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Costruttori di flauti di canna.
[06-07-2007]
Vogliamo provare a fare un censimento dei costruttori di flauti di canna, magari per Regione?
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[601] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[23-07-2008]
Grazie Giancarlo mi metto subito all'opera!
L'intonazione dello strumento è stata casuale, io i friscaletti li intono ad occhio, calcolo gli estremi entro cui vanno fatti i fori e divido questo spazio individuando sete punti equidistanti (anche se poi dovrò ritoccare la posizione in fase d'accordatura).
Nel caso del clarinetto è stato il primo e ho voluto sperimentare.
Si, ho usato il vinavil, ne farò a meno, cercando sistemi d'incastro.
Circa gli spartiti, io fra una settimana parto in vacanza e torno circa a metà agosto, da lì mi farò dare gli spartiti. Nel frattempo però è possibile aprire, cosa molto utile, una discussione sugli stili fraseggistici dei vari luoghi, con esempi musicali ed esercizi, è un'argomento molto arduo, lo capisco, però anche molto bello secondo me, e anche se verrà scritto un'intervento ogni tanto, risulterà una trattazione sulla musica popolare davvero rara.
Una curiosità: io evito sempre di pubblicizzare mie serate nel sito, a volte però ci sono concerti di cui riconosco il valore a prescindere dal fatto che ci suoni io, penso sia giusto proporli non per pubblicizzarmi, ma per proporre un'evento da non perdere... è possibile utilizzare spazi nel sito relativi a queste?
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[602] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[23-07-2008]
Caro Michele, un mio amico dice:
"Ad occhio si taglia la canna, lunga o corta e poi so che per il flauto-friscaletto in Do la nota Base è il La, per quello in Sib la nota Base é il Sol, per quello in La la nota base è il Fa# e così via....
Quindi non mi baso sulla lunghezza della canna, ma sulla nota base che quella lunghezza mi da!
Riflettici su!
Per un musicista come te è molto semplice.
Per quanto riguarda la pubblicità a proprie serate hai ragione: è corretto non farne, però se anche dovesse succedere una volta, non credo sia la fine del mondo.
Comunque c'è lo spazio "Calendario" dove è possibile segnalare eventi ed appuntamenti interessanti, oppure un topic dal titolo "eventi e comunicazioni di ogni genere" dove segnalare quelli dell'ultima ora o che per motivi vari non sono sul calendario.
Alfonso, ti saprà spiegare meglio!
Saluti, Giancarlo
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[608] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[29-07-2008]
Scusa Giancarlo, sono molto confusionario...
Provo a rielaborare la domanda, e a porne qualcun'altra:
Hai detto che per avere fori più vicini e piccoli bisogna realizzarli più in alto.
Prendiamo in considerazione il primo foro (a partire dal basso): più questo sarà alto e più acuta sarà la nota! per cui, in teoria, la distanza dalla "fine" dello strumento dovrebbe essere imprescindibilmente predeterminata.
Per adesso sto facendo delle prove e degli esperimenti e mi sto rendendo conto di alcune cose:
- ciò che conta nel foro è il suo margine in direzione del becco, per cui, nel prendere le misure conviene appuntare il punto sul margine del foro e non il punto centrale (come erroneamente faccio io).
Poi quando andrò a realizzare il foro comincerò a scavare circa 3 mm prima di tale punto... in pratica la dimensione del foro ha un'influenza minima rispetto alla sua posizione.
-I famosi 4 centimetri dalla finestrella, come hai giustamente detto, sono in realtà 1/3 della lungezza, hai detto anche 4 volte il diametro, il primo dato mi risulta corretto, il secondo no, ho notato che per differenze di diametro di 2-3 mm le misure, a parità di intonazione, sono le stesse (non voglio polemizzare quanto da te detto, ma semplicemente capire dove sbaglio).
- La distanza dell'ultimo foro superiore dalla finestrella è, a parità di intonazione, standard, per cui cui conviene compilare delle tabelle. Ho infatti notato una cosa: facciamo finta di avere uno strumento in Sol (7+2), suonando senza chiudere nessun foro otteniamo un Sol#, Premendo il penultimo foro superiore otteniamo un Sol (secondo la diteggiatura standard dello strumento), premendo soltanto il terz'ultimo foro superiore ottengo un Sol, un po' crescente, premendo il quart'ultimo ottengo un Sol# calante, finchè, proseguendo, premendo uno dei fori più vicini all'internodo, l'intonazione non cambia e la nota rimane Sol#, proprio come se non stessi premendo alcun foro.
Questo mi ha portato a pensare che, benchè i fori per essere ben intonati debbano essere fatti "dal basso in alto", possano comunque essere approssimativamente calcolati a priori partendo dall'alto in basso. Con questo sistema si dovrebbe ottenere in maniera predeterminata la dimensione esatta che si vuole ottenere dei fori.
-La nota più bassa dello strumento dipende dalla portata, quindi dalla lunghezza e dall'apertura all'internodo; è strano ma le prove che faccio mi portano a cosiderare poco il diametro interno (che invece mi risulta influenzare fortemente il timbro e il volume).
- Con la dovuta approssimazione relativa al fatto che un pezzo di canna non è un cilindro perfetto, che ne dici di sto sito?
Probabilmente ho detto un sacco di fesserie, però penso che le risposte siano importanti per comprendere molte regole di costruzione.
Mi scuso se non sono chiaro a spiegare le cose, è un difetto che correggerò prima di lasciare questo mondo, spero.
Un caloroso saluto!
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[611] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[30-07-2008]
Ciao Michele, per maggior chiarezza ti rispondo punto per punto, mettendo il trattino davanti a quello che hai detto tu e di seguito la mia risposta o considerazione.
-Scusa Giancarlo, sono molto confusionario...
Non c'è problema, l'importante è capirsi.
-Provo a rielaborare la domanda, e a porne qualcun'altra:
Fai tutte le domande che vuoi. Tieni presente però che siamo in periodo di ferie e potrebbero esserci delle lunghe assenze dal forum.
-Hai detto che per avere fori più vicini e piccoli bisogna realizzarli più in alto.
E' vero: a parità di nota che il foro emette, se lo vuoi più stretto, lo devi fare più in alto.
-Prendiamo in considerazione il primo foro (a partire dal basso): più questo sarà alto e più acuta sarà la nota!
Giusto.
-per cui, in teoria, la distanza dalla "fine" dello strumento dovrebbe essere imprescindibilmente predeterminata.
Giusto a metà: dipende dal diametro del foro, Però è vero che ad ogni diametro corrisponde “quella” distanza, cioè una distanza predeterminata.
-Per adesso sto facendo delle prove e degli esperimenti e mi sto rendendo conto di alcune cose:
ciò che conta nel foro è il suo margine in direzione del becco, per cui, nel prendere le misure conviene appuntare il punto sul margine del foro e non il punto centrale (come erroneamente faccio io).
Hai perfettamente ragione!Allargare un foro significa appunto accorciare quella distanza.
-Poi quando andrò a realizzare il foro comincerò a scavare circa 3 mm prima di tale punto... in pratica la dimensione del foro ha un'influenza minima rispetto alla sua posizione.
Se vuoi un foro tondo da 6 mm di diametro va bene.
La dimensione del foro ha influenza perchè va inesorabilmente ad accorciare la distanza verso l'alto... a meno chè non si riesca ad allargare un foro tondo solo verso il basso, ma è difficile. Non conserverebbe la forma circolare, ma verrebbe un ovale.
-I famosi 4 centimetri dalla finestrella, come hai giustamente detto, sono in realtà 1/3 della lunghezza, hai detto anche 4 volte il diametro, il primo dato mi risulta corretto, il secondo no, ho notato che per differenze di diametro di 2-3 mm le misure, a parità di intonazione, sono le stesse (non voglio polemizzare quanto da te detto, ma semplicemente capire dove sbaglio).
Michè precedentemente ti ho detto, usando proverbi siciliani, che chi fa qualcosa sbaglia, e che chi rivela i segreti che sa si rende schiavo degli altri! :-) !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho anche detto che studiare, stabilire e soprattutto utilizzare formule fisiche nella costruzione di un piccolo flauto di canna è molto affascinante, ma espone inevitabilmente a rischi di errori nel riferirle e di insuccessi nel realizzarli. Sono misure sperimentali, ottenute dall'osservazione degli strumenti che si realizzano, non formule progettuali.
Farlo significa accettare dei grossi rischi di insuccesso.
In particolare parlando di 1/3 della lunghezza ecc. mi riferivo ai flauti in DO, i più piccoli friscaletti che io realizzi.
Con ogni probabilità tu invece ti riferivi a flauti in Sol o in La, per i quali gli standards costruttivi sono diversi.
Sempre per i flauti in DO, 1/3 della lunghezza va bene, 4 volte il diametro no! (con ogni probabilità era riferito ad un altro tipo di strumento.)
Corrisponde invece sia per quello in Do che per quello in SOL a circa 2,5 volte il diametro, per cui
per un diametro interno (medio) di 1,6 cm (in SOL) si una distanza 1,6 x 2,5 = 4 cm!!!!!!!!!
- La distanza dell'ultimo foro superiore dalla finestrella è, a parità di intonazione, standard, per cui cui conviene compilare delle tabelle. Ho infatti notato una cosa: facciamo finta di avere uno strumento in Sol (7+2), suonando senza chiudere nessun foro otteniamo un Sol#, Premendo il penultimo foro superiore otteniamo un Sol (secondo la diteggiatura standard dello strumento), premendo soltanto il terz'ultimo foro superiore ottengo un Sol, un po' crescente, premendo il quart'ultimo ottengo un Sol# calante, finchè, proseguendo, premendo uno dei fori più vicini all'internodo, l'intonazione non cambia e la nota rimane Sol#, proprio come se non stessi premendo alcun foro.
Questo mi ha portato a pensare che, benchè i fori per essere ben intonati debbano essere fatti "dal basso in alto", possano comunque essere approssimativamente calcolati a priori partendo dall'alto in basso. Con questo sistema si dovrebbe ottenere in maniera predeterminata la dimensione esatta che si vuole ottenere dei fori.
E' vero, però ci sono dei forti rischi di non poter correggere eventuali errori.
-La nota più bassa dello strumento dipende dalla portata, quindi dalla lunghezza e dall'apertura all'internodo; è strano ma le prove che faccio mi portano a cosiderare poco il diametro interno (che invece mi risulta influenzare fortemente il timbro e il volume).
- Con la dovuta approssimazione relativa al fatto che un pezzo di canna non è un cilindro perfetto, che ne dici di sto sito?
Le formule e le considerazioni, riportate nel sito da te citato sono scientificamente corrette e rappresentano un ottimo punto di partenza per uno studio approfondito dei rapporti esistenti tra frequenze, quindi note, e misure di uno strumento.
Certo sono tanto più valide quanto più il più “uguali” possibili sono i campioni su cui si sperimenta, per cui per i eventuali prove, consiglio di usare prima i tubi in pvc, quelli da elettricista e poi la canna, ma ti assicuro che quando applichi quelle formule sulla canna, perdono tanto della loro validità.
Cerco di sintetizzare la risposta, ripartendo dal fatto che ha originato la discussione:
i fori del clarinetto ti vengono troppo larghi.
A parità di dimensioni del fusto (e quindi anche di “portata”) se fai il primo foro inferiore leggermente più in ALTO otterrai un foro che lasciato aperto, fa la stessa nota con un diametro del foro minore e quindi più STRETTO.
il farli “più vicini”, per avere un diametro minore, sottindendeva “più vicini al foro in alto”.
-Probabilmente ho detto un sacco di fesserie, però penso che le risposte siano importanti per comprendere molte regole di costruzione.
Non sono fesserie! Sono riflessioni utili per capire che fare un flauto non è cosa da poco.
Alla faccia di chi con superficialità liquida il tutto pensando che in fondo è solo un “ciufolo” o peggio ancora un “piffero”
-Mi scuso se non sono chiaro a spiegare le cose, è un difetto che correggerò prima di lasciare questo mondo, spero.
Non ti devi scusare di nulla.... sono convinto che ce la farai!
Ecco una foto dei tre flauti in SOL che ho forato ieri.
La distanza che tu dici è perfettamente 4 cm, venuta fuori partendo dal basso.

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Re: Costruttori di flauti di canna.
[30-07-2008]
Grazissimo Giancarlo!
Mi metto subito all'opera per verificare quanto detto!
Il tempo di finirne uno che sto facendo, dovrebbe venire in mi o in fa basso...
Una cosa, io per rendere i fori tondi prima foro col succhiello, poi scavo con la raspetta...allargando, poi uso questi:

Le uso a mano, nonostante siano per trapano, per garantirmi la dovuta precisione ed evitare di sbagliare...la terza è molto utile per svasare il foro una volta realizzato...
Circa i clarinetti, al momento mi sto esercitando con la respirazione circolare, mi riesce con la cannuccia con lo strumento ho difficoltà, ma, dico sempre io: "le cose difficili non esistono, esiste il tempo che dedichi a studiare".
Ci sentiamo presto!
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