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Costruttori di flauti di canna.
[06-07-2007]
Vogliamo provare a fare un censimento dei costruttori di flauti di canna, magari per Regione?
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[1700] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[08-04-2013]
Salve a tutti!
I pastori siciliani si servono del fuoco per la lavorazione di alcuni oggetti da essi prodotti. Il fuoco viene utilizzato per la lavorazione dei bastoni che utilizzano per il pascolo e, nei casi estremi, per la difesa personale (Curiosità: La tecnica della difesa personale per mezzo del bastone, utilizzata dai pastori siciliani nel corso dei secoli, si è talmente affinata che ne è nata un'arte marziale, riconosciuta tra l'altro dal CONI) ma, talvolta, anche per i friscaletti!
"Dorare" il friscaletto con il fuoco ottenuto dalla paglia ... estetica o cosa?
Altra domanda: Perché non bisogna carteggiare la superficie esterna di un friscaletto (vale anche per i flauti di canna in genere)? SI è tentati di carteggiare in quanto la canna può presentare macchie causate da muffe e/o batteri, ma conviene, se si vuole ottenere una bella estetica, selezionare la canna, senza macchie, a priori!
Risponderò a queste domande a chi me lo chiederà espressamente, i monologhi non mi piacciono tanto!!! Altrimenti che discussione è?? ;-)
Buona serata a tutti
Angelo
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[1701] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[09-04-2013]
Carissimo Angelo, non penso di essere il più titolato a rispondere alle Tue domande, comunque per quanto riguarda l'arte marziale di cui parli, so che è il Liu-bo. Arte creata da un maestro catanese negli anni 70 (almeno credo) codificando alcuni modi di duellare dei pastori. L'ho visto per la prima volta credo nel 1979 in una esibizione a Milano, dove è molto praticata al contrario che in Sicilia!!! dove ci sono poche scuole o palestre dove viene insegnato. Il Maestro l'ha chiamato così perchè ha unito parte del suo nome credo si chiamasse Letterio (per gli amici Liu) e bo che in giapponese significa bastone. Del perchè non bisogna carteggiare la canna, penso che sia per non togliere quella "platina" che penso protegga e dia lucentezza alla canna (è una mia opinione...). Per finire, per quello che ne sò, il bastone (in genere mandorlo selvatico o quercia in siciliano "u scigliu") raccolto verde, veniva "fuchiato" cioè passato alla fiamma non con solo paglia ma paglia e letame e veniva effettuato con una forma di rituale che non ho mai capito. Ricordo però di un mio ex allievo che un giorno venne in palestra dicendomi che non veniva ad allenarsi poichè doveva aiutare un suo amico ad effettuare questa forma di rito... per il friscalettu bruciacchiato non so forse è un modo per personalizzarlo, non penso che serva ad asciugare la canna forse per sterilizzarla... Boh! Saluti, Salvatore.
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[1702] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[09-04-2013]
Carissimo Salvatore,
senza ombra di dubbio sei il più titolato a parlare di arti marziali! :-)
Credo però stavolta sia sia stato tu a cadere in una di quelle "sbadataggini tecnologiche" di cui si parlava in privato qualche giorno fa, nel senso che credo di aver capito che Angelo non voglia risposte alle domande che lui stesso si è fatto, ma piuttosto voglia rispondere, nel caso ci fosse, e solo dietro richiesta di qualche interessato.
Tuttavia quello che hai detto non è affatto sbagliato. Più di una volta si è parlato, e non solo in questo forum, del perchè non si debba carteggiare la canna e del perchè alcuni ritengono sia utile (ma non necessario) "fochiare" i flauti di canna. In sintesi, da un punto di vista fisico, le due cose hanno in comune il preservare (o rinforzare) la cuticola esterna della canna. Tralascio altri significati, chiedendo espressamente ad Angelo, qualora lo voglia, di aggiungere qualcosa.
Saluti.
PS: Per Andrea (che saluto) : Non scrivi perchè conosci poco i friscaletti? Anche se i friscaletti sono la tipologia di cui più si parla, volutamente ho intitolato la discussione: "costruttori di FLAUTI DI CANNA", quindi non limitarti il campo!
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[1705] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[10-04-2013]
Salve a tutti, in particolare a i miei interlocutori Giancarlo e Salvatore!
Mi compiacio con Salvatore per aver aggiunto ulteriori informazioni per quanto riguarda l'arte del bastone siciliano!
Per quanto riguarda la superficie esterna del friscaletto, diciamo che, in parte Salvatore e in gran parte Giancarlo hanno toccato, anche se non specificando del tutto, la funzione della "scorcia" della canna!
Per tornare all'argomento "superficie esterna canna", bisogna dire sin da subito che, sia la carteggiatura, sia la "fuchiatura", sono dei trattamenti esterni superficiali legati alla "rigidità" del cannolo, rigidità che è legata alla "vibrazione", vibrazione che è legata alla "purezza" del suono.
IN sintesi
Carteggiando:
- si ha un miglioramento estetico se la canna presenta macchie causate da muffe, batteri o altro;
- perdendo la superficie esterna, la canna perde rigidità, vibra meno, si ottiene un suono meno "puro", inoltre, assorbe più facilmente umidità (le fibre della canna non sono come quelle del legno!), peggiorando ulteriormente la rigidità, quindi, compromettendo ancor di più il suono;
- strumento meno protetto da liquidi, sudore o altro (paradossalmente, nel cercare di migliorare l'estetica carteggiando, si rischia di rendere lo strumento più vulnerabile dal punto di vista estetico nel futuro!!!).
"Fuchiando":
- la superficie esterna e parte degli strati interni, in modo graduale, diventano più rigidi, per cui la canna vibra meglio e di conseguenza si ottiene un suono migliore;
- migliora il non asssorbimento di umidità, diciamo che contrasta più efficacemente la perdità di rigidità (responsabile diretta della purezza del suono, come scritto prima!) dovuta al vapore acqueo che rende le fibre meno compatte e più morbide;
- miglioramento estetico? Soggettivo;
- nei punti spigolosi, a causa dell'aumento di rigidità superficiale, la canna si può scorticare più facilmente, inoltre sempre in questi punti, dove il fuoco si "concentra" di più, si otterranno dei colori più intensi e si rischia di bruciare e annerire le parti.
Spero di non avere tralasciato niente!
Una buona serata a tutti ;-)
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[1707] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[10-04-2013]
per giancarlo:
ti ringrazio per l'invito! se riesco a combinare qualcosa di bello o di curioso e riesco a fotografarlo cercherò di allargare l'argomento "flauti in canna".. ma per canna si intende anche bambù? :)
per angelo:
mi permetto di discutere su alcune cose. sebbene umilmente ammetto di non avere tanta esperienza ancora, ho dei dubbi su alcuni punti. per esempio:
(carteggiando) - perdendo la superficie esterna, la canna perde rigidità, vibra meno, si ottiene un suono meno "puro", inoltre, assorbe più facilmente umidità (le fibre della canna non sono come quelle del legno!), peggiorando ulteriormente la rigidità, quindi, compromettendo ancor di più il suono
(fuchiando) - migliora il non assorbimento di umidità, diciamo che contrasta più efficacemente la perdità di rigidità (responsabile diretta della purezza del suono, come scritto prima!) dovuta al vapore acqueo che rende le fibre meno compatte e più morbide
è vero che carteggiando si perde la parte più dura della canna e che assorbirebbe più umidità e che bruciando la "pelle" dovrebbe diventare ancora più resistente. ma l'umidità vera la canna la assorbe attraverso il nostro fiato nella parte interna che è quella più debole e che più assorbe vapore acqueo.
l'esterno è ha un influenza relativa sul suono, per di più i "tubi sonori" non sono chitarre, non emettono suono per vibrazione. la vibrazione che noi sentiamo sulle dita suonando non influisce in modo così diretto sul suono (sempre se influisce). l'unico punto esterno molto importante è la finestra, quella determina timbro e altre caratteristiche sonore in modo molto evidente. sai ancora si dibatte, in mezzo a tanti flauti d'oro e d'argento, se veramente il materiale abbia un ruolo così fondamentale nel suono dei tubi sonori e con tante prove e analisi ancora non l'hanno capito (o forse tacciono)..
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[1709] |
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Re: Costruttori di flauti di canna.
[11-04-2013]
Salve a tutti!
Per Salvatore
Innanzi tutto grazie dei complimenti, troppo gentile!
Rispondo alle tue domande.
1) La pratica di "fuchiare" l'ho vista fare diverse volte; prima di sperimentarla pensavo che fosse una pratica per l'estetica. Un vecchio una volta mi disse "Fuchia stu friscalettu cà ti sona megliu!".
Tempo fa costruiii un frscaletto e lo suonai per circa 18 mesi, lo conoscevo benissimo, davo la giusta insufflazione per ogni nota, faceva ormai parte di me, lo "conoscevo" molto bene! Un bel giorno andai in campagna, raccolsi della paglia e feci un fuoco, avevo deciso di procedere alla fuchiatura. Finita tale operazione aspettai una buona mezz'ora ... il suono era straordinario, la qualità del suono si era notevolmente elevata! Ripeto, conoscevo ogni nota e benissimo, sembrava che suonavo un altro strumento! La sperimentazione l'ho effettuata a parità di tutte le condizioni, non ho cambiato niente, ho soltanto fuchiato. Il "vecchio" aveva decisamente ragione!!!!
2) La fuchiatura si effettua dopo, in quanto se si effettua prima, la canna per la troppa rigidità, rischia di scorticarsi e spaccarsi più facilmente! Bisogna però stare attenti alle sporgenze che si aneriscono prima!!
Per Andrea
Hai ragione quando scrivi che all'interno della canna vi è umidità, però questa umidità è un fattore costante nei flauti carteggiati, non cartegiati e fuchiati, per cui bisogna confrontare i flauti prendendo questa umidità come fattore costante!! Quindi, parte interna del tubo costante (umidità costante), il confronto avverrà solo per la variazione superficiale. La differenza c'è!!!
Hai scritto anche,
mi pare di avere capito così, che il materiale non gioca un ruolo fondamentale nel timbro! Purtroppo, o per fortuna, a parità di tutti gli elementi costruttivi, utilizzando materiali diversi, si ha un timbro diverso!!! Prova a suonare un friscaletto in alluminio e uno di canna a parità di tutti gli elementi costruttivi, noterai la differenza! Questo è il dato di fatto! La colonna d'aria vibra all'interno del tubo sonoro, il materiale comunque parteciperà e varierà le condizioni al contorno dell'insieme tubo-onda, si tratta sempre di un mezzo elastico in prossimità di una sorgente sonora! Comunque, a parte tutti questi discorsi strani sui mezzi elastici, su tubi sonori, onde acustiche, trasmissione ed altro, quello che conta è che: un flauto prima di fuchiarlo ha un certo timbro, dopo averlo fuchiato ne avrà un altro! Questo è il dato di fatto ed è tangibile, non si può negare! I pastori lo sanno moto bene!!!! W i pastori con le loro "perle" empiriche!!!
Un saluto a tutti
Angelo
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