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il basso acustico
[19-02-2007]
bungiorno a tutti! chi di voi ha esperienza nell'impiego del basso acustico nella musica popolare? Eventualmente quali strumenti alternativi utilizzare?
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Re: il basso acustico
[25-01-2009]
Caro Alfonso,
purtroppo, e sottolineo purtroppo,
in alcuni casi dobbiamo accontentarci
solo delle fonti bibliografiche.
Io sto cercando disperatamente informazioni
sull'uso della battente nelle Marche e in particolare
della zona dell'ascolano a confine con l'Abruzzo
e interessata dalle vie della transumanza e del
bracciantato stagionale (quest'ultimo fenomeno importantissimo
per quanto riguarda gli interscambi culturali) ma, fin'ora,
ho trovato poche informazioni e una battente malridotta del '700 (giacente
presso la pinacoteca di Ascoli Piceno che presto fotograferò
e inserirò nel forum).
Ma le informazioni sull'uso colto della battente sono la cosiddetta scoperta
dll'acqua calda nel senso che durante l'epoca del suo uso colto
sicuramente in ogni parte d'Italia c'erano liutai che la costruivano e suonatori
che la utilizzavano.
Il problema si pone quando si esplora la presenza
di questo stumento a livello popolare che, per il centro sud
è ampiamente documentato, mentre per il resto ...il buio.
Mi accontenterei di scovare, per quanto riguarda le Marche, anche di un
accenno all'uso popolare dello strumento (per esempio uno stornello come per il Molise)
oppure un aneddoto o qualsiasi traccia anche vagamente documentata.
La mia perplessità, rispetto alla presenza della battente nel bresciano
derivava appunto dalle considerazioni di cui sopra.
Ma mi fido ciecamente di quello che mi hai comunicato e che
modificherebbe l'assunto "battente tipica del sud che si diffonde
grazie alla trasmigrazione interna" a favore di una "appropriazione
in aree diverse dal sud dello struento che da colto diventa di suo popolare" con tutto
ciò che ne consegue.
Sarebbe quindi interessante appurare, per le valli bresciane, se la battente
sia stata "importata" o sia "autoctona.
Ciao
Pier Filippo
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Re: il basso acustico
[07-02-2009]
Carissimo Pier Filippo, ma perchè vuoi sminuire quanto detto a proposito di tino e/o botte come cassa di risonanza?
Guarda che lo strumento da te ipotizzato esiste: era suonato magistralmente da una persona simpaticissima a Scapoli, al festival di luglio 2008!
Ricordo che è di Grosseto o giù di lì!
Abbiamo fatto delle bellissime suonate insieme: zampogna, ciaramella, organetto, tamorra ...ed il suo simpatico strumento, molto simile al tuo, ma con la cassa formato da una "tinella" (bigoncia), normalmente usata, dalle mie parti, per trasportare l'uva appena vendemmiata, a dorso d'asino.
Diceva fosse un suo brevetto (lo strumento!). Ho fatto qualche foto ed anche qualche filmato ed appena le trovo le posto!
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Re: il basso acustico
[08-02-2009]
caro Pierfi vedo che hai sdegnato la mia proposta.., è vero che l'ho messa sullo scherzo ma la mia proposta era seria, anche se poteva sembrare altrimenti,
quello strumento (gatto compreso) ho avuto occasione di averlo in mano e osservarlo da vicino, in vari esemplari di varia grandezza a casa di un amico, a parte il fatto che esteticamente è elegantissimo ma è pure fatto bene, la cassa che vedi è completamente scavata e priva di fondo sul retro, la paletta è corredata anche da bellissimi cavicchi per la regolazione della tensione delle corde
la cosa che mi è parsa strana è che avesse delle forme squadrate pur essendo ricavato da un unico "albero", ma è una cosa che approfondirò probabilmente il mese prossimo, perchè forse avrò l'opportunità di rivisitare l'amico e farò senz'altro più attenzione alla cosa,
cosa che non ho potuto fare la volta scorsa non sapendo da dove cominciare avendo questo amico una casa-museo piena di oggetti "veri", riportati dai suoi viaggi per motivi di studio, molto lontani da quelli che siamo abituati a vedere come artigianato "esotico" o souvenir
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Re: il basso acustico
[08-02-2009]
Caro Alfonso,
ho capito che non scherzavi è solo che
lo strumento da me proposto è realizzato
con materiali di recupero (bacinella, palo di vanga, corda,
fil di ferro) nella sua versione originale e quindi
in sintonia con l'attggiamento popolare che
prevede il riciclaggio o comunque l'uso di
oggetti non più funzionali.
E in questo senso poteva essere interessante
utilizzrlo, anche se non appartiene alla nostra tradizione.
Quando sono stato negli USA ho avuto modo di
vedere da vicino questi strumenti e le bacinelle
sono bucate o ossidate a causa dell'uso per il bucato.
Se dovessi pensare a uno strumento che possa sostituire il basso
andrei su una rivisitazione in chiave "povera" del bassetto
magari semplificando forma, dimensioni.
Sto pensando seriamente di progettare uno strumento del
genere partendo dal bassetto in possesso del mio amico liutaio.
Ti ricordo che "lu rebbeco" era molto usato nel Piceno e qundi
sarebbe interessante recuperarlo.
Sarebbe più giusto ricostruirlo uguale,
avendone a disposizione una copia ma il problema
è sempre quello dei costi (costerebbe quando un buon violoncello)
e quindi, se voglio che qualcuno si possa avvicinare a questo strumento
inserendolo nelle formazioni di musica popolare,
bisogna dare un prodotto accessibile, utilizzando legni poveri o comunque locali,
forme meno elaborate, assenza di decorazioni, materiali di recupero,ecc.
In pratica è quello che auspichi tu nel dire che i liutai dovrebbero
avere due produzioni una spartana e l'altra più elaborata.
Avrei pensato quindi di adottare una forma che ricordi una ribeca
(da cui il nome popolare dello strumento) e quindi nei prossimi
mesi mi dedicherò alla preparazione di questo progetto.
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Re: il basso acustico
[16-03-2009]
Come ho detto precedentemente ecco la documentazione relativa al "rebbecò" utilizzato nella musica popolare del Piceno.
Lu "rebbecò" della foto, che rappresenta un matrimonio a Piagge (frazione di Ascoli Piceno) nel 1897, è stato costruito dal liutaio Emidio celani di Ascoli Piceno nel 1880.
Il Celani era un liutaio rinomato che costriva violini, chitarre, mandolini, contrabassi, violoncelli e bassetti (rebbecò).
La sua particolarità era che il livello di accuratezza dei suoi strumenti era direttamente proporzionale
alla somma che l'acquirente era disposto a spendere per cui, sovente, realizzava, com in questo caso, strumenti spartani destinati ad uso popolare.
Da notare la formazione musicale composta da violino (il suonatore è privo di una gamba e si sorregge con la stampella), bassetto e un flauto a becco molto lungo.

questo è lo stesso rebbecò della foto di propietà
del liutaio Castelli di Ascoli Piceno

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