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strumenti "altri" nella musica etnica
[27-03-2007]
....ultimamente mi è capitato di riflettere sulla possibilità che
l'impiego di strumenti "etnici" nella musica "etnica" possa essere,
come l'impiego di strumenti antichi (o copie di strumenti antichi) nella musica
antica, un pippa mentale di tipo intellettualistico e tanti in questo senso
si comportano da intellettuali anche senza esserlo o sapere di esserlo.
ho notato che i veri depositari di una cultura musicale VIVA si pongono
meno problemi nello scegliere necessariamente uno strumento tradizionale e non disdegnano
l'impiego di tastiere, bassi elettrici, chitarre elettriche, sassofoni, pianoforte
senza che la propria musica risulti minimamente snaturata.
lasciamo perdere la contaminazione, qui il discorso è un altro.
mi riferisco alla musica araba, alla musica senegalese, alla musica giamaicana,
brasiliana, cubana, al fado portoghese ecc.
c'è un mio amico senegalese che passa dalla Kora alla chitarra elettrica
con una totale disinvoltura così come la maggior parte dei gruppi africani
hanno in organico, batteria, basso elettrico, chitarra elettrica ecc.
il fatto è che loro non la vivono come contaminazione, bla bla bla ecc ecc.
per loro è naturale, la loro musica etnica ADESSO è questa, è così, punto e basta.
se non fosse così allora parleremmo di folclorismo piuttosto che di folclore.
(rimando alla distinzione di carpitella tra folclorico e folcloristico)
siamo sicuri che sia lo strumento impiegato a rendere o meno etnica
la musica che facciamo? ci sarà qualcosa, lo Spirito del musicista ad esempio,
che trascende lo strumento e conferisce alla musica i suoi connotati?
il discorso sarebbe ancora lungo e gia so che dovrò controbbattere
a coloro che non sapranno cogliere il senso di questa mia riflessione, pazienza!
vorrei comunque il vostro parere a riguardo.
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Re: strumenti "altri" nella musica etnica
[27-03-2007]
No Marcello la questione non è complessa,piuttosto stradibattuta..ed anche sù queste pagine.
Quello che descrivi è ciò che in definitiva già si è fatto con la nostra musica etnica.
Ho rinvenuto canti che altrimenti sarebbero andati persi in obbrobriosi arrangiamenti midi....
Ma il caso che esponi non è questo.
Io penso che il punto essenziale sia dato dalla presenza sul nostro territorio di strumenti, e tecniche esecutive degli stessi, del tutto peculiari.
Un certo accanimento nella preservazione di queste forme espressive è dunque del tutto giustificabile.
D'altronde negli ensamble da tè descritti convivono darbuka.oud e basso elettrico..kora e chitarra elettrica,si và per sommazione e non per esclusione dunque,e questo non è un agire criticabile.
Qualora si agisse per "sostituzione" invece il discorso cambierebbe notevolmente ,se pensi al patrimonio tecnico e strumentale che rischierebbe,come ha già rischiato,di andare definivamente perso.
Io faccio sempre una distinzione tra musica di tradizione e musica di ispirazione tradizionale,nella prima non ci vedo bene il basso acustico in sostituzione del putipù,nel secondo è ,a mio parere,auspicabile.
Come è auspicabile l'innovazione e l'apertura degli strumenti tradizionali verso più forme espressive,come dall'ltro canto lacquisizione da parte di strumenti "moderni"di repertori tradizionali(ma anche quì niente di nuovo se pensi a fisarmonica ed organetto)...ma si sà io sono quello che a più riprese ha affermato di desiderare che un domani quando si necessiterà di un percussionista si pensi ad un "tamburellista" in modo equivalente ad un "congadero"...Certo se il discorso cade sul "gusto" musicale,mi verrebbe da dire che un sintetizzatore non mi piacerebbe accompagnarlo quanto una mandola acustica e con tanto di pedaliera,ma queste sono opinioni personali.
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Re: strumenti "altri" nella musica etnica
[27-03-2007]
allora, provo a spiegarmi meglio con un esempio:
...ero in salento con degli amici, chiesi ad un ragazzo di accompagnare
la trantella del gargano con la sua chitarra (non era una battente) e lui
mi rispose che la tarant del gargano non si accompagnava con una chitarra
che non fosse battente, che la battente non doveva essere calabrese bensì
garganica, ma non quella di S. Giovanni Rotondo bensì di Carpino, e così via,
una squenza di pippe di carattere pseudofilologico/tradizionalista/ e chi più ne ha più ne metta....
...qualche anno fa, mi trovavo in uno studio di registrazione vicino Napoli,
con Andrea Sacco, che la maggior parte di voi conoscerà sicuramente,
avevamo dimenticato la sua battente in macchina, per cui prese
una vecchia Yamaha, che giaceva lì appoggiata ad un muro, ed
intonò una delle più belle versioni della muntanara che io abbia mai sentito.
In quel momento ebbi l'impressione che qualsiasi cosa fosse stata appoggiata a quel muro,
una fender stratocaster, un banjo, una chitarra bontempi, lui ne avrebbe fatto il suo ideale strumento di accompagnamento.
a buon intenditor....
M.
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Re: strumenti "altri" nella musica etnica
[27-03-2007]
"ho notato che i veri depositari di una cultura musicale VIVA si pongono meno problemi nello scegliere necessariamente uno strumento tradizionale"
è vero, l'ho notato perfino io (da semplice osservatore), è chiaro e lampante il caso dell'organetto, diversi suonatori di battente e di zampogna abbandonano i loro strumenti un poco alla volta a favore dell'organetto, più pratico, relativamente più piccolo e maneggevole e sopratutto non ha bisogno di essere accordato ! non si rompono le corde ! non si seccano le ance !
però ho anche notato che questo passaggio avviene con naturalezza e solo per caso, un amico che lo vende.., un parente che te lo lascia.. , nessuno di loro lo "sceglie" e lo adotta ..con premeditazione o dopo una consapevole ricerca, e me lo conferma il successivo passo su Andrea Sacco"...per cui prese
una vecchia Yamaha, che giaceva lì appoggiata ad un muro...",
ecco.. finchè succede per caso concordo che chiunque si scandalizzi o disapprovi lo fa solo per ignoranza, e colgo l'occasione per farvi notare che si tratta della medesima ignoranza che mostra chiunque compia questo "passaggio" solo per mettersi in contrapposizione con la tradizione o dimostrarne la sua inutilità, inconsistenza, o solo per un malriposto senso di "ribellione".. ecc..
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Re: strumenti "altri" nella musica etnica
[27-03-2007]
Il mondo è bello perchè è vario..io credo che i tuoi due esempi siano equivalenti....che esista una sorta di movimento fondamentalista è vero,ma io credo sia un bene finquando non ci si nasconda dietro una certa "Aura mediocritas" in cui molti si adagiano autoeleggendosi "Difensori" della tradizone....una volta diedi ad una anziana suonatrice, per suonare, un bendir; gli diede un'occhiata,e infilato il medio nel foro per il pollice cominciò ad eseguire un ritmo tipico delle mie parti.
Il giorno dopo le presentai un tamburello,che di certo ad una tammorra assomiglia più di un bendir,lo rigirò ,e,notando che non aveva la fessura, riporgendomelo mi disse "n's pò sunà, è rutt".
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