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[12-05-2014, a 00:05]
Re: il diapason?
Sono nuovo nell'approccio a questo forum e sono stato stimolato dalla Vostra conversazione sul diapason della battente per il fatto che non mi ero mai posto il problema. Appartengo alla stessa famiglia di chitarristi appassionati come voi e quando ho iniziato ad apprezzare la musica popolare di tradizione orale mi è venuta la voglia di fondare una compagnia (che per ora ha interrotto la sua attività per mancanza di tempo visto che per professione tutti facciamo altro... sigh!). Gli strumenti della tradizione popolare sono affascinanti (Alfonso, correggimi se sbaglio!) proprio per il loro carattere non convenzionale: è la loro bellezza, il loro mistero, la loro storia. Credo che lo sforzo che bisognerà profondere in futuro, relativamente ad essi, sia esattamente quello di conservare il più possibile il loro carattere di spontaneità. Così come non troveremo mai due launeddas, o due tamburelli identici (che capita solo a livello industriale...brrr), mi auguro che le chitarre battenti continueranno ad essere solo somiglianti tra loro, affinché ogni musicista appassionato possa personalizzare la propria attraverso il modo di suonarla, interpretando a modo suo il repertorio della tradizione.
Svolgo la professione architetto e mi occupo di centri storici: per me l'identità culturale è un principio irrinunciabile. Lo stesso principio che amo applicare nel suonare gli strumenti popolari.
Grazie per questa opportunità e buone cantate a tutti!
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