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Stai rispondendo al messaggio di: RonnaPaulina
[25-05-2008, a  01:10]
Re: interpretazione iconografica
La Bionda Signora Biancovestita.

Il linguaggio pittorico e quello onirico rappresentano preferibilmente bionde le persone eteree, spirituali, per aggiungere al personaggio una connotazione solare, celeste; e rappresentano le persone biancovestite preferibilmente per rendere l’idea di purezza, consacrazione, meditazione, pace, protezione, superamento delle paure e dei problemi, pulizia emotiva, forza spirituale, serenità. La Signora Bionda Biancovestita guarda lontano e suona uno strumento a fiato dove la vibrazione della colonna d’aria è impressa dalle labbra; non so esattamente quale strumento sia, vedo che adopera una sola mano, è forse una tromba naturale - senza congegni per alterarne l'altezza; quindi non tromba cromatica - con congegni aggiunti (per esempio delle valvole). Non percepisco se sia di bronzo o argento; penso che non abbia un bocchino separabile, ma che le labbra vadano direttamente sulla parte terminale sottile, ma forse voi vedete meglio. Concordo con Tiziano: sta per avvicinarsi una tempesta e l’eterea Signora richiama i suoi cari.

Ora invece immagino.

L’eterea Signora Bionda Biancovestita è la discendente di molte generazioni di musicisti che hanno usato dei corni per dare l'allarme. Suo padre suonava la cornetta agli angoli delle strade e nelle bande in chiesa ed è stato il suo unico insegnante. In una di quelle chiese i bambini cantavano e, appena spuntato qualche dentino, si metteva loro in mano un qualche strumento ad ottone. L’eterea Signora Bionda Biancovestita ha percepito il suo suonare la tromba come un dono divino. I biondi capelli legati, il bianco vestito, la postura dignitosa mi suggeriscono che la sua è stata una scelta di vita - una chiamata, un dono specifico.

Più tardi, ha anche studiato la storia del suo strumento. Appassionata di miti e di folklore, ha appreso che in molte culture le trombe hanno avuto delle funzioni importanti, simboliche o pratiche, così come musicali. Una tromba è uno strumento vigoroso, uno strumento per i segnali. La tromba ha chiamato le persone a raccolta, ha portato un messaggio o un ordine a persone, spesso a grande distanza fra loro. La tromba è stata usata per comunicare: gli allevatori europei hanno usato i corni delle Alpi per chiamarsi attraverso le montagne. Dalle legioni Romane alla Cavalleria degli Stati Uniti le trombe sono state una parte essenziale della vita militare. Molte culture hanno usato le loro trombe di conchiglia per mettersi in contatto col Divino.

Ma la lettura che maggiormente scavò nel suo cuore fu il libro dei Numeri (che narra le esperienze di Mosè e del popolo d’Israele) : "Fatti due trombe d'argento; le farai lavorate a martello e ti serviranno per convocare la comunità. Al suono di una tromba sola, i principi, i capi e le comunità d'Israele, converranno presso di te. Quando suonerete uno squillo di acclamazione, gli accampamenti si metteranno in cammino. I sacerdoti figli di Aronne suoneranno le trombe; sarà una legge perenne per voi e per i vostri discendenti. Quando andrete in guerra contro il nemico che vi attaccherà, suonerete le trombe e sarete liberati dai vostri nemici. Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi e quando offrirete sacrifici"

La prima tromba dell’eterea Signora Bionda era di ottone crudo, perciò diventò verde... Ella pensò di laccarla con una vernice dorata, ma la laccatura si consumò velocemente. Quindi coprì l'ottone con l'argento, e poi dorò lo strumento, perchè l’oro non aderisce all'ottone, perciò devi prima argentarlo e poi dorarlo; pensò che scaldasse il suono penetrante.
Ogni giorno strofinava la sua tromba con un panno; la teneva meticolosamente pulita. Aveva anche degli spazzolini, che passava attraverso lo strumento ogni tanto e anche delle palline da soffiare attraverso lo strumento per pulirne l'interno. Se le sue labbra non erano umide abbastanza, le spalmava con una crema.

Quando si sposò, portò con sè il suo strumento. Sapeva di avere, con esso, la capacità di chiamare, celebrare, spaventare, calmare e mettere in guardia gli altri.
Quel giorno, come dice Tiziano, suo marito e i suoi due figli erano usciti a caccia. Si avvicinava una tremenda tempesta; già il vento faceva ondeggiare gli alberi. Appassionata come detto di miti e folklore, la nostra Donna si ricordò che tentativi di controllo magico della pioggia e del vento si riscontravano in Bretagna e Britannia; le donne sapienti dallo Shetland all’isola di Man “producevano” oppure “legavano” il vento e il temporale con tre nodi e i marinai compravano fazzoletti e spaghi annodati dalle Signore che pretendevano di saper governare le tempeste.
Così quando la nostra Bionda Signora del dipinto di Alfonso uscì per richiamare i suoi cari con la sua tromba,... come d’incanto... il vento si placò, le nubi si squarciarono, riapparve nel cielo un tiepido sole. La Donna Dipinta era stata capace di comandare ai venti e di placare la tempesta!
(Ma questo, si sa, può succedere nei dipinti, nei sogni, nelle fiabe, nel folklore...)

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