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[26-12-2007, a  11:30]
Credenze popolari Natale e S.Silvestro
Ho letto in un articolo di Maria Teresa Rauzino sul sito del Carpinofolkfestival che in Gargano, allo scocco della mezzanotte di Natale, i vecchi insegnano ai giovani gli scongiuri per evitare le tempeste, o il “pater noster verde” che allontanerà i tifoni e distruggerà il malocchio.
Anche in tante altre Regioni d’Italia la notte di Natale sembra la più propizia per “passare il mestolo”. Questa è un’espressione che deriva dalla seguente tradizione: nel cuneese le “masche” pronunciano la seguente frase rivolte a una giovane di casa: “Ti lascio il mestolo” e colei che lo riceve in eredità viene iniziata dall’anziana ai misteriosi scongiuri.
Anche in Veneto, la notte di S.Giovanni e la notte di Natale sono quelle preferite dalle donne sagge e sapienti per insegnare i segreti alle ragazze.
E nelle vostre regioni?

La formula magica per togliere il malocchio a Caprarica di Lecce, per es., è segreta e viene tramandata in queste notti da madre in figlia; la masciara fa il segno della croce, mette un piattino vuoto sulla testa dell’ affascinato, ripete il segno di croce e recita la formula segreta, che “potrebbe” essere simile a questa: "Patrunu te li Celi e de la Terra: /famme all'occhi Toi stu giurnu degna; / sse pozza ssoscire /stu nnutu te lu malignu, / ca st'ànima criatura ete nnucente nfacce llu Patre, lu Figliu e llu Spiritu Santu”. Versa dell’acqua nel piattino, immerge l’ago della pasta in una bottiglia d’olio, fa cadere tre gocce nel piattino con l’acqua, se l’olio si spande non c’è lu nfascinu, se l’olio scompare subito è nfascinu recente, se l’olio scompare piano piano lasciando quasi un alone, è un malocchio vecchio. La donna fa ancora il segno della croce e sparge il contenuto del piattino nelle quattro direzioni. Ripete il rito per tre volte; l’ultima volta nel piattino aggiunge del sale, lo lascia sciogliere e poi getta il contenuto nella pianta più rigogliosa del giardino, mentre pronuncia: “Ieu te tau li mei dolori, tie me tai li toi ardori!” Il rito viene ripetuto a distanza di qualche giorno, affinchè la persona colpita dal malocchio sia completamente liberata.

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