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castagnette
[09-01-2008]
cerco foto (e notizie) di castagnette e della relativa area d'uso,
a proposito, ma si usano nel lazio e negli abruzzi ? e se sì come sono ?
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Re: castagnette
[12-11-2008]
Ciao Alfonso,
ti volevo dire che le castagnette si suonano anche al mio paese, Martina Franca (Taranto), con la tecnica che voi chiamate "mono", e in tutta la Valle d'Itria (Locorotondo, Cisternino, Ceglie Messapica), specialmente durante la pizzica pizzica e la "matinata" a ritmo di valzer. Ci sono anche degli stornelli
che ne testimoniano l'uso, volendo anche a doppio senso:
Ah, mariole,
démme quanne té stiè sole,
quanne mamete nange stiè
la mà sunà a castagnole.
"Ah, mariola,
dimmi quando stai sola,
quando tua madre non c'è
suoneremo le castagnole".
Per quando riguarda l'uso della troccola a Martina Franca, che suono personalmente il Venerdì Santo (maruòn come te lo senti il braccio ancora due giorni dopo!) per quattro ore di seguito (!) ti mando una foto qua sotto. Sono bello, vero?
 Damiano Nicolella in abito da confratello della Confraternita di Sant'Antonio da Padova, suonando la troccola il Venerdì Santo 2006
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Re: castagnette
[26-02-2009]
Salve a tutti..
La forma delle castagnole doppie,diffuse nella Puglia settentrionale, solitamente assomiglia a una goccia, possono essere più allungate, leggermente più tondeggianti, o dai bordi squadrati, ma comunque molto bombate in superfice. Venivano sempre ricamate al coltello con molta cura perchè in erano il regalo che i pastori facevano alle loro fidanzate, conservate gelosamente e tramandate, stando a quanto dicono le signore, un paio di castagnole ricamate con cura era molto apprezzato, forse più di altri regali perchè connesso con il rito del ballo (in linea di massima era così, ma paia di castagnole venivano regalati anche ad altre persone o scambiati con altri oggetti, non voglio creare falsi miti, prima che qualcuno si inventi lo spot “..una castagnola è per sempre!”anche se la cosa è terribilmente romantica!). I ricami più comuni fanno parte dell'arte pastorale locale, vanno ad abbellire oltre che i bastoni, anche altri attrezzi della sfera femminile, come le macenole per la lavorazione del cotone o della lana, i marchi per il pane, i cucchiai, tutti utilizzati come regali. Vi assicuro che ho visto lavori sconcertanti, che solo un pazzo innamorato poteva realizzare! Sulla parte superiore presentano due corna, più o meno pronunciate, due riccioli solo accennati, teste di capre o cavalli, riprodotte nei minimi particolari, o semplicemente una testata rettangolare o sfiancata. Nel segmento di spago o cordino di cuoio che attraversa il guscio superiore spesso venivano infilati due o tre bubboli, i campanelli sferici usati anche per i tamburelli, e come in Campania vengono distinte in maschio e femmina, non è presente però l'intacco, la distinzione viene fatta in base al suono, fino (acuto) femmina, grave grosso (maschio). La particolarità delle castagnole del Gargano è che sono piccole e con un suono acuto, molto tagliente, rispetto a quelle che ho potuto osservare in Campania. Probabilmente tale particolarità è attribuibile alla forma della castagnola, che consente di far toccare solo la punta estrema dei legni, a al foro, stretto e profondo, oppure stretto e di forma ovale, comunque di solito molto piccolo. Venivano usate durante il ballo della tarantella, e suonate con un movimento alternato e verticale delle braccia, con l'alternanza dei ballatori regolate dal mastro dei balli, le castagnole venivano passate a chi non le aveva con se. La figura del “costruttore di castagnole o castagnette” è abbastanza recente, se facciamo eccezione di Francesco Paolo Cozzola che produceva chitarre battenti, francesi, tamburelli, e castagnole. In alcune aree del barese e del Sub-appennino dauno le castagnole, pur non essendo più in uso, sono presenti nella memoria dei più vecchi e utilizzate fino a non molto tempo addietro in forme simili Alcuni vecchi costruttori di cucchiai di legno, da alcuni decenni, ne costruiscono per venderle ai pellegrini-turisti che visitano Monte Sant'Angelo, importante meta di pellegrinaggio religioso, da pochi anni, sia giovani che signori di mezz'età ne costruiscono per gli appassionati del movimento di riproposta, la costruzione non avviene più a mano per la necessità di produrne in quantità, la forma è più essenziale e i ricami, se presenti, non sono particolareggiati e così accurati come in passato, i ricamatori del legno sul Gargano sono ormai rarissimi, e comunque sposati da molti, molti anni!
Le castagnola mono-coppia
Nella Puglia centro- meridionale (dalla bassa Murgia al basso Salento) la castagnola mono-coppia (chiamata castagnolë, castagnulë, castagnola, scattagnolë, tricchë tracchë, castagnellë) viene tutt'ora utilizzata per accompagnare i balli e i canti, in passato erano presenti tra gli strumenti del rito del tarantismo. Insieme al tamburello, al raschiatoio,e al tamburo a frizione (con poche eccezioni per l' organetto, chitarra battente e violino) era suonata anche dalle donne. Vengono intagliate dallo stesso suonatore o da chi realizza altri utensili in legno. Può essere costruita con vari legni, (olivo, gelso quercia, olivastro, ecc) il più apprezzato perchè ritenuto duro e sonoro è in particolare la radica di olivo “nardò” molto stagionato. Si trovano castagnole più o meno bombate e più o meno concave, possono avere forma ovale o rotonda e dimensioni molto variabili. Non è uno strumento “normalizzato” ma varia e anche di molto da persona a persona, di conseguenza si hanno risultati, sonori estremamente eterogenei. I due gusci vengono tenuti insieme da uno spago, da una cordicella o da una strisciolina di cuoio, anticamente molto apprezzato era quello di cane. Per permettere il rimbalzo dei due elementi viene interposta tra i due gusci una linguetta di legno, di cuoio o un fiammifero che li tiene distanti, sul guscio superiore infilati alla cordicella, o ancorati con il filo di ferro a fori praticati al centro del guscio superiore, si applicano dei bubboli. In queste zone non si usa ricamarle al coltello, tutti gli strumenti che ho visto sono molto semplici ed essenziali, raramente sono colorate.In una contrada di Locorotondo (BA) un suonatore di organetto, rubava alle vicine le sfere di legno he sovrastavano le travi dei telai per tessere per realizare castagnole. Viene suonata, spesso dai cantatori al pari di altri strumenti, per fornire il supporto ritmico ma non viene utilizzata (se non occasionalmente) durante il ballo. Viene suonata in moltissimi modi, tutti cmq riconducibili a quelli osservati in Calabria, Cilento, Abruzzo, Marche, dove ancora sono in uso strumenti simili, ho osservato vari modi di suonarla, con varianti locali e personali.
1viene afferrata con la destra agganciando la cordicella al mignolo e impugnata saldamente (tenendo la parte più prossima ai legni tra l'indice e il pollice) e percossa sulla mano sinistra,alternando colpi sul pollice, sul palmo, in aria, (con eventuale rimbalzo) e facendola scorrere sulle altre dita della mano sinistra per ottenere successioni veloci di colpi.
2Impugnata sempre nello stesso modo (ma stringendola tra punta del pollice e la metà dell'indice) e percossa battendo e facendo scivolare il dorso della mano, sul ginocchio o all'interno del palmo della mano, ottenendo terzine in sequenza molto rapida,con accenti più forti.
3impugnata con la destra e percossa sul taglio della mano sinistra, dalla parte del mignolo o del pollice tra palmo e dorso della mano.
4Impugnata all'interno della mano destra, altrernando colpi provocati dall'aprirsi e chiudersi della mano sinistra e sequenze di colpi ottenuti con le dita della sinistra.
Alcuni suonatori sono molto apprezzati perchè riescono ad accompagnare suonate in maniera molto virtuosistica.
Spesso i ballatori schioccano energicamente le dita chiamano questo gesto “fare le castagnole” probabile riminiscenza dell'uso delle castagnole doppie durante il ballo, questo avviene in tutte le aree della Puglia ma anche nella parte meridionale della Basilicata e in altre aree del Sud.
Saluti
Giovanni Amati
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