Forum: clicca qui per aprire un nuovo argomento |
|
PUTIPU', bafù, caccavella
[21-04-2008]
http://www.alfonsotoscano.it/artig-hobbysti-vari.htm
Tiziano o chi per te...all'attaccatura del putipu' intorno alla mazzetta cos'è che l'avvolge? gomma piuma?...a prima vista mi viene in mente che sia per assorbire l'acqua e non fare bagnare la pelle..ma se è cosi'..il suono non cambia?..o meglio..non viene ammortizzata almeno in parte la vibrazione?
....o forse mi rispondo da solo ed è usato al posto della spugnetta....?
|
Risposta Condividi
|
|
[6] |
|
Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[24-04-2008]
Garantisco che la voce è buona. Sono nel tempo arrivato a due conclusioni, riguardo la potenza sonora dei tamburi a frizione, diminuendo il calibro della canna in proporzione alla superficie della pelle e quindi alle dimensioni del barattolo, maggiore è la sonorità, (unico inconveniente è la fragilità della stessa). Lasciando chiuso il fondo del barattolo si riproduce un suono più sordo per me più tipico. Altro fattore che condiziona il suono e la potenza è ovviamente rappresentato dal materiale con cui è costruito il contenitore, legno: se guardi nella parte hobbistica del sito vedrai un putipù costruito con una piccola botticella con la quale nel nord si produce il burro, una sorta di zangola, quello ha un suono bello potente e sordo, ho usato anche il coccio e il classico lamierino dei barattoli di pomodori con buoni risultati ma con sonorità leggermente diverse,a tutt'oggi ne ho costruiti una decina tra bufù e putipù o cupa cupa e funzionano abbastanza bene unico problema, usando canne non troppo grandi è rappresentato dalla loro rottura, che spesso avviene nel punto di ingresso nella pelle (ristagno di acqua e successivo immarcimento della stessa).
|
Risposta Condividi
|
|
[7] |
|
Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[24-04-2008]
Grazie! Ancora la pelle non l'ho montata, siccome l'ultimo che ho fatto mi si è rotto, perchè la pelle era troppo delicata, aspetto un'amica marocchina che mi porti una pelle conciata, mi risulta che loro usino pelli più spesse (l'ho visto in riqq e darbuke) mentre quella che ho usato io era più adatta ad un tamburello. In sintesi sotto è aperta; per errore ho fatto alcuni disegni al contrario ma me ne frego, lo lascio così.
Bellissime le minicaccavelle!
Tiziano: oltre alla canna nostrana usata per i friscaletti (Arundo donax), nel territorio nazionale, è presente anche un'altra varietà, detta "cannuccia", è uguale alla canna palustre ma in formato mignon, hai usato quelle?
Se non lo hai fatto provale, forse è perchè hai usato parti tenere di canna palustre fatte seccare, invece la cannuccia a maturità ha un diametro davvero molto ridotto.
Sto facendo delle ipotesi soltanto, magari mi sbaglio, magari ti tornano utili....
Ciao!
|
Risposta Condividi
|
|
[13] |
|
Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[30-12-2009]
Hai ragione Tiziano: la canna va cambiata quando si forma il "pannicolo" (pannècul in molisano), cioè quando lo strado lucido si "appanna".
Non dimentichiamo che il Bufù era uno strumento "effimero" e che ogni volta, dopo essere stato usato, i singoli componenti (tino, corda, ecc.) tornavano a ricoprire l'uso originario a cui erano destinati.
Solo la canna non era riutilizzata, ma sostituita.
Non dimentichiamo neppure che il Bufù non era MAI usato per accompagnare suonate o canti durante l'anno, ma solo ed esclusivamente durante i riti magico-propiziatori legati al Capodanno ed alla Pasquetta.
In sintesi: non era uno strumento musicale normale e tradizionale, ma un vero e proprio "strumento", nel senso di "mezzo" attraverso cui attuare e perpetuare antiche consuetudini atte ad esorcizzare il male ed a propiziare il bene della comunità, proprio in quei periodi di passaggio, come la notte tra l'ultimo giorno del vecchio anno ed il primo del nuovo.
Non è forse vero che proprio in questa notte i "rumori" nell'immaginario collettivo, frutto di retaggi ancestrali, vengono usati per "scacciare" il male, per spaventare la "negatività" e dare il ben venuto al nuovo anno, con tutto il suo potenziale carico di positività?
Ecco quindi i piatti lanciati dal balcone, i botti e tutta la "caciara" infernale che si fa!
...Da noi si fanno pochi botti, nessun piatto viene sacrificato, ma domani sera centinaia di Bufù, mortai, campanelli ed altri strumenti effimeri, organetti, zampogne e ciaramelle, in maniera sparsa, spontanea e senza organizzazione alcuna, "spareranno" i loro rumori per le strade di quei dieci-quindici paesi, che ancora conservano quest'uso.
Parliamo de "La nott d li Bufù"
|
Risposta Condividi
|
|
[14] |
|
Re: PUTIPU', bafù, caccavella
[30-12-2009]
A Ponte Caffaro, per la verga del zum zum si utilizza il legno di "sàngol" (Cornus sanguinea-Linn. - Virgo sanguinea-Matt.)
Il pollone senza rami, quando viene scortecciato in primavera, rimane molto lucido.
Nome Italiano:
SANGUINELLO - SANGUINE - CORNIOLO SANGUINELLO - CORNIOLO SANGUINE - CORNIOLO SANGUIGNO - VERGA SANGUIGNA.
Nome Vernacolo:
Conastrèl - Conostrèl - Cornolèr salvadego - Cornolèr màt - Pomolèr sangonèla - Sanguinèla - Sangonèla - Sangol - Sangolèr - Sanguinèr - Sangola - Sanguina.
La cassa dello strumento, negli anni cinquanta, era costruita con il barattolone conico di legno per la marmellata (se ricordo bene) o con scatole grosse di lamiera. Non veniva smontato ed era utilizzato tutti gli anni nel periodo di carnevale.
Lo strumento era conosciuto da tutti i vecchi suonatori, però io non so cosa usassero, a inizio novecento, come cassa armonica; so che usavano la pelle di gatto o di asino per la copertura e il "sàngol" per la verga.
Il telo di copertura, usato certe volte, impediva comunque di capire come fosse la cassa.
Ricordo, negli anni settanta, anche un zum zum fatto con il pitale di ceramica.
Lorenzo
|
Risposta Condividi
|
|
|