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Da: paolo 
(napoli/bologna)
  oblio forzato della nostra musica
[06-01-2007]  
"oblio forzato della nostra musica nel dopoguerra".

mi piacerebbe approfondire maggiormente l'argomento "oblio forzato della nostra musica nel dopoguerra".

pur non essendo più un ragazzino, io sono musicalmente nato con la musica anglofona, che conosco in parecchie sue forme.
è solo da poco che sto indagando sulle mie radici (sono campano) e sto scoprendo cose molto belle.
ho in serbo un progetto che "sviluppi" le musiche tradizionali delle mie zone, nel senso che vorrei riattualizzarle nei suoni e nella vena compositiva e di arrangiamento.
mi pare infatti - ma non ho elementi per dirlo - che l'evoluzione stessa della nostra musica popolare non abbia avuto molti sbocchi.
se la paragoniamo ad esempio al folk americano, che ha portato a sviluppi mirabili quali un johnny cash e un bob dylan...

ho recentemente scoperto un paio di cd molto interessanti di enzo avitabile: uno, "sacro sud", rispolvera figure ritmiche e melodie tipo "tammurriate", con anche alcuni "testi" popolari antichi, e alcuni brani popolari con zampogne, ciaramelle, clarelli, ghironde... il tutto è molto legato ai culti mariani e alla figura di S.Alfonso Maria dei Liguori.
l'altro, "salvamm'o munno", è un po' più moderno, ma propone la singolare ibridazione con una sezione ritmica composta dai "bottari di portico", un gruppo popolare che si tramanda da penso un paio di generazioni, in cui si suonano esclusivamente botti, tini e falci.

ecco, queste mi sembrano buone intuizioni per far "progredire" una musica che resta altrimenti legata a una civiltà che non c'è più, senza per questo soccombere all'imperialismo culturale stile McDonald e Mtv.
Poi io sono (ancora) molto ignorante, e forse sto dicendo delle fesserie...

Sono grato ad Alfonso perché questo sito mi pare un buon catalizzatore per mettere in contatto chiunque sia interessato ad approfondire le nostre radici.
ciao e buon 2007 a tutti
paolo



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[1]   
Da: Betsabea 
  Re: oblio forzato della nostra musica
[12-01-2007]  
" una musica che resta altrimenti legata a una civiltà che non c'è più, senza per questo soccombere all'imperialismo culturale stile McDonald e Mtv"

Intendi dire come succede per la pizzica salentina con la Notte della taranta?

; )


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[2]   
Da: Betsabea 
  Re: oblio forzato della nostra musica
[23-01-2007]  
Peccato che questa discussione non progredisca.. spero di non aver contribuito ad affossarla col mio topic umoristico..
Rilancio con la suggestione che più di un oblio forzato si è trattato di un oblio voluto: la musica di tradizione orale era strettamente legata ad una cultura contadina e povera, dalla quale negli anni 50-60 fino ai 70 la gente è "scappata", l'emigrazione da una parte e la volontà di allontanarsene comunque, di progredire, da parte di chi è rimasto ha portato al gap generazionale di cui parli..

Un suonatore di lira "riscoperto" negli anni ottanta si è rifiutato di riprendere a suonare il suo strumento anche solo una volta.. per lui quello era il suono della miseria e non voleva ricordarsi quel periodo della sua vita..

Oggi secondo me non è possibile operare un recupero, non ci sono più i presupposti.. tutto quello che oggi è "è altro" dal passato e col passato non ha niente a che fare... Secondo me l'unica cosa che si può fare è salvare la memoria..

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[3]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[10-02-2007]  
Non avevo ancora letto questo post di Betsabea.

Sembra davvero un'altra persona!

Io la preferisco senz'altro così.

Secondo me non le conviene vestirsi da "rompiballe"

ci perde tantissimo!



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[4]   
Da: Ronna Paulina 
(EmiliaCampania)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[11-02-2007]  
<Sono grato ad Alfonso perché questo sito mi pare un buon catalizzatore per mettere in contatto chiunque sia interessato ad approfondire le nostre radici.>
Ho avuto il piacere di conoscere, in una scuola materna, "Anna la Mondina", con la cui bella numerosa famiglia mio marito ed io ci siamo poi legati con sincera amicizia (legami fortificati dalla condivisione di alcuni forti valori che qui non approfondiamo); da lei ho poi imparato per trasmissione diretta alcune canzoni di monda e lei non la finiva di chiedere a noi di cantarle e suonarle, davanti alla tavola imbandita, con figlie e nipoti, amici e sempre qualche giovane donna incinta, le nostre canzoni; Anna è veramente stata una mondina, ha vissuto quelle esperienze, mentre noi non abbiamo appreso le nostre da Zi Giannino, ma dai dischi della NCPP, lo sappiamo e lo diciamo; lei sapeva suonare due accordi in croce sul suo chitarrone, era la "Giovanna Daffini de noantri", ma... quando cantava con la sua voce generosa anche solo "Bella Ciao delle Mondine" ti prendeva, sentivi che ti trasmetteva qualcosa, la sua storia! Ora Annamaria Iotti di Reggio Emilia non c'è più e a noi ha lasciato i testi delle sue canzoni scritti a mano, con la sua calligrafia e i ricordi delle tante sue storie. Noi ci domandiamo: qualcuno canta talvolta ancora ciò che lei ha trasmesso; un qualcuno che non ha fatto la monda, ma ci mette l'anima e la passione; sa quattro accordi in croce e lo mette in chiaro ma gli dicono che riesce a "comunicare" : tradizione o tradimento?

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[5]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[15-02-2007]  
Ronna, ormai Messer Grillo ti segue dappertutto ... oppure sei tu che segui me !??
Comunque sia, è sempre un piacere ritrovarti ... non so spiegarmelo ma la tua vicinanza mi piace assai (il marituzzo a quest'ora dorme?).

Ho letto il tuo post. Bello veramente!
Certo lavorare sotto il sole cocente, con il controllo assiduo del padrone non doveva essere una situazione da completo relax. Le risaie vanno ripulite dall'erba superflua e questo richiede impegno, fatica! Ecco allora la funzione del canto popolare: alleviare le dure fatiche alle povere operaie/contadine. C'era il momento coreutico ... bello cantare tutt'insieme senza il rumore assordante delle macchine agricole.

La tua amica Anna queste cose le ha vissute ed il canto per lei aveva una "funzione".
La riproposta che lei faceva agli amici intorno ad una tavola imbandita era ugualmente forte perchè lei abbinava quelle parole e quel motivo a momenti di vita vissuta.

Quel qualcuno che ora ripropone ciò che Anna ha lasciato e riesce ad entrare nel cuore delle persone
non fa nessun tradimento! Solo che si è persa quella "funzione".

Il canto popolare che si esegue all'infuori del proprio ambiente naturale ... rivive in forma diversa ... non rispondendo più alle esigenze per cui è nato e si è diffuso in una determinata comunità.

Ecco perchè riproporre un canto popolare su un palcoscenico significa decontestualizzarlo ed inevitabilmente il canto viene "contaminato".

Vedi come in questo forum i temi ritornano ?

Comunque, Ronna Paulì, ci hai fatto un bel racconto!




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[6]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
eheheh, non ci seguiamo, nè ci precediamo, ci incrociamo... Il Marituzzo (nuovo nick: l'Irpino) non riesce più ad entrare nel forum, forse è stato bannato, forse è stata attuata la funzione "Un identificativo computer, un utente" per evitare persone che si registrano con più nomi creando confusione... Ma questo non tiene conto del fatto che in una famiglia ci possono essere anche due persone con lo stesso computer, e poi i computer pubblici? o forse è solo un malfunzionamento temporaneo... Ciao! Mi mancano Pino e Gioia, speriamo presto...

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[7]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
" .... eheheh, non ci seguiamo, nè ci precediamo, ci incrociamo... "

Ci incrociamo .... ci incrociamo .... mi ricorda qualcosa ! Ecco, ci sono:

" ... Fa che la nostra Musa un dì s'incroci ..."

Do you remember yourself?

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[8]   
Da: Ronna Paulina 
(Emilia/Irpinia)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
Diobòn, se solo abitassimo più vicini, si potrebbe collaborare... Vedi, con Kalukapu faremo qualcosa assieme in aprile... Poi il 28 maggio qui c'è la Notte Bianca e il Comune ci ha dato (come Centro Sociale) una Piaza tutta per noi, dunque anche lì si potrebbe collaborare... Ma come si fa, con tanti km di distanza (e di benza...) per lo mezzo? Dai, speriamo che vi chiamino a Bologna a pagamento , oppure scrivete al nostro Comune, autocandidandovi per la Notte Bianca (ufficialmente, non aggratisse come noi...), voi ci insegnate a ballare la Viddhaneddha e noi la Manfreina dla Vetta d'Or - Manfrina dalla Vita d'Oro ...

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[9]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
La Manfrina ... con la sua grande carica erotica ... Diobòn io ci sto!

Perchè non me ne parli più dettagliatamente di questo ballo che conosco poco ... anzi diciamo che non conosco per niente!

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[10]   
Da: Ronna Paulina 
(Emilia/Irpinia)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
Però un pò ci hai preso, furbacchione...........................
Tonda (passeggiata a coppie sul cerchio); prilla, cioè piroetta su se stessi e si riprende stessa direzione di danza; prilla; balletto con partner,con passo saltellato incrociato davanti, dietro o laterale, con contropartner; tutto da capo; ma quando il violino tremola, cambiando ritmo...Vita d'Oro! Cioè il partner abbraccia la danzerina e si baciano, balletto, poi cambio coppia (la donna va avanti e cambia partner); si riprende, finchè VITA D'ORO:si abbranca e si sbaciucchia anche questo nuovo partner,cambio coppia ... e così via, finchè tutti gli uomini che partecipano alla danza non hanno baciato tutte le donne presenti e viceversa, fino alla tresca finale che è un pò come un corteggiamento, ballo staccato dove l'uomo incalza e la donna fa finta d'indietreggiare e sottrarsi (la fimmina s'alluntana e l'ommo ncucchia). Come ballo di socializzazione non c'è male, in un colpo solo conosci tutti, se sei lesto ti fai dire nomi, numero di telefono e coordinate bancarie. Beh, se vuoi una spiegazione un pò più... filologica della mia, cfr:
G. Ungarelli, Le vecchie danze italiane ancora in uso nella provincia bolognese, Arnaldo Forni Editore.
Per la musica, Suonatori della Valle del Savena, Musiche e Canti Popolari dell'Emilia, Dischi Albatros volume 4. Con Melchiade Benni e Bruno Zanella. Mica micio micio bau bau, il grande violino popolare di Melchiade Benni!!!!

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[11]   
Da: Ronna Paulina 
(Emilia/Irpinia)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
E adesso tocca a te spiegarmi la Viddhaneddha (come se fosse facile...). Anzi, se hai qualche filmato... (slurp!)

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[12]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
Madonna che ballo!!! Quanti sbaciucchiamenti ... ma dimmi se ti capita il vecchio bavoso dell'altro topic che fai, lo baci lo stesso ?

" ... ballo staccato dove l'uomo incalza e la donna fa finta d'indietreggiare e sottrarsi (la fimmina s'alluntana e l'ommo ncucchia ..." Bhè questo tratto ricorda molto la nostra tarantella.

Fammi fare sfoggio della mia visione teatrale.

Sulla scena tre persone: una fanciulla (alla quale spesso la letteratura calabrese attribuisce 15 anni di età) e due corteggiatori.

Lei con movenze aggraziate ed accattivanti (la pianta del piede destro e la punta del piede sinistro strisciano sul suolo con brevi stacchi ... senza sollevarsi troppo da terra sennò ci ricorda il saltarello e Patrizia s'incazza) sfugge ad entrambi girando le spalle prima all'uno poi all'altro. Però la furbetta ha già deciso chi sceglierà e pian piano ... tra una movenza e l'altra si avvicina al prescelto ballandogli di fronte e voltando le spalle all'escluso. Quest'ultimo indietreggiando se ne esce di scena
lasciando al centro "i due colombi".

La viddhaneddha noi cosentini non la pratichiamo ... si balla dalle parti di Reggio Calabria. Da noi le tarantelle sono più lente (così come nel catanzarese) rispetto al reggino e per questo motivo durano più a lungo.

La viddhaneddha non si balla collettivamente ma a coppia. E la particolarità è che la coppia può essere di tipo misto ... uomo-donna oppure uomo-uomo.
Niente movimenti in aria, niente piroette tipiche delle danze latine (da cui discendono il saltarello, il trescone, la tarantella napoletana) ma è sicuramente una danza greca ...ovvero ....una danza di terra.
I passi sono molto brevi anche quando aumentano di velocità. Esiste in questo ballo una libertà gestuale da parte del danzatore dettata da esigenze mimiche.
Non è di uso frequente cantare sulla musica della viddhaneddha però si interviene con delle strofette (allusive o di incoraggiamento) ... specialmente nelle coppie uomo-donna.

Interessantissimo è il simbolismo dei passi della viddhaneddha in cui troviamo una connessione col codice della 'ndrangheta. Insomma la finalità nascosta è il predominio del territorio e dei suoi abitanti con fanciulle annesse. Non è difficile dedurre che queste danze finivano spesso a coltellate. Sai perchè? Le decisioni del maestro di ballo (il guappo o spìerto della situazione) si dovevano accettare senza discutere. Ma succedeva che questi talvolta facesse "abuso di potere" favorendo qualcuno a discapito di un altro..... e tu sai che l'offesa da quelle parti si lava col sangue.

Se trovo qualche clip interessante te la spedisco .... poi mi dirai tu dove.

Io però sto ancora pensando alla Manfrina ... non so, mi piace quella danza!!!!!!










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[13]   
Da: Ronna Paulina 
(Emilia/Irpinia)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
Grazie per le notizie sulla Viddhaneddha, che comunque dev'esere piuttosto difficile da eseguire bene!

Un pomeriggio eravamo in Piazza Maggiore a Bologna a ballare la Manfrina con Vita d'Oro (bisogna obbligatoriamente specificare "con vita d'oro", perchè "manfrina" da sola è un ballo diverso, senza baci nè abbracci), suonava un gruppo musicale di nostri amici, La Lanterna Magica. Poichè era un'animazione con coinvolgimento del pubblico, al ballo partecipò anche uno straniero, un nordafricano penso, che quando l'abbracciavamo e baciavamo, ci ringraziava riconoscente: "Grazie, grazie! Amico, amico!" Chissà cos'avrà pensato... Se mi càpita 'o viecchio vavuso? Diovàlser! Beh, mi tappo il naso e "me rongo nu pìzzeco ncopp'a panza" che tanto il giro va avanti alla svelta, comunque la stessa cosa pensa di me il giovinotto che m'incontra e a cui dico accogliente: "Vieeeeeeni, bello della zia!" Nella manfrina dalla Vita d'Oro per fortuna nun se fà a curteddhate... chebelochebelochebelo.....

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[14]   
Da: Calabria Logos 
(Cosenza)
  Re: oblio forzato della nostra musica
[16-02-2007]  
Leggere "Diobòn" ... "Piazza Maggiore".... mi fa venire un pò di nostalgia!

Pensa, ho molti parenti ed amici a Bologna tra cui mio fratelo che risiede lì dal lontano 1973.
Ha cambiato diverse ubicazioni: da studente universitario alloggiava al Gandusio, poi è stato in affitto dalle parti del Sant'Orsola, ha comprato la prima casa in zona Corticella, attualmente abita in via San Donato. Casa sua è all'inizio della via per cui attraversata porta Zamboni si è subito in piena zona universitaria. Perchè ti ho elencato queste zone? Perchè le ho vissute tutte. Prima di sposarmi andavo spesso a trovarlo ... portavo una ventata di aria calabra con le mie tiritere (tarantelle cantate). Allora ero poco più che ragazzo e "me la sentivo" ... se mi capitava "una bella zia" in una Manfrina con Vita d'oro .... lasciamo perdere ............

L'anno scorso si era interessato per farci partecipare alla Rassegna di musica etnica che si tiene in piazza Santo Stefano ma si è mosso in ritardo e non se n'è fatto niente.... e comunque non è facile entrarci!
Un altro mio fratello (Antonio, che canta con me nel gruppo CL) ha lavorato per un anno a Reggio Emilia. Mi diceva che Reggio E. è piena di Cutrìsi, abitanti di Cutro, in provincia di Crotone!
A Bologna ho visto tanti musicisti di strada, anche gente bravissima!

Sono le 23.30 ... è l'ora della buonanotte!
Dedichiamo un pensiero ai nostri amici: Gioia, Patrizia, Pino, Alfonso ... e tutti gli altri fedelissimi del forum. Buonanotte Mascia, sogna cose belle! (Io sono sicuro di sognare una Manfrina c.v.d. .... e chi se la scorda più).






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[15]   
Da: pino Pontuali  
  Re: oblio forzato della nostra musica
[19-02-2007]  
Sono proprio un uomo fortunato!
Ho una moglie che mi coccola, due figli che mi vogliono bene, una grande passione per la musica che mi permette di entrare in sintonia con tanta gente e che mi consente di scoprire sempre nuovi amici.
E' proprio grazie alla musica popolareche si perpetua una funzione che, pur mutando continuamente, conserva quel potere di comunicativa aggregante istintivo, travalicante qualsiasi barriera linguistica e filosofica.
ALTRO CHE OBLIO DELLA NOSTRA MUSICA!
L'oblio c'è solo per chi non vuole sentire (e non sa cosa si perde).
Già il fatto che esiste questo forum sta a dimostrare che la musica popolare e musica viva, perché grazie a lei si stringono nuove amicizie. Guardiamo il forum degli stornelli e ditemi che la funzione non esiste più. leggiamo gli altri argomenti del forum e ci rendiamo conto che non stiamo allestendo un museo di cose morte.
Grazie ad Alfonso che, inventandosi questo forum, inconsapevolmente ci ha dimostrato quanto sia viva ed attuale la musica popolare.
Lui ci ha sempre creduto.

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