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Da: Avvocatista 
(Lucania)
  Arpa e musica popolare
[26-02-2007]  
Come mai, secondo voi, in un paesino sperduto tra le montagne lucane (Viggiano), fiorisce (pare a partire dal 1600) la cultura dell'Arpa (musicisti, liutai, compositori, ecc...)?



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[46]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Arpa e musica popolare
[11-11-2007]  
Rispolveriamo questo post così interessante!
Non svelo nulla di così nuovo o segreto. Ho trovato anch’io (intanto su Internet, poi ho già una bella bibliografia pronta) qualche riscontro sul contenuto delle fonti orali a cui accenna Graziano quando scrive:
“L'arpista irlandese Catriona Cannon con sua madre Kathleen Loughnane, anche lei arpista, mi ha detto che alcuni nobili irlandesi verso il 1607 scapparono dall’Irlanda; i Nugent e i Glinni si rifugiarono in Basilicata, precisamente ad Acerenza; lei sostiene che una delle ipotesi dell’arrivo in Basilicata dell’arpa possa essere anche questa, vista la grande similitudine con la piccola arpa irlandese o celtica”.

Catriona Cannon era già stata ad Acerenza, in occasione della inaugurazione del museo diocesano; l’arpista irlandese è arrivata in Lucania, per studiare un’ iniziativa comune tra musicisti irlandesi e lucani, il tutto nel segno dell’ “arpa ”, proprio perchè esite a Viggiano questa antica tradizione in comune con quella irlandese. Si stanno interessando dell’iniziativa l’Ambasciata Irlandese e la Presidentessa della Repubblica, Mary McLeese, per la quale la Cannon ha suonato in un recente viaggio in Italia.

Allora abbiamo detto: Nugent e Glinni. Partiamo dai Glinni.
Per quel che riguarda la famiglia dei Glinni, troviamo per es., l’avvocato Raffaello Glinni che riferisce di appartenere alla nobile famiglia citata dalla Cannon e da Graziano; i suoi antenati, provenienti dall’ Irlanda del Nord, essendo cattolici dovettero fuggire in segreto nel 1607 e furono ospitati dalla Curia di Acerenza.

(Ricordiamo per inciso che dal 1534 e anni segg. - Enrico VIII re d'Inghilterra si nomina re d'Irlanda, reprime il cattolicesimo, confisca le terre migliori ai proprietari cattolici a beneficio degli Inglesi e sottomette l'Irlanda. L'arpa, per secoli l'emblema dell'Irlanda, comincia ad identificarsi con l'emblema stesso della libertà, ma essere arpisti durante questo periodo di dura occupazione comporta il rischio di sommarie esecuzioni, perché gli arpisti, in quanto musicisti girovaghi, sono sospettati dagli Inglesi di essere agenti della cospirazione e della ribellione. Elisabetta I, nella seconda metà del 500, ingiunge di impiccare tutti gli arpisti d'Irlanda e di distruggere i loro strumenti ...; 1649, Oliver Cromwell spezza la resistenza irlandese: più di duemila arpe vengono distrutte.)

La piazza di fronte l’antica Cattedrale Normanna di Acerenza si chiama piazza Glinni, anch’essa dal nome di questa famiglia Gaelica irlandese che si stabilì ad Acerenza. In Gaelico Glinni significa “valle chiara” o Chiaravalle.

Sempre sul nome Glinni, trovo un romanzo di Rachele Zaza Padula,”Donna Isabella Glinni”, che pur essendo appunto un romanzo, è costruito su uno sfondo storico; vi si narra ancora una volta che, appunto, gli antenati dell’attuale famiglia Glinni lasciarono l’Irlanda e tutti i beni che vi possedevano per sottrarsi alla repressione degli inglesi che avevano occupato l’isola. Avevano lottato contro gli invasori, ma erano stati sconfitti e dovettero fuggire in esilio. Esiste tuttora in Irlanda una possente struttura a poca distanza dal mare, che porta il nome di “Glinn castel”; gli Irlandesi la lasciarono preferendo la libertà.

Ovviamente, altri più importanti riscontri vanno fatti su fonti documentarie.



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[47]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Arpa e musica popolare
[11-11-2007]  
Anche della famiglia Nugent, di origini anglo-sassoni, poi attestatasi in Irlanda, si trovano molte tracce e anche matrimoni “misti” in Lucania, soprattutto ad Irsina (Matera), dove s’intreccia con la storia delle famiglie Riario e Sforza-Nugent . C’è per es un’associazione culturale dedicata alla figura di Margherita Nugent (1881-1954), contessina e studiosa d’arte.
Notizie più antiche e precise si potrebbero ritrovare nei fondi archivistici dell’antica chiesa di Montepeloso (così si chiamava un tempo Irsina), dove sono racchiusi cinquecento anni di storia ecclesiastica e civile. Questi archivi ecclesiastici sarebbero fondamentali per la ricerca storica, in quanto essi conservano la memoria di eventi sia di specifico carattere religioso che di ordine civile non attestati altrimenti e non rilevabili altrove. Esiste anche un archivio di famiglia dei Riario Sforza Nugent, ultimi signori di Montepeloso fino all'abolizione della feudalità; poi vi fu il passaggio nelle mani della nipote di Giovanni Riario Sforza, Donna Giovannina Sforza, la quale andò in sposa al conte Laval Nugent.
Su Internet si può seguire la storia della famiglia Nugent digitando su un qualsiasi motore di ricerca:

Though not an indigenous Irish surname Nugent may be regarded as completely ... made to order by the duchess Giovanna (Johanna) Riario ...
mywebpages.comcast.net/nugenta1/Nugent_History.pdf -

o anche:
Beatrice of Saxony and Raffaele ...; Xavier of Saxony, and of her husband, don Raffaele Riario - Sforza, marquess >of Corleto; They had only one child, a daughter, who married a Count Nugent ...
archiver.rootsweb.com/th/read/GEN-MEDIEVAL/2000-10/0971348171

Quindi, anche qui sembra accertato questo arrivo della famiglia Nugent dall'Irlanda, come testimoniato dall'arpista Catriona Cannon.


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[48]   
Da: Ronna Paulina 
  Re: Arpa e musica popolare
[11-11-2007]  
FINISCO con delle considerazioni personali.
(Ribadisco che non sto rivelando nulla di talmente originale o segreto, mi sto rifacendo a ciò che ha scritto su questo stesso forum e post prima di me Graziano, inclusi nomi e cognomi, a ciò che è già scritto e facilmente rintracciabile su Internet e persino divulgato in trasmissioni Mediaset; non ho messo mano ad alcun archivio...)
Opinione mia, mi sembra più che verosimile che gli Irlandesi in fuga abbiano portato con sè la preziosa arpa, non solo per ragioni musicali, ma appunto come emblema di libertà. Infine, in alcuni libri sulla Basilicata preborbonica, non si fa accenno ad arpisti a Viggiano, ma per es. ad orologiai, fucilieri, ecc, quindi per ora mi sembra abbastanza credibile che le arpe siano arrivate con quelle famiglie irlandesi, mentre la tradizione in Irlanda è antecedente... Posso sbagliare... Non mi resta che ATTENDERE eventuali sviluppi, ...e scusatemi se mi sono intromessa, (forse maldestramente? ma in buona fede) ma era tutto scritto qui pubblicamente, volevo solo dare una mano...
Se ho sbagliato qualcosa, cancellate pure...
FINISCO qui, a voi la palla!


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[49]   
Da: Vito 
(potenza)
  Re: Arpa e musica popolare
[09-04-2009]  
Bellissima!Di chi è?

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[50]   
Da: luigi 
(viggiano)
  Re: Arpa e musica popolare
[25-04-2009]  
Salve da Viggiano- L'arpa che esibisce nella foto Giuliana De Donno è una vera Arpa Viggianese, che Giuliana suona magnificamente con musiche popolari recuperate dalla tradizione.
Vi suggerisco il sito www.viggianoinmusica.it e www.concorsodelorenzo.it
Cari saluti a tutti
info@viggianoinmusica.it

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[51]   
Da: Alfonso 
(info@alfonsotoscano.it)
  Re: Arpa e musica popolare
[25-04-2009]  
ma quale foto ?

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[52]   
Da: www.federicoberti.altervista.org 
(Bologna)
  Re: Arpa e musica popolare
[03-09-2011]  
Sono daccordo solo per la parte organologica, cioè per l'evoluzione dello strumento dal modello antico, diatonico, più simile alla cetra mediterranea, a quello moderno con chiavi, diesis e fattura pregiata; non credo però che la tradizione si sarebbe innestata tanto facilmente in quel posto se non ci fossero stati dei precedenti. Data la posizione della Basilicata, sono più propenso a credere che lo strumento si sia evoluto a partire da precedenti pratiche musicali di origine, diciamo così, greco-mediorientale: le arpe raffigurate sulle porte infatti sono più simili a quelle dell'arpa di Apollo o David.

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[53]   
Da: www.federicoberti.altervista.org 
(Bologna)
  Re: Arpa e musica popolare
[03-09-2011]  
Sono daccordo con la teoria della migrazione dall'Irlanda ma solo per la parte organologica, cioè per l'evoluzione dello strumento dal modello antico, diatonico, più simile alla cetra mediterranea, a quello moderno con chiavi, diesis e fattura pregiata; non credo onestamente che la tradizione si sarebbe innestata tanto facilmente in quel posto se non ci fossero stati dei precedenti: data la posizione della Basilicata, sono più propenso a credere che lo strumento si sia evoluto a partire da precedenti pratiche musicali di origine, diciamo così, greco-mediorientale, le arpe raffigurate sulle porte infatti sono più simili a quelle dell'arpa di Apollo o David, le arpe dei pastori per l'appunto, mentre quelle a 35 corde alte 1mt e mezzo mi sembrano davvero poco adatte al mestiere del suonatore ambulante (parlo per esperienza personale), mentre quelle più adatte credo proprio siano quelle a 14 corde raffigurate nelle statuine del presepio... Questo modello di arpa è sicuramente un'innovazione proveniente dal nord, ma credo ci fosse un sostrato precedente nelle tradizioni pastorali del luogo.

Federico Berti
<http://www.federicoberti.altervista.org>


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