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Da: Ronna Paulina 
  Valore simbolico gestualità danze Campan
[18-09-2007]  
In un altro forum, Luca ha aperto un'interessantissima discussione che mi stimola ad aprirne, qui, una complementare ma diversa, soprattutto dedicata alla danza tradizionale in Campania. La domanda principale è la seguente: anche voi ritenete (come per esempio Annabella Rossi e Roberto De Simone) che la gestualità nelle danze popolari e tradizionali, in Campania, non sia casuale, ma
abbia un significato simbolico e magico? I due studiosi ritengono che spesso il tutto sia legato a un modo di concepire il sesso sempre associandolo alla morte e, nel libro che cito in calce, ne danno parecchi esempi, tra cui:

Andare costantemente avanti e indietro: è una spontanea manifestazione naturale, ma anche un gesto magico; ha contemporaneamente una simbologia sessuale e funeraria: tentativo o paura di passare una soglia che respinge continuamente (sia essa l'iniziazione sessuale che il mondo dell'aldilà), di comunicare col mondo dei morti o di morire; ritornare sui propri passi per l'angoscia che la morte o il sesso presentano.

Avvolgere l'altro in un cerchio sempre più stretto: a volte uno dei danzatori gira intorno all'altro come ad avvolgerlo in un'area sempre più stretta, entro cui possederlo; a parte il senso magico, sacrale e protettivo del cerchio , simbolo di ruota del tempo, sole, barriera contro le avversità, possesso e controllo dello spazio, questa gestualità ha anche un carattere sia sessuale (di corteggiamento, possesso) che di morte (come serpente che avvolge la preda fino a soffocarla); chi sta al centro e accetta, si compiace del corteggiamento; altrimenti può fuggire o tracciare uno spazio più largo per avvolgere a sua volta o cacciare via l'altro.

Avvolgere o svolgere una matassa: gesti riconducibili a quelle azioni tipiche di divinità legate alla vita e alla morte (come le tre Parche); voler sbrogliare una matassa o trovare una via d'uscita.

Camminare, danzare o correre all'indietro: se si arretra perché incalzati dal compagno, il gesto prende il carattere di debolezza, paura e fuga; in altri casi con tale gesto si vuole invitare qualcuno a seguirci e allora dev'essere la mimica facciale a chiarire tale carattere comunicativo; ...

Dondolare il bacino e oscillare il capo: liberarsi dalle tensioni che quotidianamente in modo maggiore implicano la testa e il sesso.

Dondolarsi (lateralmente o in avanti e indietro) è un movimento naturale e spontaneo atto ad esprimere la vitalità, ma rappresenta pure il movimento sessuale, il bisogno di essere protetti in un'immaginaria culla, tra le braccia di se stesso o in un mare senza fine, è accordarsi col moto rigenerante della natura; ha una funzione esorcistica atta a recuperare la vita di fronte alla fredda immobilità della morte.

Saltare: categoria magica, tipico gesto rituale dei "salii", sacerdoti di Marte inteso come divinità della vegetazione prima che della guerra: si salta per far crescere il grano; più alti sono i salti, più il grano cresce abbondantemente; ma il saltellamento continuo e leggero sembra imitare anche la pioggia come fecondante del suolo. In altri casi, ...

Setacciare: piegando le gambe e oscillando il bacino, il danzatore porta le mani parallelamente a dx e a sx come se avesse tra le mani un setaccio da farina; ora l'atto del separare la farina dalle scorie del grano è chiaramente nella tradizione un'azione legata alla morte: è infatti questa che sepra il corpo (crusca) dall'anima (farina); per questo nella tradizione la morte è anche rappresentata come mugnaio, vestita di bianco (infarinato) e alla morte sia associata la falce. Ma la stessa farina bianca è da considerarsi come sperma e il movimento oscillatorio è da ricollegarsi sia al coito, che alla fecondazione del suolo; infatti c'è da notare che nella danza in Campania appena si accenni all'atto di setacciare, immediatamente si divarichino le gambe e si entri in oscillazione anche con i fianchi. A livello sacrale, dunque, si rappresentano la morte e la rinascita della natura (si semina per ottenere la farina).

Spezzare la pasta: tipico nella danza campana, particolarmente delle donne: può essere la morte che spezza; ma ai maccheroni lunghi (che si gettano nella pentola duri e ne escono molli) è associata nella tradizione campana un'idea sessuale.
...

Che ne pensate? Quali sono le vostre osservazioni?

da CARNEVALE SI CHIAMAVA VINCENZO
ANNABELLA ROSSI/ROBERTO DE SIMONE
DE LUCA EDITORE, 1977



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Pagina 1

[1]   
Da: alfonso 
( )
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[18-09-2007]  
auguri

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[2]   
Da: kukurni 
(uaripari)
  Re: Valore simbolico gestualità danze Ca
[18-09-2007]  
"Saltare: categoria magica, tipico gesto rituale dei "salii", ..."
hahahahahaha!

conoscevo una donna che saltava dopo aver fatto sesso...per non rimanere incinta!
una donna molto speciale, che la famiglia ha deciso di far diventare "pazza" ma forse perchè era l'unica a dire la verità in una famiglia borghese che si fondava sull'Inganno. un po' triste, vero?

ma queste categorizzazioni sono un pochino delle "perversioni" tipiche degli antropologi? no?

è un poco faticoso immaginare che ogni gesto di una tammurriata sia carico di così tante implicazioni psicologizzanti!

più giro, più vedo e conosco e più mi convinco che musica, canto, danza popolare siano invece espressione di un sentire molto più immediato e diretto. dove riproduzione, sesso, vita, morte sono vissuti come elementi naturali del Tempo.

ma se poi pensiamo a van Gennep, che Bet ha recentemente scoperto, beh! appaiono nuove dimensioni e nuovi modi di guardare alle cose.

e la riflessione si sposta piuttosto sulla idea di dentro e fuori, sul concetto di limite.

chi è dentro? chi è fuori? ad esempio la ronda, è un chiaro esempio di dimensione spaziale ma anche temporale. ancora la ronda segna un limite, ossia nel marcare chi è dentro, separato da chi è fuori, indica anche uno stare al bordo.

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[3]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[18-09-2007]  
<ma queste categorizzazioni sono un pochino delle "perversioni" tipiche degli antropologi? no?...
è un poco faticoso immaginare che ogni gesto di una tammurriata sia carico di così tante implicazioni psicologizzanti!>
Eeeehhhh, era un pò questo ciò che volevo sapere da voi...

C'era una donna che saltava (all'indietro) tre volte dopo aver fatto sesso per non rimanere incinta, dopo andava a setacciare la farina, ad attingere acqua dal pozzo e spezzare la pasta, mentre la nonna arrotolava il gomitolo di lana come una Parca e il bambino andava avanti e indietro col carruòcciolo... Eppure...


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[4]   
Da: Tiziano 
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[20-09-2007]  
l'unico sesso che vedo in queste gestualità sono le "pippe" dei cosidetti studiosi colti della materia, che a mio avviso sono un po' acorto di argomentazioni

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[5]   
Da: kukurni 
(uaripari)
  Re: Valore simbolico gestualità danze Ca
[20-09-2007]  
hahahahahaha Tiziano!

bingo! l'hai detta nei termini giusti!

vorrei anche io essere capace di dire le cose così in modo diretto.

anche se il mio messaggio era in qualche modo un po' involuto, era questo che intendevo dire!

in conclusione: godiamoci lo spontaneo e il diretto che la musica popolare - musica, canto, ballo, le tradizioni, il mangiare!, il bere, ecc. - ci riescono ancora ad offrire in un mondo che sempre più diventa irreale, impalpabile.....inconsistente!

mi sta bene trovare delle connessioni, dei significati reconditi, ma non sono daccordo ad imprigionare tutta questa creatività in categorie staccate dalla "vita reale e concreta" come se tutti vivessimo in un ambiente asettico e fuori dal tempi e dai luoghi!

VIVA il profumo della vita e tutto quello che comporta!



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[6]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[20-09-2007]  
Secondo il mio parere, la parola è: “discernimento”. Cioè, ho un grande rispetto per il lavoro del Maestro De Simone e mi rifiuto di archiviare la gestualità delle danze popolari campane come vuota di significati comunicativi, come casuale, strampalata, campata in aria. Nello stesso tempo: non riconosco “tutti” quei precisi significati, per di più ricondotti quasi ossessivamente ed esclusivamente a sesso e morte. Concordo con voi, nella vita reale e quotidiana balliamo e godiamo con spontaneità, così come mangiamo e beviamo, e come dice Tiziano, senza farci troppe seghe mentali.
Però... ci può essere il tempo per danzare in modo spontaneo e diretto e il tempo per riflettere “sul” linguaggio della danza? Secondo me sì. E’ un pò come mangiare. E’ vero, quando mangio mi dico: “Mmmmmmmmmmhhh, che bel gelato goloso! Ora me lo gusto a poco a poco..” . Posso anche evitare di pensare (per non farmelo andare di traverso) che contiene (che ne so?) i trigliceridi, i grassi, gli zuccheri, ... ma ciò non toglie che su un libro del nutrizionista questi ci siano. E che nei friarielli ci siano le vitamine, nelle salsicce le proteine, negli spaghetti i carboidrati, ai quali io non penso (beh, diciamo, CERCO di non pensare... poi sapete la dieta bla bla bla...) nel pasto della vita quotidiana, reale e concreta.
(E ringraziate Iddio che non abbia fatto l’esempio di un’altra pulsione primaria anzichè quella della nutrizione)
Anch’io, quando danzo non faccio analisi e penso a divertirmi e a godermi il profumo della vita, come così bene evidenzia Kukurni.
Quando ci rifletto su, però, nella gestualità, negli sguardi, nelle posture, io ci vedo qualcosa: gesti desunti dal lavoro e dalla vita contadina (spezzare la pasta, setacciare, tirare l’acqua dal pozzo, mietere, cogliere la frutta dagli alberi...); espressione e comunicazione di: gioia, spontaneità, divertimento, energia vitale...; approccio, avvicinamento, ricerca della giusta intesa e sintonia, sensualità, sì a volte anche il gioco di corteggiamento, fuga, rifiuto o accettazione, non si può negare quest’aspetto, così come non lo si può considerare come l’unico; ma anche sfida, competizione, a volte aggressività, durezza (anche a seconda delle differenze stilistiche locali).
Ecco, tento di esercitare la virtù del discernimento e di farmi un’idea mia, prendo gli insegnamenti degli antropologi “cum grano salis”, ma cerco di non buttar via il bambino con l’acqua sporca...

E siccome, oltre al tempo per la danza e quello per riflettere su di essa, c’è anche il tempo per parlare e quello per tacere, finalmente buon per voi taccio, vado a preparare la porrata con cacio e uova e la parmigiana di melanzane perchè con tutta questa meta-danza lo stomaco di Remì non si riempie.

Ma aspetto altri pareri, eh?...




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[7]   
Da: Avvocatista 
(Lucania)
  Re: Valore simbolico gestualità danze Ca
[20-09-2007]  
Io non lo so e credo che nessuno sappia con certezza se certi gesti, certe posture, certe figurazioni esprimano dei concetti, dei messaggio oppure no.

Di sicuro alcune forme di danza - ad esempio quella indiana - trasmettono concetti, basta vedere i loro manuali.

Quello che suggerirei, però, è di aguzzare la vista e aprire le orecchie quando si assite a questi riti, più che leggere libri di corelologia. Soprattutto occorrerebbe guardare e ascoltare gli spettatori più che i ballerini e si scoprirebbero un sacco di cose.

Personalmente in questo modo ho scoperto come si valuta, ad esempio, un buon suonatore da uno scarso, o una buona fronna da una scarsa.

Ascoltando i commenti più che il loro oggetto.



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[8]   
Da: kukurni 
(uaripari)
  Re: Valore simbolico gestualità danze Ca
[20-09-2007]  
veramente non resisto!

secondo me il gesto nella danza popolare deriva dalla pratica delle persone che la ponevano in essere.

voglio dire che sicuramente la gestualità ad esempio nella tammurriata derivava da azioni e da gesti abituali del quotidiano e talmente abituali da venire forse inconsciamente riproposti.

esempio, il mancino che istitivamente prende o si scosta i capelli dal viso con la sinistra.

quindi si perchè no, ritrovare dei valori simbolici nella gestualità. Basti pensare al linguaggio del corpo, ai messaggi subliminali che si danno con gesti semplici come accavallare le gambe seduti o nervosamente toccarsi le mani durante una conversazione, ecc.

a maggior ragione allora si potrebbero ricercare dei significati nella gestualità della danza.

ma non riesco ad accettare una visione della danza tradizionale che passi solo attraverso una lettura così meccanicistica! che ne da' una interpretazione così riduttiva.

in quanto popolare, tradizionale, è per me più libera, diretta e istintiva ossia si arricchisce di gestualità che sono espressione di godimento, di intensità, di benessere o di malessere a seconda delle situazioni.
ed infatti abbiamo già discusso sul fatto che sul palcoscenico perde di forza, che le cosiddette "ballerine" non hanno senso e rappresentano un riproduzione sfalzata di quello che invece è la danza all'interno del rito o del contesto reale in cui è nata e si è sempre espressa.

infine per quanto riguarda il punto sollevato da avvocatista sulla danza orientale, o meglio quella indiana, ogni gesto e ogni singolo movimento delle mani, delle gambe, dei piedi, degli occhi, è strettamente codificato.
i ballerini studiano per anni ed anni sia la tecnica e il significato che le scritture sacre, ma la danza è preghiera. La danza inizia con un "namaskar" al dio e termina allo stesso modo. Ossia la danza è dedicata al dio ed è un atto sacro e come tale è vissuto.

qui nulla è lasciato, intendo nella gestualità, alla emozione. l'emozione si esprime nella intensità, nella fluidità e nell'uso del linguaggio dei "mudra" ossia di quei gesti codificati e che danno vita ad una immensa
gamma di possibili combinazioni.

mi dispiace il topic è tosto! e non è facile parlare di queste cose in punta di piedi! abbiate pazienza!

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[9]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[21-09-2007]  
Avvocatista ha scritto: <Soprattutto occorrerebbe guardare e ascoltare gli spettatori più che i ballerini e si scoprirebbero un sacco di cose.> Concordo e accetto il tuo suggerimento, un pò già lo faccio di mio, spontaneamente, ma aguzzerò maggiormente vista e udito e poi... continuerò a "vedere" anche con il cuore... perchè a volte non si tratta di "concetti" che si presentano al cervello, ma di "emozioni" che si trasmettono . Ed è vero che nessuno può sapere di preciso, sono tutte ipotesi o intuizioni soggettive. Ciao!


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[10]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Valore simbolico gestualità danze Campan
[21-09-2007]  
Kukurni ha scritto: <veramente non resisto! mi dispiace il topic è tosto! e non è facile parlare di queste cose in punta di piedi! abbiate pazienza! >
Kukurni, cara amica, e perchè mai dovresti trattenerti? Per quanto mi riguarda, erompi, erompi pure!
E perchè dovresti dispiacerti di esprimere le tue opinioni con la consueta straordinaria vitalità e la feconda pienezza che sempre troviamo nei tuoi scritti e che senz'altro sono specchio di quelle che permeano anche il modo in cui vivi la realtà del mondo? Qualsiasi cosa questo "tosto post" t'ispiri, hai il pieno diritto di comunicarlo al forum secondo il tuo stile e noi il pieno piacere di leggerti e continuare a confrontarci!
Vai Kukurni, scatena l'estasi della guerriera la cui spada non prova rimorso! (beh, non esageriamo...)

Un abbraccio.

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