Forum: clicca qui per aprire un nuovo argomento |
|
castagnette
[09-01-2008]
cerco foto (e notizie) di castagnette e della relativa area d'uso,
a proposito, ma si usano nel lazio e negli abruzzi ? e se sì come sono ?
|
Risposta Condividi
|
|
[35] |
|
Re: castagnette
[16-01-2008]
Buongiorno a tutti.
In molise settentrionale (a confine con l'Abruzzo) sono da sempre chiamate “castagnole”, più raramente “scastagnole” o “naccr”.
Erano realizzate con materiali diversi: legno, canna, osso.
Spesso erano usate due “strisce” di pietra, tenute fra le dita e fatte battere ritmicamente, scuotendo la mano.
Le castagnole erano molto usate in passato, attualmente molto meno.
A testimonianza della loro presenza, gli scritti di autori locali e la presenza sul territorio di cognomi che ne ricordano l'esistenza: Castagnoli, naccarella ecc.
In un libro del 1845 ho letto un po' di tempo fa:
“...Da Euripide si dissero bacchiche le castagnette (Elena, 1307) e vennero considerate come proprie del tiaso di Bacco (Ciclope, 204-5.)
....In queste ed altre opere le nacchere-castagnette sono denominate “crotali”, dai greci denominate anche “crembali”, dai quali vocaboli derivarono anche i verbi “crembalizzare”e “crotalizzare” che ebbero l'identico significato di: suonare le castagnette.
Queste si fecero in passato di svariate materie, vale a dire di conchiglie, o di cocci (Didimo, presso Anteo, p.636) di legno o di bronzo (Eustazio, presso Anteo) di osso (Esichio), di avorio (Fozio) e finalmente di canna (sic), le quali fendeasi a tal uopo, ed i suoi pezzi, messi nelle mani, si battean tra loro, perchè dessero suono.
Siffatti particolari, che leggonsi nello scolio al v.259 delle “Nuvole di Aristofane” rispondono assai bene a quel genere di nacchere ch'è ritratto.......”
E' appena il caso di ricordare che "nacchera" è il nome di un certo tipo di conchiglia usata, in passato, per realizzare lo "strumento".
Saluti, Giancarlo Petti.
|
Risposta Condividi
|
|
[39] |
|
Re: castagnette
[11-02-2008]
ecco Tizià, questa è la castagnetta cilentana,
io la uso impugnandola con la mano sinistra e infilando il mignolo nel laccio, facendo passare i due capi sotto le tre dita e tenendo poggiata la castagnetta sul dorso della mano nell'incavo tra pollice e indice,
per la tecnica è un pò come per la battente, una tarantella a battente spesso è composta da un susseguirsi di battute e terzine, la stessa cosa faccio con la castagnetta,
dopo averla impugnata come ho detto sbatto l'estremità libera dall'alto verso il basso sulla punta del pollice destro ben teso per fare la battuta,
la percuoto con i polpastrelli di anulare, medio e indice in rapida successione dal di sotto, per fare la terzina
naturalmente è molto più semplice da fare che da descrivere

|
Risposta Condividi
|
|
|