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ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[07-03-2010]
Direttore artistico Mimmo Epifani direttore generale Valerio Filippi presentano: Il primo festival a Roma di musica etnica.
con l'amore nei confronti del Comune di Caulonia,roccaforte della tarantella.
PER INFO,SPONSOR,GRUPPI.
335/7423999
romatarantellafestival@gmail.com
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[07-03-2010]
Ciao Pier come va?
Dunque saranno tre giorni,il tutto si svolgera' in una villa,dove per 15 gg ci sara'prima del nostro un festival tra i piu noti di jazz che va avanti da anni.
Ci sara' un palco coperto 10 per 8 circa come metratura. Si alterneranno tre gruppi per serata,ancora da definire.
Tutto attorno alla villa ci saranno stand con prodotti tipici e strumenti musicali.
Sto cercando anche dei filmati anni 50 presso l'istituto luce delle regioni in questione da proiettare tramite proiettore alle spalle dei gruppi.
Prossimamente Vi daro' date e luogo esatto,anche se in realta' gia' ci sono,ma per motivi di privacy nei confronti del lavoro del direttore artistico ancora non posso divulgare.
Per quanto riguarda Caulonia non posso darti assolutamente torto,e' un location eccezzionale,ma la scelta artistica e' un po' scarsa,se tieni conto che in una zona come la Locride,dove comunque la zampogna un tempo era parte integrante dei suonatori, al festival non ve ne erano ,e l'unica era la nostra,scesi da Roma.
Mi dispiace perche non sei il primo che me lo dice,io sono molto legato a Caulonia,ed e' un vero peccato perdere la tradizione,non voglio dire tradizionale al massimo,ma quanto meno mantenere un minimo ,invece Noa,El Becheria,Tony Esposito (caro amico) ecc ecc ben poco appartengono a questo festival.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
Ottima osservazione quella di Pier.
Pero' non condivido il fatto che la tarantella non appartenga alla Locride,in quanto diverse ricerche fatte anche da amici vicini,come il maestro Infantino,ci riportano a tempi non sospetti,ovvero al tempo della Magna Grecia.
Ci sono delle raffigurazioni nel museo di Reggio Calabria riportanti immagini su anfore e vasi nella vecchia Kaulon ,Stilo, Kroton ecc ecc,di strumenti musicali dell'epoca come la lira il tamburo a cornice,durante i festeggiamenti alla dea Afrodite e durante quello che noi oggi chiamiamo il Venerdi Santo,facendo attraversare l'immagine della stessa nella fiumara.Quindi a mio modesto avviso e parere il fulcro del popolare parte e nasce dalla Magna Grecia.
Per quanto riguarda il festival,ci saranno delle aree adibite per il solo ascolto della tradizione,ma improntare il primo festival del genere solo sul tradizionale non e' possibile,a meno che noi tutti non ci tassassimo di almeno 10 euro per affrontare le spese,ma dobbiamo essere almeno 45 mila persone.
Le scelte del direttore artistico da me fortemente voluto saranno posate e strettamente misurate a quello che e' la richiesta di una regione dove la tradizione e' stata ghettizzata presso i monti lepini e basso Lazio.
Quindi voi tutti molto piu preparati di me capite bene che non e' possibile fare tre giorni di tradizione pura,altrimenti mi indebitero' per i prossimi 20 anni,il che potrebbe anche starci,visto che l'amore e la passione vanno oltre,ma vorrei sinceramente evitarlo.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
Qurino sara' anche scarsa conoscenza "che non credo" ma ti invito a dimostrare le aree geografiche Laziali dove il saltrello o ballarella vengono divulgate,ora o per volanta' di che detiene le retini a Roma o per scarsa cultura popolare,o per colpa di noi tutti appassionati, si rischia di farle ritirare sempre piu'.
Per quanto riguarda la storia della Magna Grecia intesa come pappardella, io sinceramente non so come coniugare un tipo di pasta ad una delle culture piu evolute,anzi la piu evoluta nonche base della storia e madre del pensiero filosofico pu vasto ,non possiamo far finta di niente,in quanto e' storia,e se veramente,come io credo tu sei una persona preparata,sai benissimo che la tarantella intesa come danza per gli dei viene introdotta prorio da quelle zone, dove non esistevano riti con danze e musiche,ma bensi riti con soli sacrifici,non umani ovviamente ,trasformandosi nel tardo periodo in danza terapeutica.Poi ragazzi possiamo chiamarlo festival, incontro,festa popolare,raduno poco interessa,l'importante e' far viaggiare la tradizione.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
Certi che si vada OT.
Non credo che si possa risalire più indietro del 1500 d.C. per avere citazioni sull'uso del termine tarantella. Un termine certo non sbuca dal nulla, quindi credo che sicuramente non si possa andare oltre nel tempo del basso medio evo.
Tra l'altro il termine tarantella è anche improprio nel voler definire tutta una serie di danze presenti nell'area lucana e calabra che per convenzione oggigiorno vengono chiamate tarantella.
La questione dei riti dell'antichità indica semmai che non si ballasse nei riti, non chè non si ballasse in altre occasioni.
In realtà è complicato nele fonti antiche stabilire il confine tra rito vero e proprio e festa connessa ad esso e in questo caso è accertato da vari autori latini che ci fossero danze e musiche connesse con le festività arcaiche delle divinità italiche autoctone. A dirla tutta i sacerdoti salii danzavano e il rito di questi sacerdoti era considerato arcaico ed incomprensibile ai contemporanei già nel 500 a.C così da farlo collocare decisamente a prima dell'influenza culturale greca.
C'erano poi danze di guerra anche tra i sanniti.
Ora che cosa si danzasse e si suonasse, come, quando e perchè, in Italia nel periodo arcaico, io non lo so e forse nessuno lo sa, ma immagginare popoli senza una musica e una danza mi riesce veramente difficile.
Come mi riesce difficile immagginare i greci della Magna Grecia che ballano le tarantelle.
Ritornando un po' più in tema, sul problema della divulgazione dei saltarello/saltarelle e delle ballarelle, quello che vorrei dire è che la situazione è estremamente complessa da spiegare.
Va per prima cosa chiarito che il patrimonio musicale non può essere limitato a queste forme.
Comunque, pur rimanendo a queste due famiglie, attualmente ci sono fenomeni di conservazione in aree diverse, soprattutto in ambito familiare e di contro si assite a seminari di ballo che propugnano solo il saltarello amatriciano standard semplificato o la ballarella sandard; più approfondita risulta essere invece la riproposta musicale. La situazione è quindi un po' confusa ma sicuramente non limitata al basso Lazio ma anzi molte situazioni e iniziative sono più spostate verso la parte centrale della regione.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
"...non esistevano riti con danze e musiche,ma bensi riti con soli sacrifici,non umani ovviamente"...
Ehm... Per molto tempo, gli storici moderni hanno ritenuto che il sacrificio umano fosse appannaggio dei popoli "barbari". Per denigrazione, etnocentrismo e faziosità. Oggi si comincia a riconoscere che, raramente, in epoca arcaica e non imperiale, e in casi di particolare gravità, come ad esempio dopo la sconfitta di Canne, ma pure presso i Romani furono praticati sacrifici umani, a scopo religioso e rituale, al fine di ottenere dagli Dei la liberazione della propria terra da un particolare imminente pericolo (sono sicura che anche Quirino e M. potranno confermare, così come S. Mazzarino, Il pensiero storico classico; P. Carafa, Uccisioni rituali e sacrifici umani nella topografia di Roma; A. Carandini, Uccisioni rituali - sacrifici umani a Roma,...). I sacrifici umani furono ahimè comuni a tutti i popoli antichi, germani, celti, etruschi, ... romani compresi. Da fonti storiche emerge con chiarezza che a Roma, come in quasi tutte le società antiche, l’uccisione di esseri umani era considerata un rito utile a placare gli dei. In una fase arcaica, i sacrifici umani dovettero essere una pratica abbastanza diffusa nella religiosità romana, poi, nell'evoluzione della società, avvenne solo per determinati, gravissimo motivi. Tito Livio (in Storie, XXII), racconta che nel 216 a. C. secondo i libri fatali vennero eseguti alcuni sacrifici straordinari: una coppia formata da un Gallo e una Galla, e un'altra sempre maschio-femmina di Greci vennero sepolti vivi nel foro boario, in un luogo già insanguinato da vittime umane. Livio si giustificò, assicurando che il rito della sepoltura delle coppie non era d'origine romana, ma più tardi Plinio il Vecchio testimoniò che le sepolture rituali umane avvenivano da più di ottocento anni, cioè fin dalla fondazione di Roma e che seppellire una coppia (maschio e femmina) significava propiziare lo sterminio rituale della popolazione che la coppia rappresentava, l’annientamento delle stirpi ritenute pericolose per la loro sicurezza.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
Cara RP, innanzitutto si parlava dell'antica grecia e non di roma... Comunque grazie per il breve excursus col quale ci hai deliziato... Molto interessante... tornando ai greci, i sacrifici che offrivano agli dei per assicurarsi la vita nella'aldilà, o l'eterna primavera nei campi elisi che dir si voglia, erano prettamente sacrifici di animali che venivano ornati per l'occasione e poi mangiati dai fedeli stessi in un banchetto sempre in onore del dio che veniva celebrato. questo forse per immedesimarsi con la vittima sacrificale che costituiva mezzo d'unione con il dio in questione.
Per quanto riguarda la danza, intendevo dire che è una manifestazione che esiste dalla notte dei tempi, e che sin dall'antichità veniva praticata e, ovviamente, nel corso dei secoli si è modificata assumendo caratteri via via propri del periodo cui apparteneva. la grecia è il primo nome a cui ho pensato perchè proprio da lì deriva lo strumento musicale ora utilizzato per la tarantella riggitana che è la lira calabrese. e, come tutti ben sappiamo, la calabria è stata colonizzata dai greci.
A Pier, invece, volevo dire che il mio festival si chiamerà roma tarantella festival semplicemente perchè roma sarà il luogo in cui si svolgerà e anche perchè vorrei che fosse il trait d'union musicale tra il centro e il sud italia affinchè tutti possano conoscere la grande cultura musicale del meridione che è ancora confinata a pochi eventi e poche regioni. io stesso, cittadino onorario di caulonia, ho constatato che la vera tradizione della locride e' quella che rimane nelle sue virtuali mura di cinta,e non esce dalle stesse se non per volere di chi gelosamente la custodisce. io ho avuto la fortuna di poterla conoscere e portare a roma e condividerla con voi tutti.
Infine, ringrazio tutti per l'interessamento.
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Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
[09-03-2010]
Caro Va.F., non voglio stuzzicare le giuste ire dell'amministratore, ma, giacchè sei tornato sull'argomento, devo ribadire che, sebbene non fossero la norma, tracce di sacrifici umani sono attestati anche nell'arcaica società greco-romana, anche se furono in seguito aboliti (Mircea Eliade Trattato di storia delle Religioni-Bollati-Boringhieri; Felice Ramorino, Mitologia Classica) -stop-
Invece, "in bocca al lupo" per il Roma Tarantella Festival. Evviva la... biodiversità, sia nelle risposte ai thread che nell'organizzazione delle feste, che barba se fossero tutte uguali, dello stesso tenore, miranti allo stesso obiettivo, sia le une che le altre... Secondo il mio modesto parere, c'è posto per tutti. Ciao.
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