in questa piazza puoi dire quello che vuoi senza bisogno di
registrazione/iscrizione, qui ci si incontra per
fare quattro chiacchiere oppure per spaccare il pelo in quattro,
come preferisci...
resta inteso che se ti metti a rompere le scatole i tuoi interventi
verranno cancellati senza pietà, e questo vale in particolar modo
per coloro che scelgono di rimanere anonimi pur usando uno
pseudonimo
Non dite a mia madre...
[25-04-2007]
...Non dite a mia madre che ballo la pizzica, lei mi crede ballerina di Irish Dance in un bordello emiliano!
Questo mi è venuto in mente, leggendo la presentazione che i Pandemonio, un gruppo di musica folk "altoitaliana", hanno voluto scegliere per convincerci ad acquistare il loro CD:
"Non è la solita pizzica o tarantella, ma finalmente qualcosa di DIFFERENTE!"
Che significa? Che bisogno c'è di creare queste contrapposizioni, per la propria affermazione? Che contributo aggiungerebbe alla creatività scrivere, rovesciando i termini: "Non è la solita cosiddetta musica "celtica", che ormai ha stufato, ma finalmente ecc ecc?"
Che sia ben chiaro: sia da parte "celtica" che da parte "pizzicagnola", qualcuno furbescamente ha ravanato negli ultimi anni in maniera commerciale e vampiresca in una musica e cultura che ha millenni di storia alle spalle, solo per "consumarla" finchè tirava, senza rispetto, senza attenzione,... E questo fa dire: "Finalmente qualcosa di diverso, non se ne poteva più"
Qualcuno invece ci ha creduto e ci crede, ha studiato per anni con passione strumenti quali la chitarra battente, la lira, l'organetto diatonico, la zampogna..., non ha imparato 5 brani in croce dai CD, ma ha assorbito le tradizioni magari recandosi "in loco", presso le (poche) feste popolari ancora vive e non commerciali, a contatto diretto con i (pochi sopravvissuti) "portatori di tradizione" e magari leggendosi testi di antropologia musicale...
Ma ricordiamoci che il linguaggio può essere usato per avere un impatto sulle emozioni utile o dannoso; le parole possono confonderci e limitarci oppure sostituire una convinzione limitante con una prospettiva che offra un numero maggiore di scelte. Il linguaggio non si limita a rappresentare la nostra esperienza, ma la “incornicia”. I Pandemonio potevano evitare di svalutare o sminuire il valore storico, artistico, sociale, creativo ed emozionale della musica del Sud Italia, ma semplicemente dirigere l’attenzione sul focus positivo della loro proposta. Perchè non ci sia contrapposizione, ma integrazione: a noi piacciono l'una e l'altra musica, ed altre ed altre ancora che ugualmente "ci risuonano dentro" e riescono a regalarci emozioni.
Naturalmente, non voglio gettare la croce su un'unica frase estrapolata, ma essa ci consente una riflessione più ampia e generale; e, come per magia, oggi apro "Il Salvagente" del 12-19 aprile 2007 e, nell'articolo di Luisella Costamagna, leggo una riflessione sulla “scorrettezza nella concorrenza, di pubblicità che si rivolge ad un immaginario piccino, che sottovaluta l’acquirente e lo disprezza, riducendolo a bassi istinti, a molle primarie, a riflessi pavloviani” ...
Che ne pensate?
Re: Non dite a mia madre...
[26-04-2007]
Mmm ROnna lo spunto è come al solito irresistibile,tutavia mi asterrei,Io, dal commentare sui pandemonio perchè non ho ancora avuto il piacere di ascoltarli...e di conoscerli.
Per quanto riguarda il discorso "la nuova pizzica/tarantella" è un argomento vecchio in realtà,specchio di una sottocultura dilagante fatta da appassionati di un "atmosfera" musicale e che identifica in un'unico atto condensatorio gonnelloni, battente e litri di vino.All'interno del quale qualcuno appunto:"ha imparato 5 brani in croce dai CD".
In questi casi,e data l'eccedenza di offerta, si sente l'esigenza di "far entrare del proprio" all'interno della realizzazione dei brani e questo dà,legittimamente,la sensazione di aver apportato una novità.
Se questa novità consiste in una miglioria è da definire di caso in caso.
ma questo è spesso disconfermato da chi ha "Assorbito le tradizioni magari recandosi "in loco", presso le (poche) feste popolari ancora vive e non commerciali, a contatto diretto con i (pochi sopravvissuti) "portatori di tradizione" e alla pratica di chi che,nel migliore dei casi,a volte semplicemente riportando le proprie sensazioni,osserva come vi sia una evidente componente soggettiva,data dall'appartenenza a quei linguaggi(plurale),che permette di esprimersi a parole proprie avendo un bagaglio linguistico non stereotipato,anche quando così si presenta allo spettatore meno attento.
Io non credo si possa fare della nuova pizzica/tarantella,ma è possibile,e forse necessario,che si usino i mezzi propri della cultura musicale etnica di cui siamo ricchi per dire nuove cose,anche se con parole antiche.(lo sò che l'ho già scritta dall'altro lato quest'ultima frase)
P. S. sull'ultima parte del tuo intervento ci sarebbe da parlare per pagine,e ,a causa della mia incommensurabile pigrizia,mi trattengo dallo scrivere....ma non dal pensare.
Re: Non dite a mia madre...
[26-04-2007]
Veda Cara Ronna,
lei è la solita comunista, illiberale e illiberista.
Lei è vetusta, vive in un mondo che non esiste più. Ma perchè non si lascia andare. Perchè oppone resistenza ai tanti bellissimi programmi che la TV le offre: il Grande Fratello, La Fattoria, TG4, Porta a Porta,...
Lei non ha capito che la contrapposizione è fonte di reddito, di consenso e di mercato.
Mi consenta, l'Italia non fa ricerca scientifica, non produce più manco una cibatta. Come pensa di impiegare giornalisti, poliziotti, magistrati, politici, pubblicitari, esperti di marketing, ecc...?
Le parole devono confondere. Pensi alla parola Flessibilità, non è forse meglio di precariato? Worldmusic non è forse più esotico e commerciale di "Musica popolare"?
E poi, mi consenta, noi non sottovalutiamo il Consumatore. Noi amiamo il consumatore, ma il Consumatore è come un bambino, deve essere guidato, educato. Noi spendiamo miliardi di euro per educarlo. Agiamo sui suoi bassi istinti (il sesso, l'autostima, l'edonismo, ecc...) solo per illuminarlo. Non è colpa nostra se il Consumatore ha solo "bassi istinti".
Gli insegniamo come votare correttamente, chi amare e chi odiare. Cosa acquistare, cosa vedere in TV, come pensare, come vestire, cosa ascoltare.
Pensi che bello, siamo riusciti a far diminuire i consumi alimentari (+ salute per tutti) soprattutto per i pensionati e far aumentare i consumi di beni voluttuari. Sa che in italia ci sono più telefoni cellulari che persone?
E che dire della Notte della Taranta? Pensi che adesso stiamo già organizzando, a Locri, la "Notte della tarantella calabrese" diretta da (omissis). Non è fantastico?
Abbiamo proibito le scene di sesso in TV (almeno quelle non a pagamento) e le abbiamo sostituite con belle scene di guerra, scannamenti, decapitazioni, proprio come i videogame tanto cari ai nostri pargoletti.
Non è fantastico tutto ciò?
Venga a trovarmi ad Argore, la porterò, mano nella mano, a visitare il mio bellissimo parco e le mostrerò "qualcosa di DIFFERENTE".
Re: Non dite a mia madre...
[26-04-2007]
...non vedo l'ora. Ne approfitterò da giugno, cioè da quando, grazie a lei e ai suoi degni "antagonisti per caso", dopo 35 anni di lavoro, verrò "tagliata" come un ramo secco, sarò in vacanza per sempre, PER SEMPREEEEEEEEEEEEE.... (ma senza stipendio e senza pensione, però io dico così solo perchè non ho studiato programmazione neurolinguistica e quindi non so come ridefinire in positivo quest'ultima realtà in una cornice-risultato o cornice-feedback anzichè lasciarla nella sua squallida sgradevole cornice-problema che, convengo, sarà sgradevole solo per me), perchè tanto a che servono nella sua bella Italia le biblioteche scolastiche?
Come vede, magari non sono comunista, ma flessibilissima e precarissima sì!
Re: Non dite a mia madre...
[27-04-2007]
Egregia Signora,
non deve usare questi termini, mi spaventa tutti gli elettori.
Lei non verrà tagliata come un ramo secco. Lei è una "protagonista attiva della globalizzazione".
E poi, pensi a come sarà bello passare in completa liberà le sue giornate davanti alla TV, al digitale terrestre.
E poi, basta con le biblioteche scolastiche! Ma chi ci va più? Pensi che io non ci sono mai entrato, eppure, sono bello come il sole, colto come coso, come si chiama..... Ah sì, Marcello dell'Otre.
Pensi che io, per acculturarmi, guardo tutti i quizzz di coso, come si chiama, grappa bocchino,.. Ah sì Michele Buongiorno.
Purtroppo, però, sono certo che questi stalinisti al governo non le consentiranno di divenire una "protagonista attiva della globalizzazione".
Quindi si rassegni a passare altri lunghi anni in quel posto polveroso e inutile dove sicuramente non fa altro che pensare a quella roba primitiva....come si chiama..... a sì, alla cultura.
Roba inutile, primitiva, non televisizzabile nel "prime time" perchè il product placement dei proteggi slip non è fittabile con la brand image dei nuovissimi nonserveauncazzomalocomprolostesso.
Re: Non dite a mia madre...
[14-05-2007]
Se Silviuzzo me lo consente vorrei tornare sulla "nuova pizzica o nuova tarantella". Effetto della new age! Sempre di "new" si tratta.
Una cosa che ho constatato ormai da tempo andando in giro per le piazze è che il pubblico giovanile non ci sta a rimanere lì fermo ad ascoltare. Vuole muoversi ... partecipare ma a modo suo. Qual'è questo modo ? Sicuramente non corrispondente al contenuto o significato della danza proposta.
Ma la corrispondenza del significato della pizzica o della tarantella non c'è neanche da parte dei gruppi che la propongono. Il concetto della proposta di fidanzamento nella tarantella (per dirne una) si perde nel momento in cui ci si esibisce su di un palco. Ma questo lo abbiamo già detto e ridetto a proposito di musica etnica e contaminazioni.
Torniamo ai giovani: li tieni fermi solo se li leghi. E' giusto ... è l'età. In tempi di tecnologia avanzata sono come trottole ... avete notato come utilizzano i cellulari ? (Es. mia figlia scrive 10 messaggi nello stesso tempo in cui io ne scrivo uno). Idem per il computer. E i messaggi pubblicitari? Avete notato come scorrono in televisione ... altro che carosello! Insomma ... si va velocemente.
Torniamo al tema: mentre la tarantella (come tutti i prodotti folclorici) rispondeva ad una precisa (o più) funzione ora rappresenta un semplice pretesto per muoversi.
DA FUNZIONE A PRETESTO
Difatti mentre suoniamo una pizzica o tarantella i ragazzi sotto il palco ballano. Sarei ipocrita se dicessi che la cosa mi disturba. Anzi a volte siamo noi stessi che li incitiamo perchè è comunque un segno di partecipazione al concerto e quindi di buona riuscita dello stesso. Ma onestamente devo dire che i loro movimenti non "ci azzèccano" proprio con le danze sopra citate. Avete visto come fanno ? Si prendono a spintoni rischiando anche di farsi male.
Quindi ben vengano le scuole ... (non ti preoccupare non dirò niente a tua madre) ben venga l'approccio culturale.