Pino
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