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Stai rispondendo al messaggio di: giancarlo petti
[30-07-2008, a  10:14]
Re: Costruttori di flauti di canna.
Ciao Michele, per maggior chiarezza ti rispondo punto per punto, mettendo il trattino davanti a quello che hai detto tu e di seguito la mia risposta o considerazione.

-Scusa Giancarlo, sono molto confusionario...

Non c'è problema, l'importante è capirsi.

-Provo a rielaborare la domanda, e a porne qualcun'altra:

Fai tutte le domande che vuoi. Tieni presente però che siamo in periodo di ferie e potrebbero esserci delle lunghe assenze dal forum.

-Hai detto che per avere fori più vicini e piccoli bisogna realizzarli più in alto.

E' vero: a parità di nota che il foro emette, se lo vuoi più stretto, lo devi fare più in alto.

-Prendiamo in considerazione il primo foro (a partire dal basso): più questo sarà alto e più acuta sarà la nota!

Giusto.

-per cui, in teoria, la distanza dalla "fine" dello strumento dovrebbe essere imprescindibilmente predeterminata.

Giusto a metà: dipende dal diametro del foro, Però è vero che ad ogni diametro corrisponde “quella” distanza, cioè una distanza predeterminata.

-Per adesso sto facendo delle prove e degli esperimenti e mi sto rendendo conto di alcune cose:
ciò che conta nel foro è il suo margine in direzione del becco, per cui, nel prendere le misure conviene appuntare il punto sul margine del foro e non il punto centrale (come erroneamente faccio io).

Hai perfettamente ragione!Allargare un foro significa appunto accorciare quella distanza.

-Poi quando andrò a realizzare il foro comincerò a scavare circa 3 mm prima di tale punto... in pratica la dimensione del foro ha un'influenza minima rispetto alla sua posizione.

Se vuoi un foro tondo da 6 mm di diametro va bene.
La dimensione del foro ha influenza perchè va inesorabilmente ad accorciare la distanza verso l'alto... a meno chè non si riesca ad allargare un foro tondo solo verso il basso, ma è difficile. Non conserverebbe la forma circolare, ma verrebbe un ovale.

-I famosi 4 centimetri dalla finestrella, come hai giustamente detto, sono in realtà 1/3 della lunghezza, hai detto anche 4 volte il diametro, il primo dato mi risulta corretto, il secondo no, ho notato che per differenze di diametro di 2-3 mm le misure, a parità di intonazione, sono le stesse (non voglio polemizzare quanto da te detto, ma semplicemente capire dove sbaglio).

Michè precedentemente ti ho detto, usando proverbi siciliani, che chi fa qualcosa sbaglia, e che chi rivela i segreti che sa si rende schiavo degli altri! :-) !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho anche detto che studiare, stabilire e soprattutto utilizzare formule fisiche nella costruzione di un piccolo flauto di canna è molto affascinante, ma espone inevitabilmente a rischi di errori nel riferirle e di insuccessi nel realizzarli. Sono misure sperimentali, ottenute dall'osservazione degli strumenti che si realizzano, non formule progettuali.
Farlo significa accettare dei grossi rischi di insuccesso.
In particolare parlando di 1/3 della lunghezza ecc. mi riferivo ai flauti in DO, i più piccoli friscaletti che io realizzi.
Con ogni probabilità tu invece ti riferivi a flauti in Sol o in La, per i quali gli standards costruttivi sono diversi.
Sempre per i flauti in DO, 1/3 della lunghezza va bene, 4 volte il diametro no! (con ogni probabilità era riferito ad un altro tipo di strumento.)
Corrisponde invece sia per quello in Do che per quello in SOL a circa 2,5 volte il diametro, per cui
per un diametro interno (medio) di 1,6 cm (in SOL) si una distanza 1,6 x 2,5 = 4 cm!!!!!!!!!


- La distanza dell'ultimo foro superiore dalla finestrella è, a parità di intonazione, standard, per cui cui conviene compilare delle tabelle. Ho infatti notato una cosa: facciamo finta di avere uno strumento in Sol (7+2), suonando senza chiudere nessun foro otteniamo un Sol#, Premendo il penultimo foro superiore otteniamo un Sol (secondo la diteggiatura standard dello strumento), premendo soltanto il terz'ultimo foro superiore ottengo un Sol, un po' crescente, premendo il quart'ultimo ottengo un Sol# calante, finchè, proseguendo, premendo uno dei fori più vicini all'internodo, l'intonazione non cambia e la nota rimane Sol#, proprio come se non stessi premendo alcun foro.
Questo mi ha portato a pensare che, benchè i fori per essere ben intonati debbano essere fatti "dal basso in alto", possano comunque essere approssimativamente calcolati a priori partendo dall'alto in basso. Con questo sistema si dovrebbe ottenere in maniera predeterminata la dimensione esatta che si vuole ottenere dei fori.

E' vero, però ci sono dei forti rischi di non poter correggere eventuali errori.

-La nota più bassa dello strumento dipende dalla portata, quindi dalla lunghezza e dall'apertura all'internodo; è strano ma le prove che faccio mi portano a cosiderare poco il diametro interno (che invece mi risulta influenzare fortemente il timbro e il volume).
- Con la dovuta approssimazione relativa al fatto che un pezzo di canna non è un cilindro perfetto, che ne dici di sto sito?

Le formule e le considerazioni, riportate nel sito da te citato sono scientificamente corrette e rappresentano un ottimo punto di partenza per uno studio approfondito dei rapporti esistenti tra frequenze, quindi note, e misure di uno strumento.
Certo sono tanto più valide quanto più il più “uguali” possibili sono i campioni su cui si sperimenta, per cui per i eventuali prove, consiglio di usare prima i tubi in pvc, quelli da elettricista e poi la canna, ma ti assicuro che quando applichi quelle formule sulla canna, perdono tanto della loro validità.

Cerco di sintetizzare la risposta, ripartendo dal fatto che ha originato la discussione:
i fori del clarinetto ti vengono troppo larghi.
A parità di dimensioni del fusto (e quindi anche di “portata”) se fai il primo foro inferiore leggermente più in ALTO otterrai un foro che lasciato aperto, fa la stessa nota con un diametro del foro minore e quindi più STRETTO.
il farli “più vicini”, per avere un diametro minore, sottindendeva “più vicini al foro in alto”.


-Probabilmente ho detto un sacco di fesserie, però penso che le risposte siano importanti per comprendere molte regole di costruzione.
Non sono fesserie! Sono riflessioni utili per capire che fare un flauto non è cosa da poco.
Alla faccia di chi con superficialità liquida il tutto pensando che in fondo è solo un “ciufolo” o peggio ancora un “piffero”

-Mi scuso se non sono chiaro a spiegare le cose, è un difetto che correggerò prima di lasciare questo mondo, spero.
Non ti devi scusare di nulla.... sono convinto che ce la farai!

Ecco una foto dei tre flauti in SOL che ho forato ieri.
La distanza che tu dici è perfettamente 4 cm, venuta fuori partendo dal basso.
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