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Protestiamo col comune di Scapoli!!
[30-07-2007]
Da inviare a: comunescapoli@libero.it
Egregio Signor Sindaco,
Sono un appassionato di musica popolare che conosce e apprezza quanto il Circolo della Zampogna e la Dr.ssa Antonietta Caccia si siano sempre adoperati per salvare, recuperare, valorizzare e divulgare tradizioni altrimenti destinate all'estinzione ed all'oblio. Con sorpresa e disappunto abbiamo appreso, io e migliaia di altri frequentatori, della esclusione del Circolo Della Zampogna dall'organizzazione dell'ultimo Festival della Zampogna e vorremmo conoscere le motivazioni di questo "esproprio".
Con la presente voglio esprimere inoltre tutta la mia solidarietà al Circolo della Zampogna ed alla Dr. ssa Antonietta Caccia, e voglio augurarmi che lei voglia riconoscere i loro meriti e la grande professionalità, grazie ai quali Scapoli ha raggiunto notorietà a livello mondiale diventando la patria incontrastata nel mondo degli strumenti musicali a sacco. Con l'augurio di continuare con serenità la sua insostituibile opera di salvataggio, recupero, valorizzazione e divulgazione delle nostre tradizioni.
Distinti saluti
XXX
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Re: Protestiamo col comune di Scapoli!!
[31-07-2012]
Quest'anno ho partecipato per la prima volta al Festival di Scapoli; dal sabato mattina al primo pomeriggio della domenica.
Scriverò qui le impressioni che ho avuto in quei giorni, anche se non posso fare paragoni con le edizioni precedenti.
Si è vero, come dice Pino, che i salsicciari e porchettari messi in prima fila danno un benvenuto inequivocabile a chi entra nel paese.
Tuttavia l'obiettivo per cui sono andata lì era ben preciso: osservare, conoscere, e suonare (nel limite delle mie possibilità) insieme ad altri nel rispetto delle tradizioni locali.
Lasciando da parte la (pessima) gestione dell'evento, possi dirvi che a volte ho provato ad estraniarmi da tutto e da tutti. Mi sono messa da una parte a "studiare" in silenzio e da sola quello che stava succedendo, ed ho avuto l'impressione che a Scapoli era come se si svolgessero due manifestazioni ben distinte.
C'erano persone, come Gianluca, Pino, Giancarlo, Peppino, come i liutai e suonatori locali e come molti altri venuti da fuori, che erano interessati alle suonate tradizionali ed alla trasmissione della cultura del luogo, che erano interessati ai rapporti umani con un certo tipo di persone, e che pur lamentandosi della gestione della manifestazione erano li a portare avanti qualcosa in cui credevano. Questo tipo di persone erano quelle più discrete. Erano quelle che anche se incavolate sui giochi politici del Festival parlavano e ragionavano pacatamente e da persone civili.
C'erano poi i "turisti" che per caso o per noia, o per chissà quale altro motivo, venivano a Scapoli proprio per la birra, le salsicce, le bancarelle con i ninnoli insignificanti... Questo tipo di persone erano quelle che poi si ubriacavano, quelle che non ascoltavano i suonatori locali, ma andavano cercando "il folklore" e le mascherate credendo di vedere chissà che cosa. Erano quelli che stavano sotto al palco il sabato sera a godere di quello che per me ed altri era una vera e propria tortura per le orecchie, (come chiamereste brani tradizionali "interpretati" in chiave heavy-metal?!?!). E poi alla fine di tutto se ne andavano con il loro bel cappellino pieno di brillantini appena acquistato, in ricordo del Festival della Zampogna di Scapoli.... no comment.
Questi due eventi si svolgevano contemporaneamente e vi posso assicurare che i due tipi di persone non venivano a contatto fra di loro, se non per sbaglio... per "annusarsi" e capire che non c'entravano niente uno con l'altro.
Durante i pessimi concerti sul palco, i suonatori veri erano rintanati in diversi angoli del paese, da una parte all'altra, e suonavano in gruppi di poche persone, in allegria e spensieratezza. Belle persone. Ma belle veramente. Che incontri una volta per caso e ti chiedi se avrai la fortuna di incontrarle di nuovo. E intanto godi a pieno di quei momenti che scivolano fra un accordo di organetto e una suonata alla zampogna...
Questo mi è piaciuto delFestival di Scapoli. Alcuni tipi di persone che si possono incontrare.
A Scapoli la tradizione va avanti indipendentemente dal nome che si attribuisce all'evento.
Lì si continuano ad incontrare persone vere, scivolando fra la "massa" di turisti.
C'è chi ci va con uno scopo ben preciso e chi ci capita per caso.
Io il prossimo anno cercherò di esserci, perchè so bene che cosa cerco, e lì so di trovarlo.
Dimenticavo.
Da persona consapevole, evito di far arricchire i venditori di panini di porchetta di Ariccia a Scapoli. Ed evito anche chi fra le persone del luogo, cerca di arricchirsi considerando tutti "turisti per caso" vendendo piatti improponibili a prezzi assurdi. Una vera vergogna.
In compenso il piccolo alimentari che sta sulla strada principale fa degli ottimi panini, con la loro pizza-pane, superimbottiti e giganti, al costo di un euro e mezzo.
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Re: Protestiamo col comune di Scapoli!!
[01-08-2012]
caro Pino, parlerò a suocera affinchè nuora intenda..
come hai potuto constatare il festival è uno schifo e l'unica nota positiva è che ci si incontra brava gente e nuove/vecchie amicizie
confermo la mia opinione che è un festival (per modo di dire) da cui rifuggire, una situazione in cui la musica ossia lo scopo per cui è nato l'evento viene violentata e tenuta in nessuna considerazione, e quindi secondo me nessun serio suonatore dovrebbe avallare con la sua presenza una simile scmpiaggine
permettetemi un paragone assolutamente irriverente ma calzante, sarebbe come dire: rispolveriamo il campo di concentramento di Auschwitz, in effetti è piacevole perchè si sta vicini vicini per un certo periodo con gente conosciuta e non, si incontrano vecchi amici e se ne fanno di nuovi, che poi si violenta la musica e la dignità dei suonatori CHE CI FREGA !
io a sto punto lancerei una proposta: l'anno prossimo nella stessa medesima data di scapoli mettiamoci tutti daccordo, si sceglie un altro paese e si va tutti lì, suonatori ed artigiani/espositori, basta acquisire i recapiti di tutti e comunicare a tutti (un paio di settimane prima) le ragioni dello spostamento e il luogo
personalmente comincerò a raccogliere recapiti, voi fate altrettanto e comunicatemeli, sceglieremo un qualunque paese magari anche più facilmente raggiungibile
sarà la 1^ FESTA DEL SUONATORE !
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Re: Protestiamo col comune di Scapoli!!
[03-08-2012]
Alfò... mi hai stupito!
Dopo un anno di frequentazione del forum, è la prima volta che, oltre a cazziare, proponi anche qualcosa... e pure interessante! La 1^ Festa del Suonatore! Che meraviglia!
Guarda, se veramente la organizzi, mi levo tanto di cappello!
Tuttavia il mio consiglio per una buona riuscita dell'evento è di farla in date non coincidenti al Festival di Scapoli. Non riusciresti a togliere da lì quello che si svolge da oltre trent'anni. L'anima... lo spirito di quel Festival è ben radicato in chi ci crede ancora, indipendentemente dai turisti di passaggio e dai venditori di cianfrusaglie improvvisati al momento.
Ed è giusto che rimanga lì.
La voglia di andare avanti c'è, ed è fortissima! Se fossi venuto te ne saresti reso conto.
Le tradizioni vanno avanti grazie alle persone che ci credono, non grazie alla capacità di chi organizza gli eventi (per fortuna!!!).
La tradizione è una cosa, l'organizzazione è un'altra.
Non si può pensare di "ammazzare" lo spirito del Festival di Scapoli solo perché è organizzato male. Quello sì, che sarebbe un delitto!!!
Chi non c'entra con quello che rappresenta la tradizione di Scapoli va ignorato: porchettari, birraesalsicciari, suonatori di bonghi e djambè, strumenti amplicifati e quant'altro.
Le proteste poi sono una cosa a parte, e se vorrai scrivere una lettera all'amministrazione comunale per protestare sull'organizzazione e soprattutto dare consigli su come migliorarla, allora sotto alla tua firma ci sarà anche la mia.
Forza Alfò, a quando la 1^ Festa del Suonatore?!?
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Re: Protestiamo col comune di Scapoli!!
[05-08-2012]
Ecco, la definizione che hai dato tu è quella che io chiamo "cattiva organizzazione", e credo che ci siano soluzioni adatte a migliorarla, se si ha la voglia e l'interesse.
Finchè ci sono persone che continuano ad incontrarsi, portando avanti una tradizione in cui credono e che sentono ancora viva, allora non sta andando alla deriva. Nonostante una cattiva organizzazione.
Se invece non c'è più nessuno che si interessa alla tradizione, allora in quel caso io dico che sta andando alla deriva. Vedi i poeti a braccio che in alcune zone sono praticamente scomparsi...
Lì puoi organizzare bene quanto ti pare... se non c'è più interesse da parte delle persone per chissà quale motivo..., se quelli che accorrono sono soltanto i "vecchi" portatori di tradizione, senza la presenza e l'interesse nè dei giovani, nè di nessun altro...allora si, purtroppo qualcosa sta andando alla deriva.
Vuoi sapere come faccio a distinguere una tradizione che sta andando alla deriva da una che continua a vivere?
PARTECIPANDO.
Con tutti i sensi attivati:
1- Ho occhi dappertutto. Vedo il tipo di persone che partecipano. Vedo che tipo di strumenti ci sono. Se presenti, guardo i banchi dei venditori di strumenti musicali tradizionali, e se vedo strumenti amplificati passo oltre. Guardo le persone negli occhi mentre converso con loro (è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima).
2- Ascolto. I "vecchi" portatori di tradizione hanno bellissime storie da raccontare. Starei ore ad ascoltarli. Ascolto con interesse antichi strumenti che suonano melodie che non conosco.
3- Annuso. Si, lo faccio. Ogni paese, ogni festa, ogni incontro ha i suoi odori. E se si cucinano piatti tradizionali seguo l'olfatto per sedermi a tavola. Per non parlare degli strumenti in legno... chi non li ha mai annusati si è perso qualcosa...
4- Assaggio. Assaporo la cucina del luogo scoprendo piatti diversi da quelli della mia tradizione (il vino meno... ma sto cercando di guarire... ).
5- Tocco strumenti diversi dai miei, e se posso li faccio suonare. Bacio e abbraccio le belle persone che rivedo o che ho appena conosciuto. Anche una sola stretta di mano o una pacca sulla spalla possono dire molto...
6- E poi c'è il sesto senso... ma che ti racconto... quello o ce l'hai o non ce l'hai...
A tutto questo aggiungo la mia sensibilità per "legare", mettere insieme tutto questo, e condividerlo insieme agli altri (...l'avresti detto?!? ...che non sparavo solo minchiate?!? )
Se per sbaglio poi càpito in una festa dove c'è SOLO birra, salsicce, strumenti amplificati e ubriachi per strada... più di tre minuti non rimango.
Ecco, questo è quello che faccio io per essere sicura di non sbagliare nel distinguere un evento in cui la tradizione continua ad andare avanti, da uno in cui la tradizione sta andando alla deriva.
In una parola: PARTECIPO.
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