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[28-09-2011, a 18:34]
Re: Tradizione e Folklore
Caro Pino, secondo me andrebbe fatta una dicotomia tra ciò che è tradizione ( viva) e ciò che è uso ( rispettoso o meno) della tradizione nell'ambito di uno SPETTACOLO. Per quanto mi riguarda la tradizione finisce non appena si salgono gli scalini di un palco oppure quando si usano microfoni ed amplificatori, ma questo non significa che non si possa fare un uso rispettoso e onesto del nostro patrimonio musicale e coreutico. Basta essere intellettualmente onesti e dichiarare con chiarezza agli astanti cosa si va a fare. Invece c'è molta gente che ingrassa sull'equivoco e sul non detto. Per quanto riguarda invece la "tradizione" non sono affatto d'accordo con te nel concetto di musealizzazione, infatti secondo me questa contraddizione esiste solo nel caso in cui l' apprendimento di questi repertori sia frutto di quel movimento di appropriazione che ha coinvolto persone di provenienza "urbana", ovvero molto lontane per esperienze di vita dal mondo in cui questi repertori sono nati e si sono sviluppati. Con questo non voglio dire che al giorno d'oggi solo per il fatto di vivere in zone " agricole" si possa mettersi su un qualsiasi piedistallo ( anzi conosco molti miei compaesani che sono veri esempi di totale perdita di qualsiasi identità culturale, forse più di certi " cittadini") però per farti un esempio, quando mi stavano spiegando una certa sonata e mi dicevano di fare un movimento della mano come quello che si fa per mungere, io quel movimento ce l' avevo presente, uno che non ha mai munto una capra no. Se con gli amici si fa festa perchè è stato ammazzato il maiale e si canta, mangia, suona fino all' alba, Se mi vengono a chiedere di fare una serenata con la zampogna ad una ragazza che il giorno dopo si sposa, se si va a suonare alla SS. Trinità, se ci si vede tra compari solo per il gusto di farci una cantata e una ballata all'organetto penso ( forse da ignorante) non si possa parlare di cose defunzionalizzate ed inutili.
buone sonate a tutti.
marco
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