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Stai rispondendo al messaggio di: Pier Filippo
[11-03-2010, a  09:15]
Re: ROMA TARANTELLA FESTIVAL
Vorrei chiedere a voi tutti se avete sentito qualche volta un gruppo di riproposta,
chiamiamolo di etonofolk o come vi pare, sopra un palco, magari con la metà dei
musicisti che stanno lì per fare marketta (sappiamo tutti che molti musicisti professionisti
suonano in vari gruppi di vario genere musicale per guadagnarsi giustamente la pagnotta),
quindi con una parte dell'organico demotivata o comunque non necessariamente ferrato in materia
di cultura e tradizioni popolari (ammesso che la restante parte lo sia), che nel riproporre una canzone si profonde in un prologo dove
cerca di spiegare il perchè e il per come quella canzone viene riproposta dichiarando tutto quello che c'è da dichiarare con buona pace di coloro i quali vorrebbero che non ci fossero equivoci?
Ma quando mai....figuriamoci se il gruppo pervaso da scariche di adrenalina, amplificato, sul palco, con le luci, con gli strumenti che si scordano e i microfoni che fischiano, con il tecnico che non ci capisce su come si amplificano strumenti acustici, con una folla sottostante di assatanati/te vogliosi di dimenarsi in un ballo che se ne frega delle regole, delle figurazioni, allorchè del ritmo, può soffermarsi sull'aspetto "pedagocico" dello spettacolo (perchè di questo stiamo parlando) spiegando quella canzone dove nasce, a che tipologia appartiene e che si deve ballare in un certo modo perchè ci sono delle regole da rispettare......ma mi faccia il piacere ...(cito Totò).....ma chi lo fa.....è uno spettacolo non un seminario....si suona e si balla.....punto e basta... quindi gli assatanati/te di cui sopra pensano che quella sia musica di tradizione.
Ecco io volevo suggerire agli organizzatori una situazione di compromesso che recuperasse il rapporto diretto suonatore/fruitore/ballerino....che lasciasse margini di spontaneità nello svolgimento e che almeno fosse un momento di confronto, visto che di questo si parla, tra le varie forme di tarantella cercando di portare a questo evento/fiera (vista la presenza di stand) quanti più S U O N A T O R I possibili (e guardate che ce ne sono tantissimi tra giovani e vecchie generazioni) come avviene in alcune manifestazioni dove, per fortuna, si ha modo di incontrare gente e così, senza "progetto" poter suonare ballare insieme.

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