Stai rispondendo al messaggio di: Barbara
[07-08-2012, a 13:05]
Re: Protestiamo col comune di Scapoli!!
Alfonso, mi rendo conto che qui l’argomento non è più “Scapoli”. Ti rispondo ancora una volta qui. Poi , se credi , sposterai l’argomento dove merita (se pensi che meriti).
Non parlarmi di originalità. Non scrivo per essere originale. Scrivo per dire quello che penso. Tu stesso dici di esprimerti “alla vecchia maniera”. Ognuno ha il suo modo di esprimersi. L’originalità, dunque, non è interesse né mio né tuo.
Prima che mi facessi cascare le ovaie per terra, ho lasciato in ogni risposta qui sopra sempre una “porta aperta”. E’ il mio modo di fare. Sempre. Ma tutto ha un limite.
Nel post 57 ho cercato di spiegare come partecipo ad un certo tipo di eventi, attivandomi in ogni modo a me possibile (non intendo il migliore in assoluto, intendo il migliore per me possibile). E tu che fai? Mi liquidi con DUE PAROLE (post 58) trattandomi l’ennesima volta come l’ultimo dei bongoloidi che partecipano passivamente all’ ”andazzo”. Alla faccia dell’apertura mentale!!
E che ti aspetti? Dimmelo che ti aspetti. Che mi sto zitta? O peggio che ci rido sopra? Beh, no. Passare così per deficiente, proprio no.
Questo non lo ritengo “esprimersi civilmente”. Se cerchi di infangarmi, puoi addolcire la pillola come ti pare. Mi stai infangando.
E lo accetto ancora meno da uno che, pur avendo profonde conoscenze di alcune tradizioni, l’unico modo che ha per tramandarle è quello di screditare le tradizioni altrui (invece di lottare attivamente) solo perché male organizzate, mettendosi in cattedra a criticare tutto e tutti.
Sei bravissimo a dire tutto quello che NON si deve fare.
Mai una volta ti ho sentito proporre qualcosa di costruttivo su questo argomento. Solo critiche. E SOLO QUI DENTRO.
Al di fuori di qui non ti vedo “attivo” in nessun modo.
Una sola volta ho avuto la fortuna di ascoltare un tradizionale canto su zampogna da te.
Ma MAI UNA VOLTA ti ho sentito esprimere le tue opinioni negli occhi delle persone che ritieni stiano “mandando alla deriva” certe tradizioni, pur avendole a pochi centimetri di distanza o dentro al tuo forum. MAI.
Però vieni a pestare i piedi a me (ah, già… DEVI dare l’esempio), ultima arrivata che per quanto casino possa fare con le mie fragorose risate su argomenti del tutto frivoli, ho l’accortezza di entrare in punta di piedi nei luoghi e nelle tradizioni che non conosco.
Ho una brutta notizia da darti. Non è bastonando me qui dentro che risolvi il problema delle tradizioni che vanno alla deriva trascinate dalla corrente del marketing.
Non sto screditando te. Scredito il modo in cui agisci.
Ma che cos’è una “vera” manifestazione di musica popolare? A sentire te è poco più di un museo da osservare in religioso silenzio da parte dei presenti. Io ci vado in giro Alfò, ogni volta che posso (e ti ho già spiegato come), distinguendo un tipo di evento da un altro, parlando con le persone per strada. E ti svelo un cosa bellissima che ho scoperto: i vecchi, i suonatori, o cantori della vecchia tradizione, SI DIVERTONO mentre suonano o cantano (e me lo confermano anche i quadri e i dipinti antichi: sono pieni di gente che suona e canta ridendo insieme a chi ascolta e balla attorno; se vuoi ne pubblico qualcuno anche qui dentro…). Non solo fra loro, ma con le persone che gli stanno intorno. Conosciuti o no, vecchi amici o nuovi curiosi interessati. Ridono mentre suonano. Ridono mentre cantano. Ridono mentre ballano. Ridono quelli che ascoltano. E così facendo qualche curioso si avvicina un po’ di più, rimane a parlare, si interessa alla storia di queste persone e delle loro tradizioni… e piano piano, in silenzio, senza che neanche te ne accorgi, fra una suonata, un bicchiere di vino e una SANA risata… le tradizioni si tramandano. Alla faccia di chi organizza l’evento. Alla faccia dei banchi pieni di collanine e cappellini luccicosi. Alla faccia di chi si ubriaca sotto al palco dove suonano chitarre elettriche. E alla faccia di chi non ci crede, che certe tradizioni vanno avanti anche così, nonostante tutto.
Nonostante tutto ho l’impressione che teniamo alle stesse cose, pur agendo in modo diverso.
Sono ancora pronta al dialogo, se costruttivo, ma LE CRITICHE FINI A SE STESSE LE RITENGO STERILI e le lascio da parte (e questo tu lo sai bene Alfò: ogni volta che è capitato l’ho sempre ribadito, guardandoti negli occhi o scrivendoti in privato). Non abbandono il campo, rimango in gioco se credo ne valga la pena, e sono pronta a nuove prospettive, anche se questo può significare tornare sui miei passi; perché quello che mi interessa non è l’orgoglio di avere ragione a tutti costi, ma crescere insieme a chi ritengo una persona valida.
Se c’è qualcosa in cui credo mi rimbocco le maniche per prima, e agisco materialmente, non solo a parole.
E quando non ho argomenti su cui parlare me ne sto in silenzio e ascolto volentieri, con tutto il mio interesse.
Oltre alle chiacchiere però vorrei vedere anche i fatti, perché di “blabla” ne sto conoscendo fin troppi.
In definitiva Alfò, se veramente ce le hai, è ora che le tiri fuori.
Le IDEE COSTRUTTIVE. E le AZIONI CONCRETE. Non più le critiche improduttive sparate in maniera indiretta, o dirette alle persone sbagliate.
Mi troverai sempre disponibile a “sporcarmi le mani” per una giusta causa, quando deciderai di uscire da qui dentro e SCENDERE PER LE STRADE, nelle diverse manifestazioni tradizionali che si svolgono nei paesi di tutta l’Italia.
Un posto per te nella mia macchina c’è sempre.
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