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Torna all'elenco argomenti | Mercoledi 24 Aprile 2024

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Da: Alfonso 
  evoluzione/tradizione nella costruzione della battente
[07-03-2007]  
Ammesso che interessi a qualcuno, vorrei dire la mia OPINIONE su: Come si fa a fare una cosa “secondo tradizione”:

All’appropinquarsi del Natale nel Cilento si usa fare un dolce che si fa solo in quell’occasione, le pasticelle, per farla breve una specie di tortello fritto ripieno di una pasta dolce.

Quello che caratterizza questo dolce sono TRE COSE: la forma rotonda, l’esistenza di una farcitura e il metodo di cottura (frittura), ebbene, pur rispettando queste TRE COSE, da un paese all’altro del Cilento non si vedono due pasticelle uguali, e anche nello stesso paese c’è differenza fra la quelle fatte da una famiglia e quella di un’altra,

anzi, siccome è usanza sotto Natale scambiarsi questi dolci e quindi ci si ritrova con la credenza piena di pasticelle di ogni provenienza, un pranzo di Natale non è tale se arrivati al dolce non si comincia il gioco di “indovina di chi è la pasticella !” , e quindi giù ipotesi, scommesse, illazioni ecc..: “questa è di zia Catarina!” perchè si sentono le pere cotte ! , “questa viene da Torchiara, solo loro ci mettono le castagne !” oppure “quella è di commare Rosina” è bianca come la faccia sua ! oppure “questa è di montagna” (cioè dei paesi lontani che non guardano sul mare..), salvo inorridire davanti a qualche “esemplare” cotto al forno anziché fritto.. (sperimentazione/contaminazione..)

e allora se gli ingredienti e il risultato sono diversi mi chiedo, dov’è la tradizione ? è semplice: nel rispettare le TRE COSE ma soprattutto nel rigore DEL METODO, cioè nel procedimento usato per arrivare al risultato.
Mi spiego: per fare la farcia delle pasticelle non mi faccio arrivare le nocciole da Benevento né le prungne dalla California, uso i prodotti locali, quindi se sto a Torchiara ci metto le castagne, se sto a Acciaroli ci metto i pinòli, SI E’ SEMPRE FATTO COSI’ eppure le pasticelle vengono sempre diverse, perché i prodotti cambiano, le colture pure, se un’anno mi regalano le noci ci metto le noci ! ma allora dov’è la tradizone, ergo:

se mi faccio arrivare le prugne dalla California commetto una “contaminazione”, se ci metto le noci che mi hanno regalato “sto rispettando la tradizione”, LA TRADIZIONE E’ SOPRATTUTTO NEL RISPETTO DEL METODO, E QUESTO PERMETTE LA NATURALE EVOLUZIONE.

Ecco che non c’è nessuna contraddizione tra tradizione ed evoluzione, anzi vanno a braccetto, la tradizione si evolve da sé, è in continua evoluzione, fare le cose secondo tradizione non significa farle UGUALI ma farle con METODO UGUALE, se non fosse così oggi Marcello Vitale suonerebbe la “mascella di cavallo” e Alessandro Mazziotti studierebbe ancora il suono della sua panza durante la digestione.

Questa premessa era per riallacciarmi al discorso sull’uso del compensato nella costruzione delle chitarre battenti, secondo il mio (sopraillustrato) modo di pensare, chi negli ultimi decenni ha realizzato chitarre battenti in compensato, non ha fatto altro che rispettare la tradizione che prevede che queste si facciano con il legno disponibile, delle proprie zone e comunque nelle proprie disponibilità, non credo che i falegnami/liutai si facessero spedire le tavole armoniche di abete della val di fiemme COME INVECE SI FA OGGI, e sono questi che, secondo me E AL DI LA’ DEI RISULTATI CHE POSSONO ANCHE ESSERE ECCELLENTI, non rispettano la tradizione (ammesso che gli interessi farlo..)


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[91]   
Da: Alfonso 
  Re: evoluzione/tradizione nella costruzione della battente
[28-11-2009]  
bene, ecco un altro punto di vista, si nota abbastanza bene la spezzatura della tavola armonica e la diversa inclinazione dei due manici, dovuta all'assenza della tastiera nel manico-battente ed alla diversa altezza dei ponticelli






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[92]   
Da: Nanuccio 
(Bari)
  Re: evoluzione/tradizione nella costruzione della battente
[11-06-2010]  
Ciao a tutti, riprendo la discussione con una domanda.
C'è una differenza, che non sia solo estetica, fra una paletta simil barocca o simil classica?
Ultimamente sto vedendo un po' di battenti con la tipica paletta della chitarra classica, ovviamente a 10 corde.. Voi quale preferite? Cosa che ne dite?



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[93]   
Da: Alfonso 
  Re: evoluzione/tradizione nella costruzione della battente
[28-04-2011]  
caro Nanuccio, visto che non l'ha fatto nessuno tento di rispondere anche se con ritardo:

la differenza sostanziale mi pare ovvio che sia dovuta al diverso tipo di chiavette che devono ospitare le due palette, ossia i bischeri nella barocca e le tipiche meccaniche da classica nell'altra

credo che più di qualche costruttore adotti la paletta della chitarra classica per vari motivi, uno protrebbe essere per comodità e praticità ossia perchè un manico così sbozzato può essere all'occorrenza usato indifferentemente (ma con gli opportuni accorgimenti) sia per una chitarra classica che per una battente

un'altro dei motivi potrebbe essere che clienti e costruttori tendono sempre più ad abbandonare i bischeri in legno a favore delle meccaniche metalliche, e questa tendenza unita al fatto che NON ESISTONO SUL MERCATO europeo MECCANICHE PER BATTENTE fa si che si propenda per la paletta classica ossia quella con le asole

la paletta poi è una delle poche cose in cui ci si può sbizzarrire, per esempio ti posto la foto di una paletta da me costruita, simile alla "classica"

non si scandalizzino i puristi alla vista di questa paletta "fuori norma", l'importante è non tentare di spacciarla per una "copia" di battente tradizionale di un'epoca o di una località, se non di quelle (epoca/località) che stiamo vivendo..








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[94]   
Da: alfonso 
  Re: evoluzione/tradizione nella costruzione della battente
[03-07-2012]  
e meno male che c'è qualcuno che contribuisce a ricordare che questo è il forum de "il sito della chitarra battente" e non solo di organettari e zampognari e friscarulàri orfani di sito.. :)

non so a voi ma a me i capolavori di Pasquale Scala, come quest'ultimo appena sfornato, mi lasciano senza fiato






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