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Stai rispondendo al messaggio di: L Pelizzari
[07-03-2010, a  20:42]
Re: PICCOLE STORIE DAL FONDO
MARZO 2110

In questi giorni, del XXII secolo, sta suscitando notevole interesse la mostra sulle chitarre battenti, esposte alle scuderie del Quirinale.
Ambrogio III, organizzatore di grandi eventi, si dichiara molto soddisfatto.
Al cocktail di apertura, le madrine dell’evento, due vecchie signore del secolo scorso, Gioia e Betsabea, rimesse in sesto dal chirurgo Tiziano III, cercando di ricordare le ballarelle e le pizziche di gioventù, finirono solo col raccontare le storielle del loro primo amore.
All’inaugurazione, oltre alle personalità del mondo politico e religioso, era presente il tycoon e collezionista della capitale Alfonso III, che ha dato grande rilievo all’evento. Su tutti i suoi media non si parla altro che della polemica, nata in seguito alla presentazione di un’anonima chitarra della collezione di Lorenzo III.
La presidentessa, del comitato scientifico della mostra, ha attribuito lo strumento al famoso, liutaio non ancora identificato, Maestro de La Certosa, per l’affinità che corre tra i decori delle sue rosette e la biancheria intima usata a La Certosa. Questa sorta di laico convento era di proprietà di un torbido uomo d’affari, che si spacciava per politico di limpida morale.
In questo cenobio, a quanto sembra, finte novizie praticavano la vera prostituzione con l’anziano finto signore, vero tombeur de femme a pagamento, invisibile agli occhi, pudicamente rivolti altrove, dei benedicenti portatori di zucchetto.
La questione, inizialmente trattata dagli specialisti, ha infiammato presto la gente che sta seguendo a Porta a Porta gli sviluppi della situazione; Bruno Vespa IV ha mostrato il plastico della battente agli sbalorditi telespettatori.
Tra gli invitati, alla popolare trasmissione, era presente anche il vegliardo Pier Filippo, autorità incontrastata nel campo della musica popolare. Stava seduto su una sgangherata sedia a rotelle dal cui bracciolo faceva capolino, malamente mimetizzato, un antico rilevatore laser tridimensionale di probabile provenienza sovietica. Questi zittito più volte dal conduttore, abituato a dar la parola solo a chi lo comanda, riuscì, grazie al focoso temperamento e alla voce potente ad esprimere, all’ottava alta, le opinioni che qui riportiamo.

Il comitato scientifico, che ha definito la chitarra SB (Stupenda Battente ndr), ha preso un grosso abbaglio e capirete perchè.
1. Le rosette in questione non sono assimilabili a quelle de La Certosa, poiché i materiali usati sono poveri, economici e dimostrano le umili origini; tutti sanno che in quell’ambiente sfarzoso, per cercar di trascorrere alcuni momenti in “letizia”, la cura dei dettagli era maniacale.
2. Il disegno tetragono della buca poi, con tutti quegli spigoli, tradisce una visione tecnica da metalmeccanico, ben lontana dalle morbide rotondità della cultura postribolare.
3. Per tagliare comunque la testa al toro è necessario considerare il lato B della battente, rozzamente piatto. Il Maestro de la Certosa mai avrebbe fatto una cosa del genere; è risaputo che là entravano solo battenti con il fondo bombato.
A questo punto direi che questo strumento non può essere attribuito che a un liutaio dilettante dell’area lombarda e deve essere classificato come SB patacca (Simil Battente patacca ndr).

Bruno Vespa IV, contrariato dalla caparbietà dell‘ospite, nel sentire queste sigle di catalogazione perse le staffe e lo bloccò che era quasi al do di petto; strappandogli il microfono di mano, concluse piccato:

“SB, quello vero, l’unico che su questo potrebbe dire la parola definitiva, giace rimpianto nel mausoleo di Arcore; noi confidiamo che il processo di beatificazione si concluda in fretta e così possa essere traslato nella basilica romana di Sant Apollinare, accanto alle spoglie mortali di Renatino De Pedis.”

Per gentile concessione di Porta a Porta, postiamo le foto del plastico della rosetta.

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