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Metafore, ambiguità e doppio senso
[22-03-2007]
Chi non ha mai giocato al "cucuzzaro" !!!?
Si sa, chi sbagliava pagava il pegno: le donne solitamente davano in pegno fermagli per capelli ( un tempo quasi tutte usavano le trecce ), catenine, anelli, ecc., gli uomini cinghie, cappelli, fazzoletti ecc. Per riavere l’oggetto ipotecato bisognava attenersi alle disposizioni del "cucuzzaro" : baciare una persona speciale, compiere un gesto imbarazzante, commettere un’azione rischiosa, recitare uno scioglilingua o rispondere esattamente ad un indovinello.
Ed erano proprio questi ultimi che procuravano nei parcecipanti al gioco le risate più fragorose.
Emergeva spesso nelle loro enunciazioni una forte caratteristica di AMBIGUITA' E DI DOPPIO SENSO.
Scopo dei continui riferimenti "sessuali" negli indovinelli era quello di riderci sopra nel momento in cui venivano pronunciati dagli intrattenitori di turno. Era questo un modo per trascorrere ore liete e rinfrancarsi dal pesante lavoro della giornata. A parte lo scopo di divertire adulti e bambini, uomini e donne, essi erano un ottimo pretesto per organizzare delle competizioni.
Le metafore "piccanti" che essi presentano non sono solo, a mio avviso, creazioni simpatiche e piacevoli, ma sono ulteriore dimostrazione di come la saggezza popolare è grande e si esprime anche attraverso questi brevi componimenti, unitamente ai proverbi, agli scioglilingua, ai canti, ai racconti ecc....!
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