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Torna all'elenco argomenti | Venerdi 31 Marzo 2023

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Da: AndreaP 
(Roma)
  Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[28-02-2007]  
Cari Amici

sarei davero curioso se qualcuno tra i visitatori della "chiazza" si prodiga per utilizzare strumenti della musica trdizionale ncome ciaramelle, zampogne, chitarre battenti, organetti, tamburelli e quant'altro all'interno di musiche "altre", cioè non unicamente legate agli stili ed alle modalità della musica tradizional /popolare..

Fatevi sotto!

Un abbraccio a tutti

Andrea

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[31]   
Da: Venerato Salvatore 
(kalukapu)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[01-03-2008]  
Non ricordo Francesco Loccisano che chitarra abbia,se non erro una Costantino De Bonis,però ricordo benissimo alcune modifiche fatte fare personalmente, la più sostanziale è la distanta dei tasti più corta del normale dal 7/8° in poi...








Qui si vedono bene i tasti spostati...

Saluti
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[32]   
Da: Alfonso 
(grande lucania)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[01-03-2008]  
grazie Salvatore, la trovo molto bella, mi piace !! ma scusa non ho capito bene la modifica, è stata fatta perchè risultava scordata o per qualche esigenza particolare di accordatura ?!?

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[33]   
Da: Venerato Salvatore 
(kalukapu)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[01-03-2008]  
Il motivo preciso non lo so, mi avevano accennato a delle accordature particolari, ma non ho altri paricolari...

Salvatore

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[34]   
Da: Alessandro 
(Bisignano)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[01-03-2008]  
Ciao a tutti. Sono di Bisignano. Qualcuno sa se la chitarra suonata da Francesco Loccisano a San Remo, durante la sua esibizione con Eugenio Bennato, è stata realizzata da Costantino o Vincenzo De Bonis? Grazie

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[35]   
Da: Marcello 
  Re: Strumenti tradizionali all'interno d
[01-03-2008]  
Franceso ha fatto sostituire la tastiera.
la tastiera è rialzata rispetto al piano, poi ha sostituito
i piroli con le meccaniche. la chitarra ha il telo molto alto ed è
più pesante del normale, il peso è abbastanza sbilanciato verso la paletta.




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[36]   
Da: Marcello 
  Re: Strumenti tradizionali all'interno d
[01-03-2008]  
dice che lo ha fatto per irrobustire il manico
e perchè si trova anche meglio, è chiaro che questa
modifica comporta anche la riorganizzazione dei tasti, i segni
si riferiscono probabilmente ad un tentativo precedente rivelatosi
scorretto.

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[37]   
Da: Valerio  
(Perugia)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno d
[02-03-2008]  
Rispondendo ad Andrea Piciconi...io personalmente suono tutti i generi con il mio tamburello, èartendo dalla popolare, fino a tutto quello che riesco ad "accocchiare" come ritmi..
naturalmente non facendo un ritmo di pizzica su un altro genere ma cambiando ritmi..poiche' bisogna ricordare,sempre a parere mio..che chi suona una tammorra o un tamburello non suona la pizzica o la tammurriata, suona un tamburello o una tammorra, con le quali fa la pizzica e la tammurriata..e tante tante altre cose!...si deve sperimentare sullo strumento cercando sempre nuovi ritmi e nuovi modi di suonarlo!


Valerio

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[38]   
Da: gianluca zammarelli 
(roma)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[05-03-2008]  
riguardo alla chitarra di Loccisano...
oltre al giudizio sul mettere mano a uno strumento concepito in un modo, per farlo diventare una chitarra, non capisco perchè, per fare musica in Italia, bisogna sempre confondere le carte. Se a me serve una chitarra, uso una chitarra, se a me serve un basso uso un basso, se mi piace una battente come oggetto, la appendo in camera, se uso un tamburello lo suono come si suona un tamburello, insomma....la chitarra battente non è certo estranea alla chitarra ma ha una sonorità sua particolare e una tecnica (tante tecniche) che hanno un senso, sicuramente rialzare la tastiera modifica il suono, sicuramente cambiare il calibro delle corde la fa diventare una viola brasileira o una 12 corde folk...io personalmente i migliori risultati espressivi ed esecutivi li ho avuti con 4 corde singole (senza scordino), inoltre mettere lo strumento della tradizione in musica altra è un problema più della testa del musicista che dello strumento, ma a San Remo la chitarra battente era l'equivalente di un pantalone alla zuava da pastore abbruzzese, con fazzoletto al collo.

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[39]   
Da: Andrea Piccioni 
(Ronciglione)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[10-03-2008]  
Caro Valerio

grazie della tua testimonianza.

Su un particolare però mi permetto di dissentire.... quando affermi che si DEVE sperimentare... amio aviso la ricerca è personale e strumenti come il tamburello, la zampogna, la battente o altri, "travalcano" l'individuo in quanto la loro storia è talmente lunga da rendere impossibile sapere cosa ci si faceva anche solo 100 anni fà, figuriamoci 200, 300 o 1000 o 2000.... (il tamburello anche di più!)

Suonare la musica radizionale non è affatto semplice, ancor meno sminuente....Suonare un ballittu siciliano o un saltarllo marchigiano è una delle cose più complicate che si possano immaginare!

D'altra parte a mio modesto avviso un corretto lavoro i sviluppo sul tamburello non può assolutamente prescindere da una conoscenza il più ampia e corretta possibile delle tecniche tradizionali italiane... poi si può anche suonare il tamburello come una kanjira indiana o un riqq arabo, ma all'italiana suonerà sempre meglio!

Grazie ancora e buon lavoro!

Andrea Piccioni

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[40]   
Da: luciano pellegrini 
(chieti)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[24-01-2012]  
LA ZAMPOGNA FUNKY

Mercoledì 4 gennaio, alle ore 19, all'auditorium delle Crocelle, si è effettuato il Concerto della Zampognòrchestra di Chieti .
La "Zampognòrchestra" è formata da quattro musicisti:
GIUSEPPE "SPEDINO" MOFFA, ALDO IEZZA, ANTONELLO DI MATTEO,CHRISTIAN PANICHELLA e nasce dalla voglia di sfruttare al massimo le sonorità della zampogna, uno strumento molto limitato melodicamente e armonicamente, ma nello stesso tempo senza eguali.
Incuriosito ho partecipato al concerto per rendermi conto del repertorio che veniva proposto suonato dalle zampogne e ciaramelle.
Alla fine del concerto sono rimasto... direi... confuso, perplesso perché la musica proposta è stata per me trasgressiva.
Non ho da criticare i validissimi musicisti e professionisti che hanno offerto tutta la loro competenza e conoscenza degli strumenti, ma utilizzarli nella musica :
classica – funky (originale n.d.r.) - leggera, mi ha lasciato pensieroso.
La novità trasgressiva di questi semplici e nobili strumenti probabilmente deve essere digerita, trovandoci in un sistema di un pacifico e laborioso equilibrio fra tradizione e innovazione.
L'auditorium delle Crocelle non l'ho mai visto così pieno, c'era un pubblico da stadio che ha applaudito i musicisti calorosamente ad ogni esecuzione.
Per verificare se il mio “imbambolimento” era isolato, ho parlato con alcuni amici della altra associazione di zampognari, ACCADEMIA dei TRANSUMANTI degli ABRUZZI – ( Ac.T.A.) ) e la loro risposta non poteva che coincidere con la mia e con altre persone che frequentano concerti musicali nella città, ed anche loro sono rimasti disorientati dall'evento.
E' una novità giovanile che può non essere accettata, ma parliamo brevemente della ciaramella e la zampogna.
La ciaramella o pipita o oboe popolare è uno strumento musicale popolare.
Diretto antenato dell'oboe, mantiene la sua forma più antica; è costruito in un unico pezzo dalla linea molto semplice, con cameratura fortemente conica ed una grossa campana che gli dà un suono molto aspro e potente, quasi da tromba.
Raramente è suonata come strumento solista.
Generalmente si suona assieme alla zampogna.
La zampogna è uno strumento a fiato di origine pastorale ed ha poche possibilità armoniche e melodiche.
La zampogna è l'unico strumento che suona in modo naturale, non c'è ferro o plastica ...
Si pensa che sia nata dall'accostamento di due ciaramelle alle quali nell'età dell'Impero Romano è stato aggiunta una riserva d'aria tramite un otre .
Successivamente,nel Medioevo, saranno aggiunti i bordoni - (meccanismo che permette l'emissione di suoni gravi continui di accompagnamento n.d.r.).
La melodia armoniosa è caratterizzata dal suono simultaneo di due canne a note fisse, che fungono da bordone, e di due canne che modulano il suono assumendo la funzione di “chanter”-(cantare che diffonde il suono n.d.r.)

Non vorrei propormi come un sentimentale che non accetta le novità e la tecnologia.
Questi strumenti ricordano la mia e nostra infanzia , il loro suono melodioso, calmo, riposante, avvincente, rilassante, e la presenza degli zampognari nella città annunciava il Natale e quindi il Presepe e la Natività.
Nel presepe, vicino alla capanna, c'è sempre la statua dello zampognaro, ma anche nei tanti presepi viventi non manca questa figura.
Voglio soffermarmi su questa strofa della poesia Le Ciaramelle di Giovanni Pascoli
suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.
Giovanni Pascoli,famoso poeta, con queste quattro rime alternate, ha descritto l'umanità ...con il suono!
Come posso accettare la dolcezza e sonorità della zampogna e ciaramella con lo stridulo e graffiante suono imposto a questi strumenti con l'emissione di note sofferenti ed aggressive che ho ascoltato in questo concerto?
L'anno scorso pubblicai un articolo sulla Competizione nella Musica dopo aver assistito ad un incontro al salotto Culturale Semprevivo dal titolo:La Zampogna: strumento antico o contemporaneo?"
In quella occasione fu presentata anche la zampogna digitale.
Anche in quella occasione rimasi perplesso nel vedere questo “oggettino” che pur diffondendo il suono della zampogna non aveva l' immagine dello strumento.
Luciano Pellegrini



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[41]   
Da: Qurino 
(Roma - Portuense)
  Re: Strumenti tradizionali all'interno di "musica altra"
[24-01-2012]  
Mah, pure io sarei rimasto perplesso, soprattutto per il funky....però la zampogna non è solo Natale, anzi come ben sapete può essere usata, e viene usata, anche per danze abbastanza movimentate.

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