Stai rispondendo al messaggio di: Michele
[06-03-2008, a 09:23]
Re: Identià e pluralismo. Un'utopia ?
Perdonate:
"Ormai siamo tornati a quel particolarismo romantico che secoli fa con la scusa di preservare le tradizioni locali mantenevano i paesi in una situazione di arretratezza, rinforzava le forme di vita patriarcali e negavano ogni tipo di sviluppo e modernizzazione.. solo che adesso non lo si fa più per fini politici ma semmai economici... ma sempre ora come allora ci si affida alla casta intellettuale che s’inventa una superiorità culturale dalla quale teorizzare (e vaneggiare) su come bisogna essere e come non essere... che idealizza un mondo (anche rurale) che non solo non c'è più ma non ci pensa proprio a tornare ad essere "genuino"!..".
E' vero che il popolo è innocente e vittima, se in città un'automobile ha le prestazioni di un mulo ma distrugge un pianeta e continua ad essere usata un motivo ci sarà, e non vedo come una persona possa ribellarsi, un'uomo qualsiasi con uno stipendio qualsiasi...
La questione non è tornare ad un mondo rurale genuino, è non spezzare col passato, migliorare lo stile di vita per cui l'uomo è votato per natura...la "casta intellettuale" è controllata dal denaro, se così non fosse le cose starebbero come dico io, ne è un'esempio quello sull'agricoltura biologica che ho accennato, ma gli esempi sarebbero infiniti...
Certo, il sogno romantico di un mondo perso è suggestivo, ma volendo essere pratici anche la bagnarola di plastica va bene, quello antico era un mondo ecologico, il nostro non lo è per scelta non nostra; ricordo che la plastica in quanto duratura e riciclabile è uno dei materiali più ecologici che esista fra le invenzioni umane...non la sappiamo usare perchè a qualcuno non conviene insegnarcelo.
Da parte mia non disdegno la motosega per tagliare la legna e non nego di suonare con un tastierista anche se in mano ho il mandolino... anche se preferisco suonare la musica della Sicilia, mi ci identifico di più.
E' solo un parere personale...
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