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Torna all'elenco argomenti | Mercoledi 11 Dicembre 2024

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Da: Damiano Nicolella 
(Martina Franca TA)
  Lo scetavajasse
[24-08-2013]  
Cari amici di alfonsotoscano.it,

con questo post vi voglio parlare di uno strumento poco considerato, eppure presente in tutto il Sud Italia: lo "scetavajasse" (letteralmente "sveglia cafoni) o, in italiano, "violino dei poveri". Avete notizie su di esso nella vostra area di provenienza? So che è diffuso in Calabria nella Locride, e l'ho visto suonare a Pagani alla Madonna delle Galline; era inoltre strumento preferito della buonanima di Pino Zimba.

Qui in Puglia viene generalmente costruito con due rami di ulivo su cui sono inchiodati i sonagli, ricavati da fondi di lattine; io quest'estate ho costruito un "tric-trac" (come viene chiamato qui a Martina) e ve ne fornisco una foto:




"Tric-trac" costruito da Damiano Nicolella



Da voi si usa? E' vero che è uno strumento di origine zingara? Attendo ulteriori notizie da voi.

Vostro Damiano

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Pagina 1

[1]   
Da: Pino Pontuali 
  Re: Lo scetavajasse
[25-08-2013]  
Ciao Damiano.
Circa una trentina di anni fa, pur in fogge diverse, l'ho visto usare in molte zone delle Marche (da Ancona in giù) dai gruppi spontanei dei "Pasquaroli" (gruppi che portano il canto della pasquella casa per casa) e da quelli del cantamaggio.
Purtroppo non ne conosco l'origine.

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[2]   
Da: quirino 
(Roma- Portuense)
  Re: Lo scetavajasse
[02-09-2013]  
Io l'ho visto suonare nelle Marche circa 7 anni fa sempre per il cantamaggio.

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[3]   
Da: Alessandro 
  Re: Lo scetavajasse
[02-09-2013]  
Vaiassa (anche Vajassa) è un vocabolo della lingua napoletana che originariamente ha il significato di "serva" o "domestica", più recentemente anche usato (sempre in ambito locale), come sinonimo di donna di bassa condizione civile, sguaiata e volgare, "sbraitante e rissaiola
Il termine vaiassa è ricordato nel nome di uno strumento a percussione popolare, dotato di sonagli, chiamato nella lingua napoletana "scetavajasse", ovvero "sveglia-vajasse".
(Wikipedia)


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