www.alfonsotoscano.it la musica degli ignoranti
 

Calendario   |   Corsi, seminari e stage   |   Libri, cd, demo   |   archivio audiovideo   |   la chitarra battente   |   mostra   |   annunci   |   la chiazza    |   proposte artistiche     artigiani & hobbisti    |   i portatori della tradizione    |    eventi trascorsi   |   le feste da non perdere   |   articoli   |   Cilento   | nonSoloMusica   |   home   |   la battente vista da..

 

in questa piazza puoi dire quello che vuoi senza bisogno di registrazione/iscrizione, qui ci si incontra per fare quattro chiacchiere oppure per spaccare il pelo in quattro, come preferisci...

resta inteso che se ti metti a rompere le scatole i tuoi interventi verranno cancellati senza pietŕ, e questo vale in particolar modo per coloro che scelgono di rimanere anonimi pur usando uno pseudonimo    

 
Torna all'elenco argomenti | Messaggi | Sabato 20 Aprile 2024

Nuovo oggetto
Icon:
Titolo:

Descrizione:

Usa gli Smileys Inserisci un'immagine

Nome:
Vengo da:
Email:

Inserisci la parola che leggi qui sopra prima di inviare:
Stai rispondendo al messaggio di: RonnaPaulina
[09-12-2007, a  19:21]
Re: Mammà mammà mammà...
Alfonso ha imprudentemente scritto:
"Lucariè, fai tu, se ti appaga, definiscimi pure celtico!"
L'hai voluto tu!
E poi non venirmi a dire che io finora non avevo accuratamente evitato l'argomento!!!

I CELTI HANNO ORIGINI LUCANE! L’arpa celtica è copiata da quella orfico-pitagorico lucana, la giga irlandese deriva dalla tarantella lucana (entrambe in 6/8), il bastone druidico ha origine nella paroccola (u' paruoccl) in dotazione ai pastori transumanti e di quel disgustoso rotolino facente parte dell’Irish breakfast a base di sanguinaccio, avena e strutto (black pudding?) l’antenato è... la SAZIZZA!!!

In base alle citazioni di autori classici e alle testimonianze archeologiche, possiamo ribadire una verità a lungo rimossa: il pitagorismo è alla base del druidismo. I punti in comune sono molti e fondamentali: durata e carattere segreto degli insegnamenti, l'abbigliamento bianco, la vita comunitaria, l'interesse per l'astronomia e per i numeri (l'uso che i Druidi facevano del cielo e delle dodici costellazioni zodiacali non era astrologico: le previsioni si riferiscono alla cadenza dei fenomeni celesti, nel migliore stile pitagorico!), immortalità dell’anima; lo strumento suonato, l'arpa; i Druidi, come i pitagorici, tramandavano oralmente le loro conoscenze; anche per i Celti, al pari dei pitagorici, esitevano dei numeri che potremmo definire magici; le scuole druidiche ebbero molte rassomiglianze con quelle pitagoriche, ad esempio anche le donne potevano essere ammesse allo studio dei sacri precetti... Finora alcuni pensavano che il druidismo avesse fortemente influenzato Pitagora, ma sappiamo oggi che cronologicamente ciò non è possibile poiché nel VI sec. a.C. in Gallia i Druidi non erano ancora comparsi, ma esistevano solo Re sacrali, come il principe Hochdorf. Ma io ho appena scoperto che è CERTAMENTE avvenuto il contrario, ovvero la dottrina pitagorica è stata alla base della formazione dei Druidi.

CITAZIONI DEGLI AUTORI CLASSICI - Già prima di me “qualcuno” aveva avanzato timide ipotesi in questo senso: secondo papa Ippolito (III sec. a.C.), per es., il pitagorismo fu trasmesso ai Druidi da Zalmoxis, uno schiavo tracio al servizio di Pitagora:“I Celti credevano che i loro druidi fossero indovini e profeti, poiché sapevano predire certi eventi, grazie al sistema di calcolo pitagorici.” (Ippolito, Philosophumena I, XXV) "I druidi dei Celti hanno studiato assiduamente la filosofia pitagorica, a ciò spinti da Zalmoxis, lo schiavo di origine tracia appartenente a Pitagora, il quale Zalmoxis venne in quelle contrade dopo la morte di Pitagora e fornì loro l'occasione di studiarne il sistema filosofico. E i Celti ripongono fiducia nei loro druidi come veggenti e come profeti, poiché costoro possono predire certi avvenimenti grazie al calcolo e all'aritmetica dei Pitagorici. Non tralasceremo le origini della loro dottrina..." Ippolito, Refutatio Omnium Hæresium, I, XXV. In questo passo Ippolito non solo mette chiaramente in evidenza che i Druidi conoscessero la filosofia pitagorica, ma si esprime relativamente all'uso del calcolo aritmetico al fine di predire gli eventi naturali.
Altro esempio: “I Drisidi infine, superiori per ingegno ai precedenti, unitisi, secondo l'insegnamento di Pitagora, in fraterni sodalizi, si volsero alla speculazione di problemi occulti ed elevati e, con disprezzo delle cose terrene, proclamarono l'immortalità dell'anima." Ammiano Marcellino, Storie, XV, 9, 2-8.
Oppure: "Presso di loro la dottrina di Pitagora conosce un successo particolare, dottrina secondo la quale l'anima umana è immortale e che dopo un numero determinato di anni ogni anima ritorna alla vita con un altro corpo..." Diodoro Siculo, Biblioteca Storica, V, 2, 8.

TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE - Nella città edua di Bibracte esisteva, nel I secolo a.C. una grande vasca in pietra, di forma ellittica, colma d'acqua che serviva ai Druidi per scopi rituali. La progettazione della vasca fu eseguita con criteri astronomici per quanto riguarda la sua orientazione e con criteri geometrici basati sulle terne pitagoriche per quanto concerne la forma e le dimensioni. La planimetria suggerisce chiaramente che la forma ellittica era stata ottenuta intersecando due cerchi di raggio pari a 5 unita' ciascuno i cui centri furono posti a 8 unita' di distanza l'uno dall'altro. La cosa stupefacente e' che in questo modo la meta' dell'asse maggiore della vasca viene ad essere lunga 3 unita', la distanza tra il centro della vasca e il centro di uno dei due cerchi 4 unita' e il raggio di ciascuno dei due cerchi generatori vale 5 unita' realizzando cosi' il minimo triangolo rettangolo pitagorico. Infatti il triangolo rettangolo con cateti lunghi rispettivamente 3 unita' e 4 unita' possiede l'ipotenusa lunga esattamente 5 unita'. La scoperta di questa proprieta' dei triangoli rettangoli è dovuta alla scuola pitagorica durante il IV secolo a.C.!!! E’ la dimostrazione che i druidi Edui conoscevano la Geometria pitagorica e la Matematica necessaria per eseguire i calcoli. Questi criteri risultano essere presenti anche in numerosi altri siti sacri per i Celti e distribuiti per tutta l'Europa.

Ma OGGI HO SCOPERTO, al di là delle interpretazioni fantasiose ed arbitrarie, usando un approccio filologicamente corretto, che i Celti vennero in contatto con la dottrina pitagorica in Magna Grecia, dove combatterono come mercenari a più riprese a partire dal IV sec. a.C.; questa ipotesi trova supporto in una serie di monete galliche ritrovate nel nord della Francia e realizzate ad imitazione di quelle in uso nelle città "pitagoriche" italiche. Ora, sappiamo che a Metaponto, nel VI secolo a.C., Pitagora aprì la sua "scuola pitagorica metapontina”, dove rifulsero le sorelle Esara e Bindaice, i fratelli Ocello Lucano e Ocilo nativi di Grumento. Avendo ritrovato delle monete simili in Lucania, (che non vi farò vedere neanche in foto, dal momento che ci sto scrivendo su un libro, sul quale intendo intascare i diritti d’autore) oggi posso affermare che ...I CELTI HANNO ORIGINI LUCANE! L’arpa celtica è copiata da quella orfico-pitagorico lucana, la giga irlandese deriva dalla tarantella lucana (entrambe in 6/8), il bastone druidico ha origine nella paroccola (u' paruoccl) in dotazione dei pastori transumanti, e di quel disgustoso rotolino facente parte dell’Irish breakfast a base di sanguinaccio, avena e strutto (black pudding?) l’antenato è la sazizza...e qui si chiude il cerchio!!!

(Ma, come dice Luca, cilentano è più bello)
Ciao, scusa lo scherzo, spero non ti arrabbi!


Il forum del sito della chitarra battente ©ZIXForum 1.14 by: ZixCom 2006Up