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Stai rispondendo al messaggio di: Pelizzari
[17-03-2011, a  18:39]
Re: distribuzione geografica della battente
Voglio scrivere una notizia che ho trovato leggendo nei giorni scorsi il libro “Dentro la guerra”, pubblicato dall’Associazione culturale il Chiese di cui faccio parte.
Mi sembra proprio una notizia indicata per la festa dell’unità d’Italia e giusta per il sito della chitarra battente del grande Alfonso.

Il lucano Michele Rigillo, ufficiale di Rionero in Vulture, nel 1915-16 durante la prima guerra mondiale, si trova al fronte nella zona tra Ponte Caffaro, ultimo paese italiano, e Storo, uno dei primi comuni austriaci (oggi al confine tra le provincie di Brescia e Trento).
Scrive da qui parecchie lettere a Giustino Fortunato, il padre dei meridionalisti, per informarlo di quello che succede sul fronte.
In una di queste, scritta a Ponte Caffaro il 7 dicembre 1915, parlando dei militari disordinati e affaticati che risalgono la valle, scrive:

“… Tutta la strada era seminata di questi percossi, di questi caduti.
Sembravano gli avanzi di un esercito in rotta.
Ce n’erano nelle osterie di Lavenone, sulle rive del lago d’Idro, sulle terrazze di Anfo, fin nelle prime case di Vestone.
Qui appunto passando, sentimmo un lieto suono di chitarra battente, che veniva da un’osteria di dubbia fama.
Vi sbirciammo uno di quei soldati, mezzo brillo, che suonava in mezzo a una turba di uomini e donne che si divertivano un mondo, specie ai suoi infelici tentativi di canto.”

Un militare, che rischia la vita al fronte per l’Italia, ci segnala una chitarra battente in valle Sabbia.
Chissà se nel sentirla ha avuto nostalgia dei suoni della sua Basilicata.

Lorenzo

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